Capitolo 4

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Appena arrivo in camera mi infilo il pigiama e mi metto sotto le coperte.

Dopo pochi minuti Harry bussa.

Gli dico di entrare, lui apre la porta e si appoggia allo stipite.

Indossa solo i pantaloni che gli ho dato ed è a petto nudo. Sono ancora in imbarazzo per quello che è successo poco prima, ma ora riesco a guardarlo bene. Probabilmente si accorge che lo osservo attentamente, perché incrocia le braccia al petto, come per nascondere tutto quel ben di dio.

"Hai bisogno di qualcosa?" chiedo.
Sembra essersi completamente ripreso da cos' è successo poco prima, a differenza mia.
"Mi puoi fare un favore?"
No, non posso e non voglio.
"Dimmi " dico con calma.
"È una cosa seria e se non vuoi farla, non ti fare problemi a dirmelo "
"Lo sai che non sono una che si fa problemi a dire le cose in faccia "

Ride, anche se io non ci trovo nulla di divertente in ciò che ho detto. Le fossette spuntano sulle guance. È davvero bello.

"Okay. Mia mamma crede che io e te stiamo insieme "

Spero che proprio che sia uno scherzo. Devo stare tranquilla e mantenere la calma. Sì, è solo uno scherzo di cattivo gusto, anche perché siamo due sconosciuti. Non sappiamo nulla l'uno dell'altro.
Ma perché mai avrebbe dovuto! Non mi aveva mai nemmeno vista e credeva che suo figlio ed io stessimo insieme. Oltretutto lo vedo solo a scuola. Dalla voce gioiosa che aveva (nel bel mezzo di un lutto) quando le ho telefonato, potrebbe essere stato persino lo stesso Harry a dirglielo.

Un cenno di assenso è l'unica cosa che riesco a fare.
"Non mi chiedi niente?"
"Cosa diavolo ti dovrei chiedere?"
"Non lo so" dice con sincerità.
"Ecco"
"Sei arrabbiata?"
"Si "
"Il fatto è che ho iniziato a parlarle di te poi un giorno non sono tornato a casa per dormire e l'unica spiegazione che mi è saltata in mente sei stata tu "
"Io? "
"Le ho detto che ho dormito da te "
Respiro molto profondamente, cercando di non sputargli in faccia degli insulti. " E comunque perché me lo dici adesso? Non potevi aspettare domani? "
"Ecco .. Qua arriva il problema "
Dio, cosa c'è ancora che non va?
" Che problema ?"
"Domani c'è il funerale di mio padre... " fa una pausa snervante " ... Mia mamma mi ha chiesto di portarti con me "
Si, questo ragazzo è totalmente fuori di testa. Sento il sangue pulsami nelle tempie e le orecchie andare a fuoco.
" Ma che cazzo dici? Senti, forse non hai capito che io non voglio avere niente a che fare con te. Ci conosciamo da due mesi e ora mi vuoi portare al funerale di tuo padre? Tua madre non mi ha nemmeno mai visto e vuole che ci sia anche io ? Cosa le hai detto per farmi apparire così perfetta? Tutti coloro che mi sono stati vicino ne hanno pagato le conseguenze e non voglio che nessun altro debba più soffrire per me " Santo dio può essere bello quanto vuole ma perché tutti, t-u-t-t-i, gli uomini pensano prima con il pene e poi con la testa?
Mi guarda stupefatto, fa cadere le braccia lungo i fianchi e stringe i pugni fino a rendere bianche le nocche. " Forse sei tu che hai capito male. Non fai un piacere a me, ma a mia madre "
"Non mi conosce! Come potrei deluderla? "
"Mi ha detto che sei una testa dura, e aveva pienamente ragione " mormora.
"Ma cosa stai dicendo?". La mia irritazione sta raggiungendo livelli pericolosi.
Chiude gli occhi e prende fiato. " Mia mamma è il chirurgo che ha salvato tua sorella Emma "
Posso udire il suono del mio cuore che si spezza. Il soffitto sembra cadermi addosso con tutta la sua forza. No. Non è possibile. Avevo deciso di chiudere definitivamente questo capitolo della mia vita e ora arriva questo ragazzo a sconvolgermi il mondo. Avevo patito le pene dell' inferno per riprendermi da quel brutto accaduto e adesso una semplice frase, detta con sufficienza, quasi si stesse parlando di quale pizza scegliere per cena, mi faceva cadere, di nuovo, nel buio della morte. Ricordi spiacevoli tornarono nella mia testa. Immagini che avevo cancellato con la freddezza, l'acidità e il mio muro di cemento, riappaiono nella mia mente. La stanza scompare, Harry scompare e io mi ritrovo per l'ennesima volta di fronte al mio più grande demone, la morte. La nausea mi assale e provo nuovamente quella spiacevole sensazione di vuoto. Sua madre è stata la mia ancora, dopo la morte di mamma e papà. Non potevo comportarmi così.
"A che ora ?" sospiro. Come sempre mi mostro forte e piano piano il mio muro si solidifica più forte attorno a me, per proteggermi dal male che mi segue, sempre.
"Domani pomeriggio, alle sei "
"Okay "
"Notte " dice.
Harry chiude la porta e mi lascia immersa nei miei pensieri. E' tantissimo tempo che non ho contatti mia sorella e il resto della
mia famiglia. Decido di farmi sentire e mi addormento con l'immagine dei genitori in testa.







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Spazio autrice
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xxx

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