Capitolo 35

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Sentii un peso sulla mia schiena.
Diane si era lanciata su di me abbracciandomi da dietro.
"Kansas che fa shopping! Oddio cosa sta succedendo?!"
Borbottai qualcosa che non riuscii a capire neanche io e proseguii verso le scale.
"Si ma ora scendi se non vuoi romperti qualcosa."
Rise e scese dalla mia schiena.
Scendemmo le scale ed entrammo in cucina,Harry stava ai fornelli,faceva ridere la sua espressione seria mentre cucinava.
"Harry sicuro che non dobbiamo ordinare delle pizze?" Chiese Diane un pò preoccupata per il cibo.
Harry si girò e ci fissò.
"No! Il mio cibo é perfetto."
Mi avvicinai all'orecchio di Diane e sussurai: "chiama la pizzeria."
"Finito!" Disse Harry,soddisfatto del suo lavoro.
"Cosa è quella cosa bianca?" Chiese Diane avvicinandosi ai fornelli.
"Sono uova!" Urlò Harry.
"Sicuro che non siano budella di qualche animale sconosciuto ancora non verificato?" Dissi in fine io.
"Bah,non conoscete la vera cucina." Disse lui sbuffando. Prese una forchetta e assaggió,si formò un'espressione disgustata.
"Chiamate la pizzeria,vi prego." Disse con voce schifata.
Io e Diane scoppiammo a ridere e Diane compose il numero della pizzeria.

***

"Questo?"
Uscii dal camerino con un vestito blu scuro.
"Troppo da vecchia." Dichiarò Diane.
E tornai dentro il camerino a provare altri mille vestiti.
Ne provai uno con la gonna bianca un Po in pizzo,molto bella. Il corpetto era nero leggermente a cuore. Davvero bello.
Aprii la tenda del camerino e Diane alla mia vista sgranò gli occhi.
"Ma sei bellissima!"
Sorrisi e continuai a guardarmi allo specchio.
"Penso che prenderò questo!"
Chiusi il camerino e rimisi i soliti vestiti,presi il vestito e lo portai alla cassa per poi pagarlo e uscire con Diane.
"Scarpe?" Chiese Diane.
Mi ero dimenticata di aver promesso a Diane di comprare dei tacchi,i miei primi tacchi.
Diane indicò un negozio di scarpe:"Andiamo lì!"
Mi prese il braccio e mi tirò dentro. Iniziai a guardarmi intorno e ne vidi un paio bellissime.
Erano nere,con un laccetto a legare più giù della caviglia,alte,altissime.
Sarei caduta almeno Cento volte ma ne valeva la pena.
Diane si avvicinò a me e le vide.
"Ma queste le compro per me!"
"No staccati le ho viste prima io."
Mi sentivo così...femminile.
Rise.
"Provale su."
Cercai il mio numero e quando lo trovai presi la scatola,mi sedetti sulla poltrona a disposizione e le misurai. Perfette.
Provai a camminarci ma persi l'equilibrio dopo poco.
"Dobbiamo lavorare sulla camminata." Disse Diane.

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