Capitolo 11

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Mi giro sapendo già chi mi ritroverò davanti. Sento il corpo di Niall tendersi come la corda di una violino vicino al mio.
Fisso Harry negli occhi.
Indossa dei pantaloni della tuta e ha un asciugamano in testa.
La prima cosa che riesco a pensare è perché questo ragazzo gira sempre mezzo nudo, ma so anche che il mio cervello vuole evitare la fatidica domanda "E adesso?".
Giro la testa verso il biondo, in cerca di spiegazioni. Lui capisce subito e incespicando un po' con le parole mi dice che Harry si voleva fermare da lui a dormire, ma credeva che stesse ancora facendo la doccia.
"Vado a finire di studiare" dice Niall, visibilmente agitato.
Harry sta con le braccia conserte e non smette nemmeno per un secondo di guardarmi negli occhi. Ritorno sul divano e mi siedo, in attesa che lui faccia lo stesso, ma lui continua a stare in mezzo alla stanza senza dire niente.
"Puoi venire qua e sederti per favore?" gli chiedo, cercando di mantenere un tono di voce non troppo aspro.
Lui non dice niente ma si avvicina, e si siede. Continua stare con le braccia al petto, le labbra strette e guarda un punto fisso davanti a lui. Per quanto tempo vorrà ancora ignorarmi?
"Hai intenzione di dirmi qualcosa o no?"
Si gira e mi guarda stupito. "Io? Io dovrei darti delle spiegazioni?" mi chiede con la sua voce sempre roca.
Sento la rabbia salire e schiacciarmi il cuore. Vorrei prenderlo a schiaffi.
Non può, non può arrivarsene così, blaterando di sapere di chi è quella cazzo di maglia, e poi stare in silenzio, come se fossi io la causa di tutto.
Chi è lui per dirmi questo e per impedirmi di fare quello che voglio? Chi è?
"Puoi metterti una maglia?" è l'unica cosa che riesco a dire, perché sono troppo arrabbiata e perché il suo petto nudo mi sconcentra.
Harry si alza di scatto dal divano e se ne va . Sono quasi convinta che non ritorni più, ma dopo poco lo vedo arrivare con una felpa addosso e i riccioli bagnati che gli solleticano il collo.
"Ora, puoi spiegarmi cosa è successo alla festa?" dice con voce gin troppo calma.
"Harry, sono giorni che te lo dico. Non me lo ricordo"
"Sforzati"
Sforzarmi? E perché?
Sospiro molto rumorosamente. "Sono andata in cucina, ho preso una bottiglia di sambuca, mi sono seduta in corridoio e ho iniziato a bere. Mi sono poi alzata ma non riuscivo a stare in piedi così mi sono tornata a sedermi. Dopo un po' ho visto un ragazzo che stava pomiciando con una tipa, sono andata da lei, l'ho spinta via e sono entrata con questo ragazzo in una stanza"
Harry non sembra stupito.
Non sembra nemmeno arrabbiato.
Deluso, direi.
"Poi?" incalza.
"Poi cosa?"
"Immagino che abbiate fatto sesso"
"Io credo"
"Credi?"
"Non mi ricordo"
"Non è possibile che nel momento in cui sei entrata nella stanza non ti ricordi più niente"
"Eppure sembra che sia andata così"
Continua a guardarmi con quella strana espressione.
"Forse la mia mente si rifiuta semplicemente di accettarlo" dico con freddezza.
"Forse"
In quel esatto momento capisco che mi ha fatto bene parlarne con lui.
"Sono andata a letto con qualc..."
"Sesso, Shailene. Hai fatto sesso"
"Come vuoi"
"Te ne penti?" mi chiede. Sembra quasi una supplica.
"Certo" dico distogliendo lo sguardo.
Sento Harry sorridere. "Era la prima volta vero?". Conosce perfettamente la risposta.
Mi giro verso di lui, anche se non mi sta guardando. "No" rispondo secca.
"Non dire cazzate, Shay." dice con amarezza e consapevolezza "Non sarebbe così importante per te sapere di chi è quella maglia. Insomma guardati. Sei bellissima e hai diciotto anni. A quest'ora dovresti sapere il kamasutra a memoria e fare sesso nei bagni della scuola. Ma non è così". Mi guarda negli occhi e vorrei abbracciarlo. "Semplicemente credo che tu non sia quel genere di persona. Ma so che sei una ragazza che ci tiene alla propria dignità, e che non sapere con chi hai perso la verginità ti fa venir voglia di picchiarti. So della storia con Brian e mi dispiace davvero tanto. Non riesco a capire cosa hai fatto per meritarti tutto questo. E per meritare la morte dei tuoi genitori. E se ti stai chiedendo se sono geloso, beh, si, lo sono. Ma non posso farci niente. Sono geloso di tutti gli sguardi che ti rivolgono, dal primo giorno di scuola. Io sono così, umano. Tu sei fredda e distaccata, ma queste non sono due ragioni sufficienti per non volerti bene"
Dio, dio, dio.
Lo guardo e non dico niente.
Lui mi guarda e non dice niente.
Alla fine, non mi interessa più di tanto sapere di chi è la maglia. Almeno, non ora. Non dopo quello che mi ha detto. Non dopo avermi capito come solo una persona era riuscita a fare. Harry fa scivolare una mano sulla mia coscia, ma io scuoto la testa. La sua mano si ferma, ma resta lì.
Mi alzo dal divano. Voglio andare a casa. Harry si alza e mi accompagna alla porta.
"Non vuoi più sapere di chi è la maglia?"
"Non adesso" "Buona serata Harry"
"Ciao Shailene"
Fa per darmi un bacio sulla guancia, ma io scivolo veloce fuori dalla porta.
Vado verso la macchina, apro lo sportello e accendo una sigaretta. Inizio ad aspirare il fumo, velocemente. Sono agitata, nervosa. Mentre lo ascoltavo mi sembra di essere in una bolla indistruttibile. Non sono brava in queste cose. Sento un cancello cigolare, mi giro di scatto ma non vedo nessuno. Ho una strana sensazione. Finisco la sigaretta ed accendo la macchina.

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