Capitolo 44

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Delle voci mi svegliarono e quando aprii gli occhi mi accorsi che era giorno e che mi ero addormentata appoggiata ad un albero. Sentii numerose voci.
"É andata da questa parte!"
Mi alzai di scatto e capii che stavano cercando me.
Del tutto normale come risveglio dovevo dire.
Elijah aveva una fissa compulsiva su di me,l'ha sempre avuta. Come poteva essere un poliziotto? Era un maniaco!
Per mia fortuna li vidi andare da tutta un'altra parte. Così piano piano facendo attenzione a non essere scoperta me ne andai. Tornai agli alloggi e una volta entrata cercai Diane e Serena.
Come mi videro mi salvarono addosso.
"Eravamo così preoccupate!" Disse Diane non accorgendosi dell'assenza di Harry...
Ma Serena invece ci fece caso.
"Dov'è..." sembrava davvero preoccupata,aveva già capito tutto e quasi si mise a piangere.
Non risposi.
"Non lo voglio riperdere un'altra volta!" Mi abbracciò e solo allora iniziò a piangere.
Cosa erano Harry e Serena?
"Serena,tu e Harry vi conoscevate già,vero?"
Mi guardò negli occhi.
"É mio fratello."
Spalancai gli occhi,non avrei mai pensato una cosa simile...
Diane rimase zitta come se dovesse ancora riassimilare quella confessione. E anch'io feci come lei.
"Kansas é grazie a te se ho ritrovato mio fratello." Continuò a piangere.
"É stato Elijah. É nella polizia e l'ha arrestato non so sotto quale accusa."
Diane urlò: "Andiamo da tuo padre! Lui sicuramente può fare qualcosa!"
Sorrisi a Diane,aveva ragione.
"Ragazze facciamo le valigie,e iniziamo a combattere." Ordinai.
Andammo a fare le valigie,io presi anche le cose di Harry. Uscimmo da quel posto.
"Ma prima dobbiamo fare una cosa..."
Passai davanti la casetta di Elijah,vidi dalla finestra che c'erano tutte le sue cose dentro.
"Fiammiferi?"
Serena prese una scatoletta di fiammiferi e ne diede uno a ciascuna.
Li accendemmo,e li buttammo sul legno della casa.
"E questa... È stata la casa di Elijah." Affermai.
Ridemmo e scappammo.
Correndo Diane disse: "Ho sempre sognato di essere una cattiva ragazza!"
Risi insieme a Serena e raggiungemmo il nostro furgoncino. Saliammo e misi in moto e con un'ora di viaggio tornammo a Oslo.

Mi fermai davanti casa di Fuller,la porta era aperta...
Scesi ed entrai in casa,non c'era nessuno. Elijah aveva preso anche lui.

Doveva pagare tutto.
Tornai dalle altre.
"Hanno preso anche lui."
Sgranarono gli occhi preoccupate. "Come facciamo adesso?!" Chiese Diane.
"Femmine contro maschi,mi piace l'idea." Disse Serena sorridendo,avremmo vinto anche senza mio padre.
Ci dirigemmo verso casa mia,prendemmo tutte le armi che avevo nascosto in soffitta.
Le lanciammo dentro il furgone.
"Che ne dite se indossiamo anche delle cose adatte? " consigliò Diane guardando come eravamo vestite.
Annuii e andammo in un negozio poco lontano da casa. Come ricordavo,aveva delle divise militari e della vernice nera. Tutto quello che ci serviva in quel momento.
Comprammo tutto è tornammo a casa mia.
Entrammo e indossammo le divise,ci stavano perfette.
Ci guardammo allo specchio. Eravamo pronte.
"Manca un'ultima cosa."
Affermai indicando la vernice nera.
Aprii il barattolo e infilai due dita immergendole nel nero.
Poi feci due linee una sotto l'altra sulle mie guance,dopo poco fecero la stessa cosa le altre.
"Ora,siamo pronte."
Volevo far vedere che se volevo una cosa potevo ottenerla.
Avevo voglia di fare una strage,e non mi spaventava,tutti hanno un lato buio dentro e io volevo farlo vedere. Volevo vedere la persona che ha fatto male alle persone che amavo,a terra sputando sangue,pregandomi di lasciarlo vivere e chiedermi scusa.

"Ci serve un piano." Affermò Serena.
"Hai ragione." Risposi.
"Non so se sono pronta a uccidere." Rivelò Diane spaventata.
Le sorrisi.
"Tranquilla non credo voi due ucciderete qualcuno." Dissi poi continuai.
"Il piano é : io e Serena li teniamo occupati mentre Diane va a liberare mio padre e Harry. Okay?"
Annuirono e uscimmo da casa.
Partimmo verso Røros.
Non avrei mai lasciato che certa gente prendesse possesso della mia vita e quella degli altri. Ma soprattutto,la regina di Røros ero io.

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