Dopo l'incontro non accesi ancora il cellulare,non avevo ancora voglia di sentire Frank o di leggere qualsiasi cosa mi avesse scritto. Pensai molto al nostro incontro,a ciò che mi aveva procurato e soprattutto ero convinta di amarlo ancora...
Decisi di uscire un po' ed andare a fare una passeggiata al bosco,per rinfrescare la mia mente e magari risollevarmi un po' l'umore.
Infilai un pantalone nero stretto,un maglioncino fucsia,una sciarpa nera e dei stivali neri. Uscendo misi il cappotto,raccolsi i capelli con un elastico e mi diressi al bosco passeggiando.Faceva freddissimo ed il cielo era così cupo da far paura.
Arrivai al bosco ed iniziai a passeggiare tra gli alberi,l'aria fresca e pulita mi entrava nei polmoni ed era bellissimo.Che bella la natura,pulita e genuina come dovrebbe sempre essere e soprattutto restare. Gli uomini sono così stupidi da rovinare ogni giorno che passa,sempre di più,ciò che li renderebbe davvero vivi. Non so a cosa arriveremo ma mi spaventa;mi spaventa sapere che le generazioni che verranno non potranno assaporare quest'aria pulita e probabilmente non sapranno nemmeno di che colore sia il verde...
Continuai a camminare,scalciando via le foglie cadute come se volessi scalciare via tutti i miei pensieri.
Ad un tratto mi sentii un braccio prendermi alla vita e buttarmi contro un albero...Era Frank.
Cavolo,di nuovo.
Mi buttò contro un albero e senza dire nulla,senza chiedere,senza arte né parte,mi baciò. La sua lingua era così prepotente e veloce da tirar la mia e da non darmi neanche il tempo di muoverla.Iniziò a stringermi i seni,io lo spingevo via con le mani,gli davo dei pugni sulla spalle per cacciarlo via...Ma nulla,era irremovibile.Iniziai a piangere,ero spaventata ma soprattutto non volevo questo,non ero pronta. Frank continuava ed io mi chiedevo solamente ''Perché?'.
Mi stringeva sempre di più i seni e la sua lingua non si fermava,io ero impassibile tentavo di mandarlo via ma non si spostava era sempre più insistente.Sentivo la sua erezione premere sulla mia intimità,non volevo,non così.Le lacrime erano incessanti e Frank continuava,iniziò a baciarmi il collo,lo morse e poi scese verso i seni,io provavo a spostarlo via ma mi bloccava le mani e continuava...Ad un tratto mi guardò ed esclamo :''Stai zitta'' sentii che il suo alito puzzava d'alcol e capii che non era in lui ma soprattutto io non riuscivo a liberarmi.
Mi sfiorò dai pantaloni con una mano e lo sentii ansimare dopodiché senza pensarci due volte si calò i pantaloni,sbottonò i miei,mi spostò le mutandine,io iniziai a supplicarlo :''Ti prego non così,ti prego'' mi fissò e rispose ''Mi sei mancata,ho bisogno di sentirti mia,sono ubriaco ma devo farti mia,perdonami'' mentre diceva ciò,mise il preservativo ed entrò fortissimo dentro di me, d'un colpo. Mi teneva e faceva sempre più forte,lo sentivo sbattere contro la mia parete e mi faceva male dato che nemmeno ero bagnata. Continuava sempre di più,sempre più in fondo fin dove poteva e ce n'era.Io piangevo tantissimo,provai ad urlare ma mi tappò la bocca con una mano e le lacrime cadevano a più non posso...Finalmente venne,appoggiò la testa sulla mia spalla,io ero assente,guardavo un albero di fronte a me,altissimo,intravedevo tra le foglie il cielo.Non distaccai lo sguardo da quell'albero.
Frank si rivestì,io ripresi consapevolezza di me dopo qualche minuto e mi rivestii. Ero sporca. Sporca di lui,di tutto ciò che mi circondava.
Restammo immobili,Frank iniziò ad chiedersi ''Che cazzo hai fatto'' fissando le foglie a terra ed io nemmeno piangevo più,ero inerme.
Prese coscienza di se stesso ed ad un tratto si precipitò su di me dicendomi :
''SCUSAMI! SCUSAMI!!!! PERDONAMI!!! CAZZO,ELISABETH PERDONAMI!!! IO TI AMO! TI AMO DA MORIRE MI MANCAVI,SCUSAMI!! HO PASSATO GIORNI AVVOLTO DALLA GELOSIA!! TI VOLEVO,PICCOLA! PICCOLA...PERDONAMI!''
Mi strinse a sé più forte che poteva.
Mi sentii riscaldata,protette e ne avevo bisogno.Glielo lasciai fare.
Mi riportò a casa,capì che ero ancora sconvolta così mi spogliò,mi lasciò fare la doccia.Con l'acqua che scorreva iniziai a capire cosa mi fosse appena successo,non piansi,non avevo lacrime,non avevo più nulla. Mi cambiai i vestiti,indossai una semplice tuta,uscii dal bagno,Frank era lì ad aspettarmi.
''Elisabeth...Piccola come stai?'' disse guardandomi con uno sguardo triste.Capii che era davvero dispiaciuto e soprattutto che gli fosse passata la sbornia.
''Vieni ti porto a letto'' disse con voce affettuosa e calda.
Mi mise a letto,si avvicinò,dopo avermi rimboccato le coperte e mi diede un bacio leggerissimo sulle labbra e mi sussurrò queste parole:
''Lo so che non mi hai perdonato anzi con oggi ho peggiorato la situazione...Ma tu mi appartieni. Perdonami piccola mia,ti amo da morire''.
Si allontanò ed uscì dalla stanza.
Io chiusi gli occhi e crollai in un sonno profondo.
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Tu Mi Appartieni (IN REVISIONE)
RomanceElisabeth è una ragazza di vent'anni introversa, timida e con la testa fra le nuvole ed una vita molto lineare e tranquilla fatta di studio, amici e qualche umile lavoro. Tutto cambierà quando incontrerà casualmente il misterioso e tenebroso Frank...