Capitolo 41

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Mi diressi verso il corpo,non avevo paura ma ero ansiosa.
Tutti mi fissavano confusi,ancora non avevano visto niente. Ma sentii una voce,quella di Harry dire: "oh cazzo."
Sentii i suoi passi lunghi dietro di me,ero a pochi metri da quel corpo misterioso e notai qualcos'altro. Un bastone,quelli che usano le persone anziane per tenersi in piedi,e in quell'istante mi venne in mente un flashback.
Il parco,il Signore vicino a me che mi parlava come se mi avesse già conosciuto,lui che parlava della mia famiglia. Sperai davvero che quel corpo non fosse lui,sperai di non vedere il suo berretto e la sua pelle pallida,lo sperai ma non fu servito a niente perché era lui quello steso a terra,probabilmente privo di vita.
All'improvviso,come se qualcosa di grande mi avesse legato a lui,iniziai a piangere,mi gettai a terra accanto a lui e piansi,era bastato poco per affezionarmi a quell'uomo e non era da me tutto questo.
Harry mi raggiunse e si stupì della mia reazione. Non aveva mai visto quell'uomo e credeva che non l'avessi mai visto neanche io.
"Ma...perché piangi?"
Girò il mio viso verso il suo,era preoccupato e si notava dai suoi occhi.
"Non lo so." Risposi continuando a piangere.
Sentii numerosi passi verso di noi e vidi Serena e Diane.
Diane mise una mano sulla bocca e sbarrò gli occhi,Serena si limitò a pregare. Una cosa che non capii molto,essendo atea.
"Dai andiamo..." consigliò Harry,sapeva che avrei continuato a piangere se fossi rimasta lì,mi alzai ma quando stavo per andarmene sentii qualcosa.
Mi girai verso il corpo e lo vidi che muoveva la bocca a fatica cercando di parlare,subito riandai incontro al corpo.
Mi ributtai per terra e non avevo intenzione di andarmene.
Era ancora vivo,e balbettava qualcosa.
"Stai attenta Kansas..."
Qualche lacrime scese nuovamente sul mio viso.
"Che succede..chi sei? Perché devo stare attenta?"
"La malattia ha portato via mia figlia,tua madre...Non lasciare che qualcuno ti porti via..."
E capii tutto. Quell'uomo che stava per andarsene davanti ai miei occhi era il padre di mia madre,si spiegò il dolore che provavo e che provo nel vederlo star male. Lui era mio nonno.
"Da chi devo stare attenta...dimmelo ti prego!"
Balbettò qualcosa poi chiuse gli occhi e persi anche lui...

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