L'odore familiare di disinfettante e pulizia mi tranquillizza.
Mi porto la sacca con il ghiaccio sull'occhio e premo leggermente, mentre sento la voce di Kendall strillare.
'Sta zitta, sta zitta' penso."Cosa diavolo ti è passato per la testa?" chiede Harry agitato.
Lo guardo con l'occhio libero e cerco di trasmettergli tutta la mia rabbia.
"Potrebbe denunciarti, lo sai? Potrebbe fare causa a Niall"
Distolgo lo sguardo senza dire niente e continuo a mordicchiarmi il labbro.
La gelosia mi brucia ancora nel petto. Lui non dovrebbe arrabbiarsi, dovrebbe aver capito che tengo veramente a lui, anche a costo di spaccare la faccia a qualcuno."Allora, cos'abbiamo qui?" chiede una voce familiare.
Anne sbuca dalla tenda che circonda i lettini del pronto soccorso.
Harry sgrana gli occhi e l'unica cosa che io posso fare è sbuffare."Oh ciao ragazzi". Non sembra stupita.
"Mamma?" chiede Harry, passandosi una mano nei capelli.
"Stavo tornando a casa e mi hanno chiamata dicendomi che c'era mio figlio in ospedale. Sono venuta a vedere cosa succede" dice sorridendo.
Si assomigliano così tanto.
"Sinceramente mi aspettavo di vedere Harry su un lettino" ammette.Cerco di sorridere, ma temo che il risultato sia più simile ad un ghigno. Sono in imbarazzo, terribilmente in imbarazzo e Harry non fa assolutamente nulla per migliorare la situazione, tranne che accarezzarmi la schiena, agitandomi solo di più.
"Quindi cosa è successo? Hai bevuto troppo?" mi chiede, passando un tampone sulle mie nocche rosse.
Non rispondo e nemmeno il riccio.
"Okay, dev'essere stata una situazione imbarazzante" nota ancora lei.Io sospiro e non posso fare a meno di pensare che, picchiando Kendall, abbia fatto la cosa migliore.
"Hai il respiro un po' affannato e il battito accelerato. Devo sapere se hai assunto qualcosa, per capire cosa darti"
Guardo incerta Harry. Ho paura che si arrabbia se gli dico che ho fumato erba.
"No, niente" sussurro arrossendo.
"Harry allontanati un attimo" ordina Anne.
"Perché?" chiede lui.
"Harry"
Il riccio si gira verso di me, provando a guardami negli occhi, ma io resto sfuggente. "Shay? Hai fumato?" mi chiede con la voce roca.
"Ovvio" dico.
"Intendo, hai fumato altro fuori dalle tue abitudini?"Non faccio in tempo a trovare una risposta, che la tenda che separa il mio lettino da quello di Kendall si apra violenta.
"Questa stupida deficiente è fatta come pochi! Fottuta drogata di merda!" strilla.
Harry ed Anne osservano senza dire niente e la stessa cosa vale per me. Sento le dita formicolare per la voglia e l'impulso di tirale un pugno, ma non mi giro nemmeno.
"Oh, ma forse non ti hanno educata nel modo giusto". Calma, Shailene, calma. "Oops, mi sono dimenticata che tua madre e tuo padre sono morti prima che potessi imparare a pomiciare!"La vista si annebbia.
Mi alzo di scatto, rovesciando un tavolino e prendendo la prima cosa che trovo in mano, scagliandogliela in faccia. La mia mano colpisce più volte qualcuno di duro, che capisco essere la mascella della bruna.
Due braccia forti mi trattengo però dalle spalle."Lurida troia!" le urlo in faccia.
"Calmati, Shailene, porca puttana, calmati!" dice Harry stringendomi a sè.
"Non toccarmi" sussurro, spingendolo lontano.
"Ragazzi!" urla Anne. "Basta così" dice mettendosi in mezzo.
Punta un dito contro di me. "Shay, resta ferma lì" "E tu" dice alla bruna "perché ti sei messa in mezzo?"
"Mi ha ridotto la faccia così!"
"Oh, ma sta zitta. Te lo stavi limonando" dico indicando Harry.Anne fa passare lo sguardo su noi tre.
Harry si tortura le mani e il segno di un piccolo morso sotto il suo labbro non fa ricordarmi il perché siamo qui e quindi peggiorare la situazione."Chris! Vieni qui" "Disinfetta bene le ferite e metti qualche punto se serve, poi controlla anche la caviglia"
Kendall sta decisamente peggio di me. Ha la faccia livida, un taglio profondo sullo zigomo e uno sul sopracciglio.
