Capitolo 11

16.7K 580 5
                                    


Arrivai a destinazione.

Mi svegliò una signora sull'ottantina più o meno: ''Tesoro,siamo arrivati,devi scendere''

 ''Grazie'' risposi ancora assonnata e con gli occhi secchi di lacrime.Scesi dall'autobus,presi la mia valigia,mi diressi alla stazione dei taxi ne presi subito uno. Dopo qualche minuto arrivai in paese. Ero andata a stare per un po' da mia zia in campagna.

Mia zia era adorabile,era sempre gentile e premurosa nei miei riguardi.Aveva sempre abitato coi miei nonni ma purtroppo dopo la loro morte era rimasta sola. I miei nonni erano fantastici,ho ricordi un po' sfocati di loro ma mi ricordo quando da piccola mi portavano in un parco a dar da mangiare alle anatre ed ogni volta andarci con loro,per me era una festa. Mia nonna era una vera donna di casa,stava attenta ai figli,cucinava,stirava,puliva,era un po' severa  (attenendomi a ciò che mi ha raccontato mia madre) ma era molto buona,mio nonno invece era dolcissimo,un pazzo scatenato ed un gran lavoratore,uno stacanovista. La cosa che li rendeva bellissimi era il loro amore che si vedeva da lontano,anche se non li avessi mai conosciuti avrei percepito il loro amore. Mia zia conserva ancora le loro lettere.Delle lettere che si scrivevano,ogni volta,quando litigavano,ovviamente era sempre mio nonno ad iniziare l'attività epistolare poiché mia nonna era una permalosa di primo ordine,un po' come me e quindi era sempre  lui a far il primo passo.Se ne scrivevano 5 o 6 alla volta finché non facevano pace e tornava tutto come prima. 

A pensare che ora esistano gli sms o quant altro per far pace,esistano questi messaggini così superflui che non danno né voglia di rispondere né voglia di leggere poiché nessuno ti guada negli occhi. Invece con le lettere era diverso perché seppure non ci fosse stato mai uno sguardo,sapere che una persona abbia scritto con la propria mano e soprattutto abbia destinato a te quel tempo scrivendo quindi impiegando anche uno ''sforzo'' fisico,rende il tutto più romantico e vero. Laddove gli occhi non possono arrivare,state ben sicuri che arrivano le parole scritte.

Scesi dal taxi,arrivai a casa di mia zia,nel mentre passeggiavo,respiravo l'aria fresca e pulita di campagna...Che relax. Entrai in casa,sistemai le mie cose,presi il cellulare nemmeno pensai minimamente di accenderlo e lo misi in un cassetto della scrivania nella mia camera. Mi preparai una tisana calda e mi sedetti a leggere degli appunti per l'esame. 

Chiamò mia madre,era un po' agitata ''Elisabeth! Stai bene? Ma cos'è successo??''

''Mamma,tutto bene,dato che ho l'esame ho deciso di star un po' da zia per rilassarmi''

Sentii la sua voce nettamente più calma ''Oh...Va bene ma mi raccomando mangia!! Ci sentiamo domani,buonanotte''

''Buonanotte mamma''.

La mamma è sempre la mamma.Non le importava se io fossi ad un rave o in sella ad un toro,l'importante era che mangiassi. 

Verso sera,sentii le chiavi nella serratura,era mia zia tornata dal lavoro.Mi vide,io le rincorsi contro per abbracciarla,era felicissima di vedermi ed io pure. Mi preparò subito la cena e nel mentre chiacchierammo di tutto...

''Allora quanto tempo starai qui?'' mi chiese

''Beh zia...Se non ti disturbo un po' '' 

Mi lanciò un'occhiataccia e mi disse :''Tu non disturbi mai e non pensarlo nemmeno! Puoi stare qui tutto il tempo che vorrai'' mi sorrise affettuosamente.

''Grazie zia''.

Mia zia si alzò ed andò in camera sua per riposare,era sicuramente distrutta. Io sparecchiai la tavola e pulii la cucina dopodiché andai anch'io in camera. Indossai il pigiama e mi misi a letto,ero distrutta dal viaggio,dai pensieri e da tutto.Non accesi il telefono né avevo voglia di accenderlo e soprattutto non avevo nemmeno voglia di leggere il nome di Frank.

Avevo bisogno di staccare la spina un po' da tutto e tutti,indietreggiare di uno o più passi e ritrovare la mia pace. 

Sprofondai subito in un sonno profondo.

Tu Mi Appartieni (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora