56. My history

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Eve non aveva voluto vestirsi in modo sfarzoso. Si era messa solo un paio di jeans, scarpe da ginnastica comode e una t-shirt nera. Era accanto a Thanatos mentre percorrevano le strade di Zyra affollate.

Le cose che accadevano erano talmente meravigliose che a Eve sembrava un sogno a rallentatore. Gli umani si fermavano a sfiorarle le spalle e le braccia ringraziandola, e baciandole le mani.

Non avrebbe mai creduto di essere accettata da loro, ma era così. La piazza era stata decorata e attorno alla sua statua le lucine riprendevano. La città era meravigliosa, moderna e adatta a ospitare tutti gli umani possibili, e in ottime condizioni.
La musica risuonava altissima fino a sentire le vibrazioni al petto. La gente mangiava, ballava e si divertiva tutti insieme, godendosi la tanto agognata libertà.

<<Avrei voluto... che Charles vedesse tutto questo.>> mormorò Eve.

<<È per questo che si è sacrificato. E tu hai combattuto per renderlo possibile. Sarebbe fiero di te.>> rispose il creatore.

Eve aveva il cuore riempito di gioia. Aveva atteso quel momento a lungo, le era costato tanto, ma finalmente ci era arrivata. Si sedette a una delle sedie di un chiosco che serviva panini. E osservò la felicità che tutte le persone irradiavano da lontano, sorridendogli beatamente.

L'angelo così veniva chiamata. Dicevano che era rinata tra sangue e sofferenze e aveva lottato per evitare un simile destino agli altri umani.
Era vero, anche se c'era un sacco di lavoro da fare ancora.

<<Perché lasci che prenda tutto il merito? Sei tu quello che si è impegnato più di tutti.>>

<<Ho fatto cose terribili in passato Eve. Non posso essere io il volto di questo progetto. Ho spazzato via le streghe dalla faccia della terra, per ripicca. Sono stato un guerriero sanguinario che ha fatto tanto male agli esseri umani. Tu invece ti sei sempre dimostrata dalla loro parte, è di te che hanno bisogno.>>

Eve non poté rispondere, perché arrivarono telecamere e giornalisti.

<<Molte fattorie sono state distrutte Eve come pensi che i vampiri si nutriranno nella tua città?>>

<<Attraverso donatori. La mia idea è di creare una società eterogenea dove possiamo convivere in pace e aiutarci a vicenda. Ricordo bene quanto fossi terrorizzata la notte della mia cattura.
Ho fatto un errore piccolo, che mi è costato tantissimo. Ho provato sulla mia pelle tutta la sofferenza di perdere la propria casa, la propria gente e se stessi. Un tempo l'unica cosa a cui riuscivo a pensare, era uccidere qualsiasi vampiro sulla faccia della terra.

C'è già troppo odio nel mondo, e il messaggio che vorrei portare è quello di pace e accettazione. Se continuano a farci del male, non ci sarà un buon risultato per nessuno. Ed è questo ciò che ho deciso di combattere, quelli al vertice e costruire un mondo migliore>> spiegò guardando l'occhio elettronico della telecamera.

<<Pensi che Valentine te lo permetterà?>>

<<Non ho chiesto il suo permesso.>>

<<Ma lui è l'imperatore.>>

<<Non per molto.>>

<<La transizione dall'utilizzo delle fattorie ai donatori creerà una grande crisi, come pensi di risolverla?>>

Eve non ne aveva idea, ma per fortuna, venne sommersa da altre domande, a cui risponde ignorando quella che la metteva in crisi.

Avrebbe fatto di tutto per proteggere quelle persone per essere davvero il loro angelo, anche a costo della sua stessa vita.

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