Fisso le mie mani.
Non mi credevo capace di una cosa del genere, solitamente non sono una persona aggressiva.Voglio piangere.
Mi da fastidio ammetterlo, ma mi sento in colpa. La odio con tutta me stessa, ma non sono capace di far del male ad una persona e poi passarci sopra come se nulla fosse. Una lacrima scende pesante sulla mia guancia. Harry se ne accorge e tira di nuovo la tenda, per non dare a Kendall un motivo per attaccarmi.
A quella lacrima ne sussegue una seconda, una terza e così via. Resto in silenzio mentre scarico la rabbia.Prima di andare via, Anne mi dà un bacio sulla fronte e mi guarda materna.
Passano alcuni minuti, in cui sento la presenza di Harry vicino a me, ma non oso nè parlare nè guardarlo. Il lettino è maledettamente scomodo. I tagli sulle mani bruciano e l'occhio mi fa male, ma non è il dolore fisico che mi distrugge.
Non ho mantenuto promesse su cui avevo giurato anni fa, ho deluso me stessa, e soprattutto, ho deluso Harry.
Non dovevo abbassarmi ai suoi livelli, ero indifesa, ero senza il mio muro e lei mi ha colpito dritta al cuore."Fammi vedere" dice piano Harry, avvicinandosi.
Non appena le sue dita sfiorano la mia guancia ancora bagnata, mi ritraggo.
Lui mi guarda stupito e confuso.
"Va tutto bene, non importa..." inizia lui comprensivo.
"No" sussurro.Mi sento come un animale in trappola, che osserva con circospezione il suo predatore.
"Andiamo a casa" dice stanco e nella sua voce noto un pizzico di rabbia.
Mi alzo ed esco. Aspetto Harry vicino alla macchina.
"Non credere che io sia arrabbiato con te" dice una volta usciti dal parcheggio.
Annuisco con poca convinzione, perché tanto lui non mi vede.Arriviamo davanti a casa mia e sono confusa quando lo vedo posizionare bene l'auto e uscire.
"Resto qui" dice lui.
"No"
"Sì, invece. Non so cosa potresti fare una volta a casa da sola"Sospiro e apro la porta.
Vado a letto in fretta e senza dire niente. Harry arriva poco dopo.
"Guardami" mi dice. E' appoggiato con un gomito al cuscino, ed è meraviglioso.
Non lo merito.
Mi giro su un fianco, dandogli le spalle.
Vedo il sole sorgere dalla finestra, inesorabile.E' incredibile come la natura sia così indifferente ai mali del mondo. Possono morire migliaia di persona, ma il sole tornerà sempre alto nel cielo, i fiumi continueranno a scorrere e le piante non modificheranno il loro ciclo vitale.
"[...] nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora,
e giugno lo ristora
di luce e di calor. [...]"Vorrei essere così. Andare avanti per la mia strada e spostare da un lato gli ostacoli. Non basta essere gelidi fuori.
"Guardami" ripete alterato.
Resto immobile.
"Cristo, sei insopportabile quando fai così. Non mi interessa sei hai picchiato quella troia, okay? Se vuoi sentirti dire che hai fatto bene, eccomi, lo dico volentieri"
"Non è questo il punto" dico con la voce roca.
Harry resta in silenzio.
"Io per una frazione di secondo mi sono sentita bene, quando le ho fatto del male. E non doveva succedere, no"
Lui sospira. "Quindi ti senti in colpa perché picchiarla di ha fatto stare bene?"
Annuisco, mentre le lacrime iniziano a scorrere.
"Girati, forza" dice piano.
Mi volto verso di lui.La luce fioca gli illumina il viso e io non credo di aver mai visto cosa più bella.
Allungo una mano e la passo nei suoi capelli morbidi. Lo guardo senza dire niente.Si avvicina a me, stringendomi tra le sue braccia forti e sentire il suo respiro regolare e il battito del cuore mi tranquillizza. Bacio piano il suo collo, mentre lui mi accarezza la guancia con il pollice.
"Posso farti le treccine?" chiedo in un sussurro.
Lo sento sorridere. "Okay"Spazio autrice
Spero sempre che vi piaccia! Commentate e votate :)
All the love as always.
#RIPHarrysHair (non credo che mi riprenderò)
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Defenceless [H.S]
Fanfiction[...] Harry non sembra stupito. Non sembra nemmeno arrabbiato. Deluso, direi. "Poi?" incalza. "Poi cosa?" "Immagino che abbiate fatto sesso" "Io credo" "Credi?" "Non mi ricordo" "Non è possibile che nel momento in cui sei entrata in quella s...