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Lui non la merita.

Un sorriso addolorato si fa spazio sul suo volto.
Come aveva potuto pensare che con la forza avrebbe potuto imporle di amarlo. Non si capacita di come possa essere giunto ad una conclusione del genere, forse in quel momento era ubriaco, oppure si sentiva solo, o forse era accecato dall'amore per vedere chiaramente la situazione; forse tutte e tre le opzioni sono giuste.
L'ha fatta soffrire e questo non è amore, questo è egoismo. Lei però non ha mai abbassato la testa, non è mai crollata di fronte a lui. Ha nascosto il dolore trasformandolo in odio e rabbia.
Le aveva perso l'anello di fidanzamento, le era entrato in casa ubriaco, l'aveva baciata e poi spinta con rabbia facendole sbattere la testa contro un mobile. Infine, come ciliegina sulla torta: l'aveva abbandonata svenuta sul letto, senza chiamare un ambulanza per accertarsi che non fosse nulla di grave quella ferita alla testa.

Lui non la merita.

Scuote la testa sconfortato.
Mesto si abbassa per raccogliere il telecomando che poco prima gli era sfuggito dalle mani ascoltando la notizia al telegiornale.
Non doveva abbandonarla.
Le persone amate vanno protette e lui non ha fatto altro che causarle dolore.
È un mostro, si sente un mostro.

"Ti troverò Lacey . . .speriamo prima che sia troppo tardi".

Circondato da un'aurea di apatia si veste, prende la pistola e il distintivo ed esce di casa.
Sarà una lunga giornata di lavoro, di questo ne è certo.

Sale in macchina e imbocca il mare d'asfalto affogato nello smog mattutino della grande metropoli, viene circondato da macchine dai colori scuri o di un giallo acceso.

Sbuffa, la giornata non sta procedendo nel modo giusto, anzi, tutto il contrario.
Procede lentamente, segue la colonna di macchine, supera di una quarantina di metri la Centrale di Polizia finché, finalmente, non riesce ad incastrare la vettura tra altre due parcheggiate in malo modo. Fatica ad uscire dall'auto, ma ce la fa senza rovinare la vernice.
A passo svelto procede verso l'edificio in cui lo aspetta una sedia scomoda ed una scrivania colma di scartoffie da compilare, rapporti da firmare e documenti da controllare.

La Centrale è alla sua sinistra ma lui continua a camminare, non si volta nemmeno a guardare l'edificio alle sue spalle. Entra nel parco poco più avanti, svolta l'angolo e aspetta. Appoggiato al muro, con le braccia incrociate al petto e la pistola sotto'occhio, aspetta.
Allunga la punta del piede con non chalance facendo cadere un uomo più o meno della sua età.
Una brutta caduta.

Il Detective Anthony non lo aiuta ad alzarsi, nonostante sia colpa sua se l'uomo con la giacca in pelle è rovinosamente caduto in mezzo al viale principale del parco. Il giovane uomo si alza dolorante pulendosi i jeans e la felpa impolverati.

«Da quanto sai che ti stavo . . . »
«Seguendo?» conclude il Detective, «Da quando sono salito in macchina per venire al Distretto»
«Non credo proprio»
«Allora Zayn: hai un auto nera, ti sei nascosto dietro un camioncino del gelato, poi dietro una BMW bianca, poi mi hai perso nel traffico . . .»
«Ok, lo sapevi» taglia corto Zayn imbarazzato.

Il Detective solleva un sopracciglio impaziente di sapere il perché di tutto questo.
Zayn sospira sconfortato.

«Allora Anthony, Lacey è sparita e io voglio che tu mi aiuti a ritrovarla»
Tony ride:«Io, Agente di polizia, agente capo per la precisione, dovrei aiutare te?!»
Zayn rimane spiazzato da questa reazione.
«Ti prego, non riesco a dormire la notte né a mangiare. Sono troppo preoccupato»

Tony si ferma improvvisamente, guardandolo da una certa distanza potrebbe sembrare che abbia smesso anche di respirare, prende Zayn per il colletto della giacca e lo spinge sul muro della casa.

«Tu pensi che io stia meglio rispetto a te? Tu credi veramente che io non mi sia già mobilitato per ritrovarla?» ringhia rabbioso e irritato.
«Allora dimmi, cosa stai facendo?!» lo sfida Zayn con la voce e con lo sguardo.
«Dato che tu non sei un Agente di polizia non credo siano affari tuoi» sorride sornione e vittorioso.
«Tu . . .tu devi dirmelo! Voglio aiutare, per favore» Zayn abbassa la testa sconfitto mentre respira profondamente, felice di essere tornato con le suole delle scarpe sul suolo.
Tony chiude gli occhi stringendo tra pollice e indice il ponte del naso. Scuote lievemente la testa incapace di decidere sul da farsi.
Zayn lo guarda, o meglio, lo fissa impaziente.

«Ok, ok» solleva le mani in segno di resa, «Pe oggi, e bada bene, solo per oggi, puoi stare con me in Centrale e seguirmi nelle indagini»

Zayn sorride mostrando tutti i denti possibili per poi ritornare cupo.

«Ed ora che c'è?» sospira Tony alzando gli occhi al cielo implorando in qualche miracolo che gli togliesse Zayn dai piedi.
«Devo dirlo ai ragazzi, anche loro vorranno dare una mano. Ne sono certo» spiega Zayn.

-

«Allora ci siamo tutti?!» domanda con una leggera irritazione nella voce il capo della polizia di New York.
I quattro ragazzi negano, preoccupati a causa della scoperta del rapimento di Lacey.
Il Detective sbuffa irritato.

«Sentite, non ho tempo da perdere. Vi ho chiamato qui per fare un favore al vostro amico» dice indicando Zayn che abbassa lo sguardo verso i suoi piedi, «Vi voglio disponibili e recettivi, se volete aiutare veramente nelle indagini»

Niall entra di corsa nell'ufficio, con il fiatone e il cuore palpitante a causa della corsa.

«Bene, ci siamo tutti. Cosa possiamo fare per aiutare, Anthony?» parla Liam sistemandosi i capelli.
«Anthony? Ma il suo nome non era Detective? » domanda Niall corrugando la fronte e guadagnandosi fulmini e saetta dagli altri presenti nella stanza.
«Procederemo in modo schematico, dovrete dunque rispettare delle regole»

I ragazzi annuiscono.

«Regola numero uno . . .» solleva l'indice a livello della spalla, «bussare alla porta prima di entrare nel mio ufficio» volge uno sguardo accusatorio verso Niall, che sorride imbarazzato grattandosi il collo.
«Regola numero due: io do gli ordini e voi li eseguite. Siamo d'accordo?!»
«Pensavo fossero di più, io ci sto» sorride lievemente Zayn alzandosi in piedi.
Gli altri ragazzi si limitano ad annuire accennando un sorriso.

Pronti e carichi a risolvere il caso e ritrovare Lacey e Harry.

#Angolo Autrice:

Domani ho verifica di fisica e filosofia, ma io sono naturalmente qui a pubblicare. Solo per voi ;)

Ex's list ll h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora