Capitolo 26

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"Harry, Harry..." lo chiamo scuotendo piano una spalla.
"Mm, lasciami stare"
La sua voce, porca puttana.
Decido di andare in bagno. Mi sciacquo la faccia e inizio a lavarmi i denti, quando vedo il mio riflesso alla specchio.
Cazzo.
"Harry, ma che minchia hai fatto?!" urlo con lo spazzolino in bocca.
Lui si alza lentamente e viene in bagno.
"Eh?" dice grattandosi un occhio.
Mi giro verso di lui ed indico il mio collo quasi completamente ricoperto da segni viola.
"Un lavoro carino, no?" sussurra.
"Sei un coglione" dico sciacquandomi la bocca.
Il riccio appoggia le sue mani giganti sulle mie spalle e mi bacia dietro l'orecchio.
"Sciò" dico spostandomi. "Quelle labbra succhiano sangue a chilometri di distanza"
Vado in camera e mentre mi vesto noto la macchina fotografica nella valigia. La prendo, mi metto una sciarpa e scendo.
"Ma non mi aspetti?" dice Harry.
Non rispondo.
Entro in cucina e per poco non mi prende un colpo quando vedo Kate. La saluto e chiacchieriamo per qualche minuto. Sento poi la voce di Colin e di Emma, così vado in salotto, mi sistemo bene la sciarpa e inizio a mangiare.
"Ciao" dico ai due.
Colin ricambia e Emma mi saluta con la mano. Il ragazzo si siede vicino a me e mi guarda attentamente.
"Ah, ho capito" dice malizioso.
Scuoto la testa, come per chiedere spiegazioni.
"La sciarpa" sussurra lui, mentre anche Emma si siede.
"Hai freddo?" chiede lei.
"Un po'" mento.
"Se vuoi possiamo alzare il riscaldamento"
"No, no va bene così"
"Davvero Shay, non c'è nessun problema"
"No, è tutto okay"
"Ma se..." insite lei.
Colin la interrompe "Ha detto che sta bene così"
"Buongiorno" dice Harry sedendosi vicino a me.
Colin non riesce a trattenere un sorriso e quando Harry vede la mia sciarpa, alza le sopracciglia e allarga leggerete le narici, cercando di non ridere.
"C'è qualcosa che mi nascondete" dice mia sorella sospetta.
Tutti e tre scuotiamo la testa.
Luke, Jen e Charlie ci raggiungono.
"Oh, ma fate schifo!" dice Luke.
"Sta zitto" dico io.
"Togliti la sciarpa"
"No"
"Shailene"
"No"
Colin prende le mie difese "E' maggiorenne ed ha un ragazzo. E' normale"
"Cosa?" chiede Emma sempre più confusa.
"Ehm, io credo che abbiano avuto una notte... diciamo... piena" dice Jen.
"Non posso pensare che tu metta le mani su mia sorella, o meglio, dentro mia sorella" dice mio fratello acido.
"Luke!" dice Emma. "Ti ricordo sempre che c'è Charlie"
"Oh, io faccio finta di non sentire" dice il più piccolo.
"Potreste almeno non sedervi vicini, se proprio non volete essere scoperti"
"Sei tu che ti fai tutte queste paranoie, Luke" sbotto.
Mi giro a guardare Harry, rosso dall'imbarazzo, che mastica lentamente le sue uova.
Cala il silenzio. "Sei uno stronzo" dico a mio fratello. "Volevo che venisse qua per conoscervi, non per essere messo in imbarazzo"
"E' tutto okay" mi dice piano Harry.
"No, non è okay" "Devi fartene una ragione" dico rivolta a Luke "Non capisco quale sia il problema, fin dall'inizio sei stato tu quello scettico. E credo di essere capace a capire chi voglio vicino a me o chi non voglio"



