9. Not like that

9.4K 446 1
                                    


La bloccò contro la fredda pietra della cripta, imponendosi su di lei. <<Lasciati andare, lasciati andare>> continuava a ripetere con voce melliflua e bassa. <<Sii mia, accetta il mio dono, amami e temimi e sarò tuo per l'eternità.>>

Accettare andava contro ogni suo principio, la libertà valeva più di qualsiasi cosa, ma se non avesse accettato di essere sua, qualcun altro avrebbe potuto catturarla, e torturarla finché non faceva il giuramento. Fece vagare lo sguardo per la stanza per evitare quello di lui, troppo intenso, di un giallo disumano e mortale.

<<Lascia che mi prenda cura di te, non dovresti più pensare a nulla>> sussurrò al suo orecchio, sempre con un tono dolce. <<Non faticherai più cercando di sopravvivere ogni giorno, non dovrai più nasconderti dagli altri vampiri, potrai vivere tranquilla sotto la mia ala protettrice.>>

Continuò a non dire nulla, ma offerta era decisamente allettante, per tutta la sua esistenza aveva vissuto nel terrore. Il suo sogno era poter stare tranquilla.
Ma valeva la pena perdere la libertà per questo?

Chiuse gli occhi e piegò la testa di lato, i suoi respiri erano profondi e veloci, accelerati dalla paura e il suo corpo era leggermente sudato.<<Io... io... Non accetto, non voglio essere un burattino, costretta a venerarti come un dio.>>
Lo sentì lasciarla andare e allontanarsi, si calmò un po' e si rialzò. <<Non posso permetterti di rifiutare, rimarrai qui finché non deciderai di fare il giuramento.>>

<<Non mi fai paura.>>

Lui la fissò.

<<Ok, forse un po' ma non è importante, riuscirò a fermarti sappilo.>>

Fece degli enormi, profondi respiri, cercando di riprendere il controllo delle sue emozioni.
L'unica cosa che sentiva era il sangue che gli pompava nelle vene.

<<Non uscirai di qui, finché non accetti, staremo qui per ore, giorni, mesi, se sarà necessario. Sai che posso farlo, sono un vampiro.>>

Questa prospettiva era peggiore di ogni sua fantasia su una punizione. <<Mi lasci il tempo di pensarci?>>

<<No, ora.>>

<<Non accetto>> rispose risoluta.

<<Speravo in questa opzione...>>

Eve fece un profondo respiro, e lo assalì, lo prese a pugni con tutte le sue energie alla cieca, urlando e ringhiando come un animale, non aveva nessuna intenzione di farsi violentare.

A parte un labbro spaccato che già stava guarendo, Val non aveva niente.
Eve lo guardò sconcertata, ansimante.

<<Dovevi risparmiare le energie, mia cara. Seguimi prima che mi arrabbi seriamente.>>

Salirono nella loro stanza, Vale si tolse la giacca e le scarpe, la gettò sul letto e iniziò a sbottonarsi la camicia.

<<Speravo che giurassi nella cripta, ma fa niente per me è vantaggioso in ogni caso.>>

Eve si girò sulla schiena in tempo per ritrovarsi addosso Vale, iniziò a sudare freddo, e il cuore accelerò.

<<Di cosa hai paura?>>

Eve non ripose, il problema non era il sesso in sé, ma aveva sentito parlare tante volte di ragazze che erano morte per essere state a letto con un vampiro, si diceva che i vampiri erano così violenti che le vittime non sopravvivevano. Forse erano solo voci, ma lei ci credeva, stava tremando i paura.

<<Accetta e mi fermerò qui.>>

<<No, possiamo parlarne, trovare altri modi.>> Propose.

<<Ad esempio?>>

Esitò dopo quella domanda. <<Ehm... Non lo so.>>

Val ridacchiò e si chinò a baciarle il collo, delicatamente, non se lo aspettava da un vampiro e un leggero sospiro le lasciò le labbra.

Il suo corpo era freddo e a ogni bacio rabbrividiva. Con le dita sfiorò la scollatura del vestito, toccando il seno scoperto, e con un gesto improvviso strattonò la stoffa strappandola.
Oltre a sudare, aveva le vertigini e difficoltà a respirare, l'aria sembrava non bastare mai.

<<Ti prego, ti prego fermati>> disse delirante, era proprio un attacco di panico.

<<Sshh calmati.>> La baciò e lei si sciolse. La fece sedere su di lui schiena contro petto e stuzzicò i capezzoli, Eve chiuse gli occhi e schiuse le labbra. Poi le mani scesero sul ventre e andò su e giù con la punta delle dita. Eve poggiò la testa sulla sua spalla, bramava il suo tocco, bramava il piacere che gli stava donando e ne voleva sempre più.
Valentine la tirò di più a sé e lei sentì la sua erezione premerle sul sedere. Cercò di allontanarsi guadagnando una stretta più forte.
<<Ah-ah Eve, stai ferma>> sussurrò con voce roca. La schiena contro il suo petto, le mano addosso, le stavano facendo dimenticare la sua natura e desiderare fino in fondo. Vale strappò tutto l'abito e mise la mano nelle mutandine e non perse tempo in cerimonie, le mise due dita dentro, la ragazzo fece un urlo basso e roco.

<<Vale...>>

<<Mmh?>>

<<Qualcuno potrebbe sentirci.>>

<<Non importa.>>

Urlò più forte, quando lui cambiò il ritmo, strusciò il lato del viso contro di lui, gemendo, questo è quello che la spaventava di più, il fatto che le sarebbe piaciuto. Il suo corpo non mentiva, era bagnata tra le gambe, e non riusciva a stare ferma e zitta. Si agitava contorcendo il corpo senza controllo. I suoi rapporti prima di allora erano stati tutti frettolosi, e senza valore, invece quella volta veniva toccata, accarezzata, baciata e si godeva il momento.

Era immersa in quella meravigliosa atmosfera, ma tutto scemò quando la morse, urlò e lo prese a gomitate.
<<Lasciami, lasciami!>>

Valentine le strizzò il seno, mentre la teneva contro il petto e non la lasciò ovviamente finché non fu sazio.
La spinse delicatamente sulla pancia, e si sdraiò su di lei. <<Farai il giuramento?>>

Eve respiro profondamente. <<No.>>

La penetrò lentamente mentre tremava e gemeva per quell'invasione, la sua schiena s'imbarcò e le mani si stringevano alle lenzuola da ogni spinta, il ritmo aumentava sempre di più fino a diventare insostenibile per lei, urlava senza ritegno e vergogna, con voce spezzata.

<<Valentine>> sospirò raggiungendo l'apice e perdendo l'energia e la voce, si abbandonò sul letto ansante, finalmente l'avrebbe lasciata andare.

<<Pensi che sia finita? Ti avevo detto che non mi sarei arreso.>>

Non voleva ripetere l'esperienza, preferiva diventare il suo famiglio. Sdraiata su un lato con una mano sulla ferita al collo disse flebile. <<Mi arrendo farò il giuramento.>>

Si faceva schifo per essersi arresa, e si pentì di non averlo fatto prima.

His Eyes [su Amazon]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora