Capitolo 12

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Faceva freddissimo,sentivo il freddo fino e dentro alle ossa. Brrr,mi dimenticai di essere in campagna da mia zia e qui la temperatura invernale calava sotto allo zero. Mi alzai con molta fatica e subito mi fiondai dinanzi alla stufa.

Mia zia già era uscita presto per lavoro,poverina. Io mi preparai un caffè caldo e restai lì seduta a pensare.

Pensavo a tutto ciò che mi fosse successo,dall'incontro\scontro con Frank,alle nostre chiacchierate,al suo sorriso,ai suoi bellissimi occhi neri che ogni volta mi ridavano la vita,ai nostri corpi che diventavano una cosa sola,a lui dentro di me...Insomma,a ciò che eravamo,a noi. Mi venne un senso di malinconia assurda ed involontariamente iniziarono a scendermi le lacrime.

La verità era che per quanto io avessi fatto di tutto per fuggire,per dimenticare,non potevo e lui mi mancava,mi mancava più di tutto. Ed anche se il dolore era immenso e mi strappava il cuore dal petto,Frank mi mancava.Mi mancava da morire. L'amore che provavo per lui era un qualcosa che io stessa non immaginavo di poter mai provare un giorno,era immenso,inondava ogni singola parte di me fino a toccare la mia anima.

Il dolore che provavo si mostrava dentro me sempre presente e mi seguiva come un'ombra ogni giorno,il mio cuore era a pezzi,io ero a pezzi. Ma è possibile che l'amore faccia così male? Che chi ami ti faccia così male? Ma soprattutto è possibile ricominciare anche col cuore a pezzi? 

Mi tartassavo di domande e di perché senza mai trovare una risposta e forse sapermi per la prima volta così vuota mi spaventava,avevo paura di me stessa,di ciò che sarei potuta diventare continuando ancora così. Frank era tutto ciò di bello che potessi avere e sapevo che lui poteva farmi stare bene ma ormai c'era una barriera tra me e lui che per ora io non mi sentivo di abbattere.

Il solo pensiero di lui che baciava ''quella'' mi uccideva,diventavo un cocktail di rabbia,tristezza,gelosia e delusione.

Lui era mio anzi credevo che fosse mio...

Anche oggi non accesi il cellulare,già i pensieri mi stavano uccidendo il cervello  figuriamoci se l'avessi dovuto sentire o leggere un suo messaggio.

Una parte di me era dispiaciuta di essere fuggita senza dargli nemmeno la possibilità di spiegare e di parlare ma l'altra parte,quella istintiva,mi diceva di restare e di riprendermi ma soprattutto di tener il più lontano possibile tutti i pensieri.

Così,mi vestii ed uscii a prendere una boccata d'aria. Passeggiavo per la campagna e mi affioravano in mente i ricordi di mio nonno che giocava con me correndo sul prato ed automaticamente mi spuntava un sorriso sul viso.

Quanto mi mancava.

Mio nonno è  morto dopo mia nonna,non che lei non la volessi bene ma lui l'ho vissuto di più e soprattutto avevamo un legame strettissimo,lui mi consigliava su tutto e mi ascoltava ma soprattutto mi difendeva da chiunque. Era un uomo generoso e buonissimo con tutti. Lo fu anche con mio padre nonostante lui abbia abbandonato me,mia madre e mia sorella fregandosene. Mio nonno era un'anima buona e pulita e semmai un giorno dovessi fare qualcosa di veramente grandioso la dedicherei senz'ombra di dubbio a lui. Quando morì,io stetti malissimo perché lui che era il mio punto di riferimento era volato via e mi sentii persa.Col tempo ho attraversato quella fase,ora mi manca e vorrei parlargli ancora e chiedergli tante cose e magari tenerlo qui con me ma in fondo so che è qui accanto a me. Avrei tanto voluto presentargli Frank,gli avrebbe fatto milioni di domande sul suo aspetto e l'avrebbe preso in giro a più non posso (dimenticavo,mio nonno era divertentissimo)e sono sicura che a Frank sarebbe piaciuto.

Iniziò a calare l'umidità ed il gelo,così rientrai a casa e presi i libri per studiare almeno un po'...

Tornò mia zia,cenammo,guardammo un po' la tv,dopodiché sistemai la cucina ed andai a letto.

Anche oggi non volli sapere nulla di nessuno.

Decisi di isolarmi completamente forse restare sola era la cosa più giusta da fare,il dolore che possedevo era così grande che avrebbe ferito chiunque mi fosse stato ad un centimetro di stanza.

Nonostante ciò,Frank mi mancava.

Tirai le coperte fino su la testa in modo che i miei pensieri si fermassero.

Tu Mi Appartieni (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora