Capitolo 6

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Lascio andare la maniglia e appoggio la testa al muro. Non credo di potercela fare. La nausea mi assale, mi metto le mani gelate attorno al collo, come se servisse veramente a qualcosa. Devo, devo, devo. Mi giro di scatto e apro la porta tutta d' un colpo. Harry smette di parlare e Anne mi guarda. Non riesco proprio a definire il suo sguardo. Stupore? Commozione? Delusione? Felicità? Ha gli occhi rossi e il mascara colato. Guardo Harry dritto negli occhi e lui capisce che deve uscire. Mi passa vicino e mi sfiora una mano. Una scossa mi parte dalla radice dei capelli e mi arriva fino al fondo della schiena. Da quando sono così fottutamente sensibile? Anne mi viene in contro e mi abbraccia stretta. Non posso fare altro che ricambiare. Ha un profumo famigliare. Dicono che ogni dettaglio della persona che ti comunica la morte di qualcuno amato, ti resta impresso per il resto della vita. E io posso dire che è proprio così. Il ciuffo di capelli che spuntava fuori dalla cuffietta verde, gli occhi lucidi, un orecchino girato al contrario, il suo cuore che batteva forte quando mi ha abbracciata, il profumo della sua pelle, un graffio sulla mano, le scarpe non perfettamente allacciate, la mano calda sulla mia nuca.
"Mi dispiace tanto" sussurro.
La sento annuire. E' sempre stata una donna molto forte. Mi stacco da lei e senza dire una parola, tiro fuori dalla borsa un fazzoletto e le asciugo il viso. Porto sempre con me qualche trucco e quanta volta non fa eccezione. La sistemo un pochino.
"Sei cresciuta e ... sei bellissima" "Sono davvero felice che Harry ha accanto a sé una persona speciale come te"
Sorrido leggermente perché non so in che altro modo nascondere i sensi di colpa.

La funzione si svolge abbastanza in fretta, ma le parole del parroco sono intense ed è inevitabile piangere, persino per me. Le persone fortunatamente non badano molto a me perché sono troppo addolorate. Mi limito a stare vicino ad Harry, lui ogni tanto mi attira a sé e io cerco di essere il più naturale possibile. Harry mi provoca sentimenti così strani e contrastanti tra di loro, che non me ne capacito. Mi sento estremamente attratta da lui, non solo fisicamente, ma allo stesso tempo mi piacerebbe dargli uno schiaffo perché è troppo perfetto per entrare nella mia schifosa vita. Vedo Gemma e mi ricordo che non ho ancora telefonato a mia sorella. Ostacoli su ostacoli. Non ce la faccio più. In questo momento vorrei solo andare a casa e bere un po'. Harry sembra leggermi nel pensiero e quando tutti se ne sono andati, si rivolge a me.
"Niall ha organizzato una specie di festa per me, per farmi passare questa faccia da funerale" dice provando a sorridere. Ha gli occhi estremamente rossi. Dev'essere un ragazzo forte.
Sorrido anch'io. Niall è sempre molto 'schietto ma affettuoso'.
"Aspetta, conosci Niall?" chiedo.
"Abbiamo alcuni amici in comune" "Comunque, ti va di venire a questa festa?"
"Non conosco nessuno" dico mentre Harry mi accompagna in macchina.
"Ci sono io" dice affettuoso. Dovrei essere io quella che lo consola non lui. Lo guardo di sottecchi.
"... e Niall ovviamente" aggiunge.
"Okay, però passo un attimo a casa per cambiarmi"
Harry annuisce soddisfatto.
Arrivo a casa e salgo in camera, mentre Harry aspetta in cucina. Dato che non conosco nessuno, ma tutti conoscono me, mi voglio rendere un po' anonima. Mi infilo un paio di jeans, una canotta un po' carina e le converse. Mi guardo allo specchio e decido di mettermi le lenti a contatto. Scendo le scale e chiamo Harry, mentre infilo la giacca di pelle. Mi guarda di nuovo con quello sguardo stupefatto. Non ci faccio caso e salgo in macchina. Anche Harry si ferma a casa sua, ma io preferisco aspettare in macchina.
Ma cosa diavolo sto facendo?
Sono in una macchina non mia, che aspetto un ragazzo per andare ad una festa.
Che cosa sono diventata? La classica troietta di turno?
No, dio, no. O almeno spero.
Harry arriva e vedo che indossa una camicia a motivi, un po' aperta che lascia intravedere i suoi tatuaggi. O signore, potrei fingermi una troia solo per accarezzare quel suo petto perfetto.
"Che c'è?" mi chiede.
Dio, mi sono di nuovo fermata troppo a guardarlo. Shailene, stai decisamente andando fuori di testa.
Deglutisco e mi accorgo di aver fatto un rumore pazzesco. Harry scoppia a ridere e le sue fossette diventano pronunciatissime.
"Perché ridi?" la voce sembra quasi tremarmi. Qualcuno si è impossessato del mio corpo.
Harry scuote la testa "Niente, niente"
"No, dimmi". Mette in moto la macchina.
"Non lo vuoi proprio ammettere eh?!"
"Cosa?"
"Oh, lo sai benissimo"
"Che sei bello?" rispondo stizzita.
Harry si gira serissimo e sembra quasi più stupito di me. Solo un secondo dopo mi rendo veramente conto di cosa ho detto.

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