62. Your world is collapsing

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Eve cadde in ginocchio dopo pochi passi fuori dallo studio. Thanatos la raggiunse in fretta. <<Devi bere, o ti indebolirai troppo.>>

Eve lo spinse via, si alzò con gambe tremanti e cercò di andarsene, ma cadde di nuovo. Il creatore la prese al volo, e la portò indietro appoggiandola al tavolo. Si spostò i capelli dal collo. <<Bevi.>>

<<Non voglio.>>

<<Insisto.>>

<<Declino.>>

<<Potresti morire, e sarebbe molto doloroso.>>

<<Paura, eh?>>

<<Sono serio.>>

Eve incrociò le braccia e guardò il muro laterale.

<<Eve guardami.>>

<<Vaffanculo.>>

<<Lo so sei arrabbiata, parliamone. Perdonami.>>

<<Non ho niente da dirti.>>

<<Se mi amassi come affermi, saresti disposta a farlo.>>

Eve si girò a guardarlo di scatto, e gli tirò uno schiaffo così forte da farlo girare, perfino lei sentiva il dolore. Lui non ebbe reazioni. La vampira riprese a picchiarlo. <<Dopo tutto quello che mi hai fatto passare e la tua ultima trovata, come osi dirmi una cosa del genere. Stronzo! Figlio di puttana. Ora capisco perché sei sempre così solo.>>

<<Colpiscimi quanto vuoi, me lo merito. Hai ragione.>> Lei lo colpì fino a sentire le braccia intorpidirsi e lui non si difese nemmeno una volta. Eve piano piano smise.

<<Perché tutti quelli di cui mi fido mi tradiscono?>> Si sentiva da suo tono quanto era addolorata.

Thanatos la abbracciò. <<Mi dispiace tanto. Lo so, non avrei dovuto usarti per questo piano malato... Mi dispiace tanto, ma possiamo ricominciare. Ti prometto che andrà meglio.>>

Eve sbuffò. <<No. Non ricomincerò niente. Me lo avevi già promesso, e non hai mantenuto niente.>> Scosse la testa.

<<Almeno bevi. Ti devi saper difendere da Val.>>

<<Accetto di bere, ma per me non sarai altro che una sacca di sangue da ora in poi.>> Gli morse il polso per toccarlo il meno possibile.

Quando si allontanò Thanatos le pulì gli angoli della bocca col pollice.

<<Non so cosa Val farà di me, ma sono sicura che non sarà niente di piacevole. Conta una persona in più, come peso sulla tua coscienza.>> Sulla soglia disse con voce rotta. <<Avevo riposto tutte le mie speranze in te, veramente. Il tuo rifiuto nei miei confronti, i tuoi sbalzi, tutto era sopportabile perché pensavo che alla fine, sarei stata libera. Mi sento distrutta dalla situazione che torna all'origine. Mi hai ferita nel profondo.>>

***

Eve se ne andò, diretta alla sua statua dove Rhys la stava aspettando.
<<Mi dispiace per il ritardo...>>

<<Non importa, non vogliono più vederti. Io non voglio più vederti. Nessuna alleanza che comprende Valentine verrà mai accettata da noi. Pensavamo tu fossi diversa, ma sei tornata da lui.>>

<<Non sono tornata da lui. Thanatos...>>

Il cacciatore la zittì con un gesto della mano. <<Non. Vogliamo. Un. Alleanza. Con. Te.>>

Era così diverso, freddo. Il ragazzo che aveva fatto le giostre con lei era sparito.
Eve voleva spiegare tutto, ma era esausta e non ne aveva la volontà.

<<Ok. Ciao.>>

Si sedette ai piedi della statua, e a differenza della gigantessa guerriera Eve dietro di lei, non era forte. Scoppiò in lacrime, e pianse per tutto il suo duro e inutile lavoro. Le battaglie che aveva combattuto, i suoi progetti, il consenso degli umani tutto andato. Si raccolse le ginocchia al petto.
Sentì qualcuno avvicinarsi, alzò a guardare. Rhys la guardava con le mani in tasca.

<<Lasciami almeno la dignità di non essere vista piangere.>>

<<È per colpa mia che Thanatos ti ha abbandonata?>>

<<Come fai a sapere che è stato lui?>>

<<Logica.>>

<<No.>> Rise tra le lacrime. <<È tutto parte di un suo piano malato fallito. È una lunga storia. Ora devo tornare a Hydro. Ci si vede.>>

<<Hai bisogno di una vera alleanza.>>

<<Non è facile come suona. Gli incubus sono deboli, e Thanatos è fuori discussione. È comunque Val vi darà tutto ciò che volete.>>

<<Non vogliamo quello squilibrato sul trono. Mi dispiace per te, ma non erano questo i patti.>>

Rhys andò via.

<<Mi dispiace... Mi dispiace...>> borbottò Eve. <<Non me ne frega un cazzo del vostro dispiacere. Vai via di nuovo, fate quello che sapete fare meglio voi cacciatori, i falliti.>>

***

Appena Eve varcò la soglia venne raggiunta da Marcus. La vampira assottigliò lo sguardo, era già furiosa per Rhys, ci mancava solo lui.

<<Sono dalla tua parte>> sussurrò velocemente. <<Non posso spiegarti tutto, Val ti aspetta. Non opporti e non commettere nessun errore, o tutti gli umani che hai salvato moriranno. Questa volta non ti permetterà nessuno sbaglio o atto di ribellione.>>

Mentre Eve lo guardava confusa, il vampiro la portò velocemente nella stanza dell'imperatore e la lasciò da sola.

<<Tu sei patetica.>> sussurrò Val girandole intorno. <<Debole. Tutto quello che tocchi, si trasforma in polvere. Distruggi tutto quello che hai davanti, ma io posso aiutarti, darling.>>

Eve si coprì le orecchie. <<Smettila di manipolarmi.>>

Val si avvicinò alle sue spalle e le sussurrò. <<Sei così vulnerabile. Devi smetterla di tentare. Quante volte hai fallito?>>

<<Ti avrei sconfitto se Thanatos non mi avesse tradita.>> Odiava che la sua voce tremasse così tanto, odiava sentirsi un'idiota minuscola e insignificante.

Val si spostò di fronte a lei. <<Non è lui la causa del tuo fallimento, sei tu.>>
Le spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie e si abbassò fino quasi sfiorarle le labbra. <<Sei sempre solo tu. Le tue mani sono sporche di sangue d'innocenti, tutto perché non vuoi arrenderti.>>

Eve cominciava a vacillare. Forse Val aveva ragione, dove li aveva portati quella guerra, quanti avevano combattuto con lei? Per niente.
No! Val voleva solo farla a pezzi. E non mi arrenderò mai, pensò, ma lo tenne per sé. Non indietreggiò, anche se era nervosa, con lo stomaco sotto sopra.

Valentine era folle e crudele, Eve non voleva innescare una di quelle sue pazze idee come farle uccidere qualcuno, o rinchiuderla sottosuolo. Lacrime che non riusciva a controllare cominciarono a scorrere sul viso. Rimase con viso impassibile, ma loro continuavano a scendere.

<<Valentine...>> Cercò di farlo ragionare.

<<Silenzio>> ordinò. Valentine le baciò le guance bagnando le labbra.

Eve non doveva assolutamente indietreggiare. Un minimo segnale di paura e sarebbe stata attaccata.
Quando Val cercò di baciarla lei si girò e fece qualche passo indietro.
Lui non prese bene il rifiuto. Le afferrò il mento.

<<Sei così carina quando sei spaventata>> disse con voce profonda e fredda.

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