Comincia a credere di essere l'esatto opposto della persona che le piaceva pensare di essere. Anzi, le sembra di trovarsi in un universo parallelo che non ha niente a che fare con la vita che faceva un paio di mesi fa.
Con cautela allunga la gamba spingendo il piede di Josh, nessun movimento, nessuna reazione.
Compie la medesima azione con la mano di Mark, il medesimo silenzio permane. Il respiro le si fa affannato.E' successo tutto così in fretta. Lei non voleva che finisse così, lei voleva solo tornare a casa. Singhiozza, ma subito si ferma capendo che non è il momento per certi sentimentalismi. Si asciuga velocemente le lacrime con i palmi delle mani sporchi di polvere e sangue. Recupera la pistola e corre su per le scale. Esce.
Aria nuova. Aria di libertà.
Inspira, espira, sorride sollevata di essere uscita da quello scantinato.
Volta lo sguardo a destra ed a sinistra: sabbia ovunque.
E' in un fottuto deserto abbandonato dagli dei.Corre in casa, recupera una borsa e la riempie di cibo e acqua. Se nessuno passa a prenderla, sarà lei ad andare incontro a chiunque passi per quella strada asfaltata. Si raccoglie i capelli e parte. Cammina per chilometri prima di vedere in lontananza una stazione di servizio.
Si avvicina a grandi falcate fermandosi di colpo e dandosi una pacca sulla fronte quando si trova a pochi metri dalla porta. Si sente una stupida, ha dimenticato di cercare i soldi.
Apre la borsa constatando che l'acqua è ormai finita. Sospira abbattuta. Si toglie la giacca legandosela in vita, si scioglie i capelli e tira verso il basso la maglietta cercando di far risaltare quel poco di seno che possiede. Un brivido le percorre l'intera schiena dal basso verso l'altro.Varca la soglia ed una campanella posta sopra la sua testa avvisa tutti del suo arrivo. Sono per lo più uomini, come si aspettava e sperava. Sorride al cameriere.
«Posso aiutarla?» sorride sornione quest'ultimo.
«Per caso avete un telefono? Dovrei chiamare qualcuno perché mi hanno rubato macchina e portafoglio» mente spudoratamente, ma è comunque fiera di sé stessa per come riesca a interpretare bene la parte.
«Oh mi dispiace» finge il barista e alle spalle della giovane donna si sollevano brusi e commenti poco consoni e poco casti. Lacey è sempre più schifata da quel posto. Si copre il più possibile indossando la giacca, l'idea di usare il suo corpo per ammaliare questi uomini in astinenza non le sembra più una grande idea. La porta al telefono, sul retro, e solo ora Lacey si rende conto che non conosce nessun numero a memoria. Vorrebbe chiamare Zayn, o Louis, o Liam, o Niall, o Anthony . . . Solleva la cornetta sperando che in questo modo un numero di cellulare le si materializzi magicamente in mente. Niente di niente. Pesta i piedi come una bambina.Si guarda le mani, ancora sporche. Gira intorno a sé stessa, facendo attenzione all'ambiente che la circonda. Nota la scritta WC, un cartello di metallo arrugginito.
Si chiude dentro per quanto l'odore sia disgustoso. Si lava il più possibile: viso, mani, braccia, collo e petto. Si riveste ed esce. Si stupisce di avere uno stomaco così forte e di non aver vomitato a causa di quell'odore, per quanto sia da un paio di giorni che non mangia e quindi non avrebbe poi molto da buttar fuori.Torna nel locale e il barista le chiede se desidera altro. Lacey è come se fosse tornata in sé dopo quella "doccia"- se così si può chiamare. Educatamente rifiuta qualsiasi passaggio propostole dai camionisti e ricorda al cameriere che è senza soldi, rifiutando anche gli inviti a comprare qualcosa da quest'ultimo. Tuttavia, il cameriere le porta un panino e una bottiglietta d'acqua. Lacey lo ringrazia estasiata prima di lanciarsi sul cibo. Non si era accorta di avere così tanta fame.
Finito di mangiare, in un lampo, chiede al barista dove si trova il bagno fingendo di non averlo visto e di nuovo quest'ultimo l'accompagna sul retro. Lacey gli sorride e appena l'uomo se ne va, lei corre dietro al telefono e riempie la borsa di bottigliette d'acqua.
Le aveva notate prima, ma si era trattenuta sapendo che rubare è male. Tuttavia, se deve camminare per altrettanti chilometri, o anche il doppio,è meglio che sia fornita a sufficienza per sopravvivere.
Saluta i camerieri e i clienti e se ne va con il timore che qualcuno possa averla vista rubare.Nessuno l'ha ancora fermata. Ormai è lontana a sufficienza per averla passata liscia, pensa.
«Ehi tu!» Lacey si pietrifica, pensava di avercela fatta. Cautamente si gira e nota al suo fianco un pick up nero. Un giovane ragazzo è alla guida e le sorride cordialmente.
«Sto andando nella tua stessa direzione- indica la strada di fronte a loro-se vuoi ti do un passaggio»» le sorride.
Lacey di rimando lo guarda con un cipiglio in volto, poco convinta di questa gentilezza.
«Woho-woho. Non correre con la mente, non voglio nulla in cambia né farti del male. Se me lo chiedi posso anche non guardarti, ma pensavo che un passaggio ti facesse piacere»Lacey sorride sconfortata e sale. Per quando si imponga di dover temere questo invito, ha il presentimento che questo giovane ragazzo sia sincero e che sia degno della sua fiducia.
«Come ti chiami?» domanda il giovane uomo premendo sull'acceleratore.
Per quanto Lacey lo desidererebbe non può fidarsi ciecamente di un estraneo, non sa di chi può fidarsi e non ha nessuna intenzione di tornare rinchiusa in quella casa di morti. Trema ripensando a ciò che ha visto e fatto.
«Sono Lisa» risponde con un sorriso tirato dopo un breve momento di silenzio.
«Io sono Getro, Leroy Getro Gibbs»
«È terribile come nome» si volta verso di lui con sguardo sorpreso.
«Purtroppo è il mio» sorride divertito dalla sincerità della giovane donna.
«Possiamo trovartene un altro, penso che avremo qualche ora di viaggio insieme»Si sorridono amichevolmente pronti per il lungo viaggio in compagnia che li aspetta.
È l'inizio di un lungo viaggio, ed è anche l'inizio di una più lunga amicizia? Questo si vedrà . . .
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Ex's list ll h.s.
FanfictionHarry e Lacey sono fidanzati da anni nonostante i loro caratteri molto diversi e sono pronti per il grande passo. Un giorno, Lacey, trova una lista di nomi con un obbiettivo. Cosa succede se quei nomi fossero le ex ragazze del suo futuro marito e se...