Dopo la discussione, tra me e Luke è rimasto tutto molto teso. Sono passati un paio di giorni. Un paio di giorni meravigliosi, per la precisione. Ho fatto tante foto ad Harry. In riva al mare, nella serra, in giardino e nel piccolo cottage al confine della proprietà.
"Vuoi fare Capodanno a Londra o preferisci rimanere qua?" mi chiede.
"Forse è meglio andare a casa" dico.
Siamo seduti su quella pietra piatta, sulla spiaggia. "Non riesco a capire perché non vuole accettarti. Desidera il meglio per me, ma quando trovo qualcuno che mi fa stare bene lo vuole allontanare"
"Forse io non sono il meglio per te" ammette Harry.
Ha lo sguardo perso verso il mare.
"Smettila. Lo sai che non è così" dico alterata.
"Ma se lui lo crede ci sarà un motivo, non credi? Insomma, è tuo fratello, ti conosce"
"E' solo perché hai fatto sesso con Taylor" ammetto.
Harry si gira verso di me. Porta un berretto grigio che fa risaltare i suoi occhi verdi.
"Solo? A me pare abbastanza grave"
"Anche a me. Ma credo di essere più forte di questo"
Harry mi guarda con intensità "Noi siamo più forti di questo"
Annuisco.
"Comunque... è stata lei a chiedermelo" dice piano.
"Cosa vuol dire?"
Mi fa male parlare di questo, ma se fa stare meglio lui, allora va bene.
"Ero appena arrivato a scuola, ed aro arrabbiato. Fin da inizio anno ci provava con me. Ma io avevo un altra in testa" dice sorridendomi "Così ero lì, davanti all'armadietto, con la voglia di piangere e di scaricare la rabbia. La palestra mi ha sempre aiutato, ma non potevo certo andare in quel momento. Taylor è passata per il corridoio ed ha notato che non ero in ottime condizioni, così mi ha chiesto con quella sua voce odiosa se avevo bisogno di qualcosa. Ho cercato di mandarla via, ma lei continuava, e alla fine mi ha chiesto se volevo qualcosa in cui infilarlo. Ha usato queste esatte parole. Dio, che schifo". Si porta le mani sulla faccia e riprende "Allora siamo andati in infermeria, dove tanto non c'è mai nessuno ed è successo quello che è successo"
"Ti ha aiutato?" chiedo con la mascella contratta. Mi fa ribrezzo pensare che quella stronza ha toccato Harry.
Scuote la testa, amaramente. "No. No. Dopo ero anche arrabbiato con me stesso per quello che avevo fatto"
"Okay" dico.
"Scusa"
"Per cosa?"
Si è già fatto perdonare per le sue azioni stupide, non ho bisogno che me lo ripeta.
"Per avertene parlato, ma ne avevo bisogno"
"Va bene"
Mi siedo sulle sue gambe e appoggio la testa nell'incavo del suo collo, aspirando quel profumo che inizia ad essere familiare, che inizio ad amare per davvero. Stare tra le sue braccia e una delle sensazioni più belle che abbia mai provato.
"Voglio farti le treccioline" sussurro.
"Che?" ridacchia.
"Sì, quelle attaccate alla testa, non mi ricordo come si chiamano" dico avvolgendo i suoi capelli tra le mie dita.
"Okay"
"Posso farti una domanda?"
Fino ad un paio di mesi fa non avrei mai chiesto una cosa del genere. Non mi è mai importato di cosa pensava la gente.
"Dimmi"
Mi stacco da lui. "Tu sei diventato fondamentale, e io sono cambiata davvero tanto. Quando non ti vedo perché abbiamo litigato sto uno schifo. Sei troppo importante. Mi fa male pensare a domani senza di te. Ecco, io, io sono importante per te?"
Harry mi sorride "Spero sia solo una domanda di circostanza perché sennò avresti veramente bisogno di un programma per l'accrescimento dell'autostima"
"Sono seria"
"Anch'io" I suoi occhi verdi mi scrutano. "Forse per te 'Ti amo' non è abbastanza?" mi chiede.
"E' fin troppo"

Defenceless [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora