La macchina di mio fratello è ancora parcheggiata davanti a casa mia, ma lui non c'è e sinceramente non mi interessa.
Preparo tutto quello che mi può essere utile per il servizio di domani.
La mia intenzione però è quella di andare in giro per Londra, con la macchina fotografica e fare foto al mio soggetto. Non mi piace quando le persone si mettono in posa. Metto tutto in un borsa e vado a dormire presto. Il litigio con Harry mi ha sfinito e mi ha reso triste e arrabbiata. Non so quanto possano venire bene le foto domani.
Credo di essere stata un po' esagerata con lui, ma non potrei mai rimangiarmi tutto, anche perché sono ancora arrabbiata, ma in fondo non così tanto. Sì, sono molto confusa ed è veramente difficile da spiegare. Ci provo. Sono arrabbiata con lui, ma ho paura che questo lo allontani da me, e io mi sono appena resa conto che ho bisogno di Harry. Sono arrabbiata non perché abbia perso la verginità con Zayn, perché quello è stato un errore mio, ma perché Harry non me lo abbia detto. Ma ora che il nostro delicatissimo rapporto vacilla, non mi interessa quanto tempo ci abbia messo a dirmelo, lo voglio solo vicino a me. Dio, è tutto così complicato.La mattina mi sveglio ancora arrabbiata. A scuola Harry non mi parla, come giusto che sia. Al professore di spagnolo è venuta la fantastica idea di farci lavorare a coppie per esercitare la pronuncia, ma grazie al cielo, parlando bene spagnolo, mi ha detto di fare qualsiasi cosa che non recasse disturbo, così Harry è in coppia con Susan.
Biologia, Inglese, Matematica e Arte. Dopo pranzo, vado nello studio del professor Stevens, per incontrare il mio soggetto. Madison mi aspetta fuori dalla porta.
"Stai meglio?" mi chiede.
Ieri dopo che Harry se n'era andato, l'avevo chiamata e le avevo detto tutto.
Annuisco, ma il suo sguardo mi fa capire che non ci crede nemmeno un po'. Mi appoggia un mano dietro alla schiena e mi sospinge nell'ufficio.
"Buongiorno ragazze! Il ragazzo mi ha appena detto che arriverà leggermente in ritardo. Io però devo andare, quindi vi affido le chiavi dell'ufficio, così quando uscite lo chiudete e le date in portineria, capito?"
Annuiamo. "Arrivederci, prof". Esce e si chiude la porta alla spalle.
Aspettiamo più di quaranta minuti, e man mano la scuola si fa sempre più silenziosa. Ho una sensazione terribile.
Sentiamo una porta chiudersi e qualcuno camminare in fretta.
"Speriamo che sia lui" dice Maddy sbuffando.
La sensazione terribile non passa, così mi alzo e vado alla finestra.
E' tutto innevato.
La porta dell'ufficio si apre ma io non mi giro subito. Madison non saluta.
"Mi scusi tanto, professor Stevens, ma sono dovuto andare a casa e ..."
Mi giro immediatamente, sconvolta, stupita, divertita, arrabbiata, incredula.
Harry sgrana gli occhi e apre leggermente la bocca per un secondo, ritornando poi serio e passandosi una mano nei capelli.
Fisso i meravigliosi occhi verdi di Harry.
"Mi rifiuto" sussurro a Madison che mi guarda senza capire. Prendo in fretta la borsa, mentre la ragazza si alza e va verso l'uscita. "Scusa..." sussurra ad Harry, mentre tenta di passare tra lui e il vano della porta. Io la seguo e mi lascio il ragazzo alle spalle.In macchina io e Madison non apriamo bocca. Lei entra in casa e va dritta verso il mobiletto degli alcolici. Prende due bicchieri e ci versa dentro un po' di tequila.
Si siede sul divano "Porca puttana." è la prima cosa che dice.
Annuisco e bevo il contenuto del bicchiere in un solo sorso.
Il mio sguardo cade poi su un biglietto sul tavolo.
'Ciao, mi dispiace per cosa è successo. Ho pensato che avresti preferito stare da sola, così ho chiesto ad un mio amico se potevo stare da lui. Ho portato la macchina con me e qua c'è la copia delle mie chiavi di casa tua. Ti voglio bene Shay, sempre. Luke.'
Allungo il biglietto a Madison.
Lei lo legge "E' proprio uno stronzo"
"Già"
Accendo la televisione. Non ho voglia di parlare di che cosa è successo. Verso le cinque Madison si ricorda di un appuntamento e va via. Resto tutto il pomeriggio davanti alla televisione, senza guardarla veramente.
Avrei anche fatto le foto ad Harry, perché sono in questo limbo tra l'essere arrabbiata e no, ma credo che lui non se le sarebbe lasciate fare.
E' passata circa mezz'ora da quando Madison è andata via, quando sento il telefono squillare. E' lui.
"Aprimi. Sono fuori casa tua."
Il suo tono è troppo imperativo, ho quasi paura che mi possa far del male, ma mi rendo conto che non potrebbe mai succedere.
Apro il cancelletto e lo aspetto sulla porta. Entra in casa come un furia.
"Allora, adesso voglio parlare, quindi non mi devi assolutamente interrompere" La sua voce è roca. "Sono arrabbiato, ma come credo tu abbia capito, mi sento anche estremamente attratto da te, in tutti i sensi. Quindi essere incazzato con te, mi sfinisce. Mi esaurisce tutte le energie. Ho capito che forse è ancora più difficile andare d'accordo con te, ma almeno mi sento ripagato. Quando mi rivolgi uno sguardo o uno dei tuoi rarissimi sorrisi, sento che la fatica che faccio per attirare la tua attenzione non è vana. Ma litigare con te è quasi necessario, perché è l'unico momento in cui capisco chi sei veramente, ma allo stesso tempo la tua freddezza mi spaventa. Quindi ora sono molto molto molto confuso, e non so cosa fare. E l'unica cosa che voglio ancora dirti, è che spero che tu mi abbia perdonato per la cazzata che ho fatto. E che mi piacerebbe essere il soggetto nelle tue fotografie."
I suoi discorsi mi spiazzano sempre. E io non so mai cosa dire, ma almeno ho capito che siamo entrambi nella stessa situazione.
"Togliti la giacca"
Harry mi guarda attentamente, e appoggia il cappotto sulla poltrona. Io prendo la borsa dal divano e salgo in camera.
Fuori è buio, ma non mi interessa. Voglio che lui sia la luce delle mie foto.
Harry mi segue e guarda la mia stanza come se non l'avesse mai vista.
Mentre posiziono le luci mi rivolgo ad Harry "Dovresti restare solo in mutande, se vuoi ovviamente"
Sento i vestiti del ragazzo cadere sul pavimento. Prendo il treppiedi e lo posiziono davanti al letto. Non ho il coraggio di guardare Harry. Mi avvicino al letto e sparpaglio le lenzuola.
Metto a posto l'ultima luce e mi posiziono vicino alla macchina fotografica. Aggiusto bene l'inquadratura. "Mettiti sotto le coperte"
Harry cammina e vedo il suo corpo perfetto attraverso l'obbiettivo. Indossa dei boxer neri e, oh mio dio, è troppo bello.
Si sistema sotto le coperte bianche, che mettono in risalto i suoi tatuaggi.
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Defenceless [H.S]
Fanfiction[...] Harry non sembra stupito. Non sembra nemmeno arrabbiato. Deluso, direi. "Poi?" incalza. "Poi cosa?" "Immagino che abbiate fatto sesso" "Io credo" "Credi?" "Non mi ricordo" "Non è possibile che nel momento in cui sei entrata in quella s...