Capitolo 34

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Kansas's POV
Come arrivammo a casa mi dicessi verso la cucina ma Harry mi superò e mi fermò prendendomi per i fianchi,lo guardai confusa e lui mi sorrise per poi baciarmi.
"Cucino io."
Risi,immaginando il casino che avrebbe fatto.
Lo lasciai in cucina e salii per le scale ed entrai in camera,tolsi le scarpe e mi sedetti sul letto,davanti allo specchio. Ero cambiata tanto,non avevo mai tempo per stare a guardarmi allo specchio come una normale ragazza,il massimo che potevo fare era pettinarmi di svelta la mattina. Non sono mai stata attenta a queste cose,ma stava cambiando anche quello,era come se volessi cambiare,avevo bisogno di più sicurezze anche sul mio corpo. Forse avrei dovuto iniziare a vestirmi meglio,truccarmi e trattarmi meglio. Non usavo gonne o vestiti,anche se mi piacevano,avevo paura. Esattamente non sapevo neanche io di cosa. Presi la mia spazzola e iniziai a passarla sui miei lunghi capelli. Risi da sola per quello che facevo,non ero abituata a guardarmi per così tanto tempo.
Ricordai quando qualcuno mi aveva consigliato un vestito bellissimo,ma che non comprai.
Quel qualcuno era Fuller,che mancava talmente tanto che ripensai a quel consiglio,mi venne all'improvviso una voglia sfrenata di girare per i negozi e provare tutte le cose che passavano sotto i miei occhi.
Ovviamente con Harry sarebbe stato strano farlo,non avrebbe avuto la pazienza di stare tutta la sera a presso a me. Pensai alla mamma,avrei voluto fare queste cose con lei. Avrei voluto conoscerla,sapere i suoi gusti. Nella mia vita non è mai stata come le altre. Le ragazze tornano a casa e aiutano le proprie madri con il pranzo o la cena,desideravo anch'io queste cose. Semplici cose come vedere la tua mamma felice per un bel voto o al contrario arrabbiata con te per qualcosa che hai fatto,sono cose che a me sono sempre mancate. I miei pensieri vennero interrotti dal bussare alla porta,alzai lo sguardo e vidi Diane dietro la porta di Camera con un leggero sorriso sul viso.
"Posso?" Annuii e lei entrò,era vestita con una camicetta bianca e una gonna verde,lei si che stava bene e aveva gusto.
Si sedette vicino a me e vidi che in mano aveva dei fogli.
"Questi sono tuoi."
Li guardai bene e riconobbi la mia scrittura e le mie parole.
Non avevo la minima idea di come lei potesse avere quelle lettere.
"Diane,come fai ad averle?"
Lei sorrise ancora di più,le aveva lette.
"Ho incontrato il regista,ha detto che queste erano da parte tua."
Allora c'entrava lui,non sapevo che fosse capace di fare certe cose,si avevo capito che non era l'uomo che ho sempre pensato ma fino a questo punto non lo avrei mai immaginato.
"Le hai lette?"
"Si,sono bellissime."
Era il momento,quella ragazza mi mancava,era come una parte di me era stata tolta quando abbiamo litigato.
"Diane,senti... scusa,io non volevo farti stare così male,so di non essere la migliore in amicizia ma mi manchi,scusa ancora." E senza pensarci l'abbracciai,subito dopo lei ricambiò.
"Kansas anche tu mi sei mancata."
Ci staccammo dall'abbraccio e ci guardammo per poi scoppiare a ridere.
"Mignolino?" Chiese.
"Mignolino."
Continuai. "Tienile tu queste,sono per te." Dissi indicando la carta.
Lei sorrise e poi scoppiò a ridere da sola,cosa che non capii.
"Kansas col pettine in mano é un miracolo!"
Mi sentii un pò strana in quel momento,cioè sul serio io col pettine?
"Bah! Solo perché erano disordinati."
Mi alzai e andai verso il corridoio seguita da Diane.
"Ehm...Diane."
"Dimmi."
Guardando sempre avanti riuscii a far uscire queste parole: "Stasera...andiamo a fare shopping?"

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