Capitolo 19

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Pensavo spesso a cosa mi fosse accaduto,ai giorni in solitudine ed alla ricomparsa di Frank nella mia vita.A volte pensavo di finirla con lui e di lasciar perdere tutto ma sapevo benissimo che in quei momenti mentivo spudoratamente a me stessa,dato che l'amavo da impazzire e non potevo far a meno di lui.

Ma non riuscivo ancora a perdonarlo...Certe volte il dolore tornava a bussare alla mia porta e per quanto io non aprissi, da una fessura entrava,sempre.

Era sera,ero stanchissima purtroppo non esisteva più il relax da ''casa di mia zia'' ma la mia vita man mano aveva ripreso piede e quindi la sera,come solita routine,ero totalmente distrutta.Non sentivo Frank dalla mattina,dal ''messaggio del buongiorno'' (e pensare che un anno fa criticavo deridendo le coppiette che facevano queste smancerie...) stava lavorando ad un tatuaggio che richiedeva più sedute.Mi misi a letto ed aspettai,nel frattempo accesi la tv.

Dopo una mezz'ora,mi arrivò un messaggio :

Frank 22:30 :

''Piccola,ho finito ti va di vederci?'' 

Risposi subito:

''D'accordo...Vieni qui?''

Frank 22:37:

''Sto arrivando''

Aprii l'armadio indossai una felpa e dei jeans,lasciai i capelli sciolti e senza far alcun rumore e senza svegliare mia madre,uscii dalla finestra e scesi per le scale d'emergenza. Frank era già lì appoggiato alla moto che fumava una sigaretta,indossava una camicia blu scura e dei pantaloni neri,vans nere e snapback nero,ovviamente con la visiera girata all'indietro,solo così lo indossava.Mi avvicinai e notai le mani sporche di inchiostro e soprattutto il suo viso stanco...Era venuto solo per vedermi,lo apprezzai. Nonostante la stanchezza,l'inchiostro e tutto,era bello da togliere il fiato.

Gli sorrisi e lo abbracciai,ricambiò l'abbraccio stringendomi più forte ed annusò i miei capelli sciolti:

''Hai un profumo bellissimo...'' disse inspirando.

''Grazie'' sussurrai.

Eravamo entrambi stanchissimi,così ci sedemmo sul muretto dietro casa mia. Mi fece sedere sulle sue gambe ed iniziammo a chiacchierare

''Come stai?'' domandò accarezzandomi le gambe delicatamente

''Bene,tu?'' risposi

''Mi sei mancata'' disse abbracciandomi

''Anche tu...''

Era vero,mi era mancato da morire,non vedevo l'ora di vederlo e star con lui anche cinque minuti.

''Frank,io non so niente di te...Mentre tu sai tutto di me'' dissi guardandolo negli occhi.

''Non parlo molto della mia vita'' rispose con tono freddo.

''Beh,stiamo insieme,hai detto di amarmi,io credo di aver il diritto di conoscerti...E fidarmi...'' 

''Cosa vuoi sapere?'' si addolcì di nuovo

''Parlami di te,qualsiasi cosa'' dissi dolcemente

''Allora...Vediamo...Beh...Io non sono cresciuto come te,con i tuoi insegnamenti,io non ho avuto né un'educazione né insegnamenti,ho sempre,diciamo,fatto da solo,ho sempre stabilito io come essere e come pormi con gli altri. Sono sempre stato un ragazzo ''particolare'',una testa calda e chi ne ha più ne metta...Ho trascorso la mia adolescenza tra alcool,ragazze ''poco serie'',marijuana,cattive compagnie che mi portavano ai rave la notte per poi ritornare alle 6 del mattino a casa...Tra risse di ogni genere e persone poco raccomandabili...''

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