23. Blood and Tears

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Eve nel trambusto iniziale riuscì a uccidere molte creature della notte, nonostante fossero più forti e veloci. Erano troppo sconvolti nel vedere un umano farli fuori come insetti per reagire con lucidità.

Vide Claudia guardarla un momento, mimare un 'grazie' e filare verso l'uscita in fretta e furia, insieme agli altri incubus. Anche Valentine le lanciava occhiate glaciali, trattenne un brivido e deglutì. Con un grido finì a terra agonizzante colpita della violenta scarica elettrica di un taser.

Si contorse contro il freddo pavimento finché non le tolsero l'arma dalle mani e afferrata per le braccia venne portata al cospetto dell'imperatore.

<<Seguite gli incubus e uccideteli>> ordinò. Per poi abbassarsi a prendere il mento di Eve e alzarle il viso, chiuse gli occhi di riflesso, ma sapeva che non mancava il solito ghigno malefico.

<<Che cosa faccio con te adesso, mh?>>

<<Non dovevi sottovalutarmi.>> sussurrò a bassissima voce.

<<Touché, questo è un punto a tuo favore, sono stupito dalle tue capacità davvero>> disse con sarcasmo. <<Tu invece non dovevi approfittare della mia clemenza.>>
Fece una pausa e richiese. <<Che cosa devo fare per far entrare qualcosa nella tua testolina?>> Si rivolse agli altri vampiri. <<Consigli?>>

Ognuno di loro urlò cosa indicibili.
Smembrarla, dissanguarla, scuoiarla...

<<Sceglierò alcuni di voi, sette precisamente, e potrete vendicarvi, ovviamente senza ucciderla.>>

La trascinarono senza delicatezza al centro della sala.

Vide indicare quattro vampiri e tre vampire. <<Voi siete quelli che hanno perso persone a loro care. Avrete l'occasione di farvi giustizia.>> Si avvicinò a Eve che chiuse di nuovo gli occhi. <<Non pensare che sarà piacevole come quando ti mordo io quando berranno il tuo sangue. Mi godrò le tue urla, sperò che almeno dopo questa volta smetterai di fare stupidaggini.>>

Eve era molto spaventata da quella prospettiva, ma non lo diede a vedere come al solito. <<Non ho paura, Valentine. Pagherò le conseguenze delle mie azioni.>>

<<Oh sì che hai paura.>> Val si lasciò andare in una risata e avvicinò ancora di più il viso. <<È così a la metti? Bene.>> Si allontanò. <<Fate in modo che duri il più possibile.>>

I sette vampiri si avvicinarono molto minacciosi, uno con la spada che aveva usato Eve. Si mise in posizione pronta a combattere anche se aveva pochissime se non nessuna possibilità di batterli, avrebbe venduto cara la pelle.

Iniziarono a picchiarla senza pietà, parò e restituì qualche colpo, stando attenta soprattutto alla spada, ma non fu abbastanza. Andò avanti a cercare di difendersi vigorosamente, ma riuscirono a indebolirla sempre di più tra le risate e gli schiamazzi degli altri vampiri. Il colpo di grazia arrivò quando uno dei vampiri la ferì alla coscia con un colpo di spada. Eve cadde a terra tenendosi la ferita a denti stretti, faceva malissimo e non riusciva in alcun modo a fermare il sangue, una vampira la tirò a sé e bevve dalla ferita.

Si dimenò cercando di togliersela di dosso, ma gli altri iniziarono a nutrirsi distribuiti sul corpo senza energie. Non urlò né pianse per quello che stava succedendo resistette finché non sopraggiunse l'oscurità. 

Faceva freddo e il corpo cadeva in un baratro oscuro, senza peso. Il buio era punteggiato da piccole luci, fiocchi di neve. Non pensava avrebbe mai più rivisto la meravigliosa neve, che cadeva piano piano, dando l'impressione che il tempo rallentasse, la osservò con stupore e meraviglia, con gli occhi lucidi incantati dallo spettacolo onirico. Allungò le mani per toccare i fiocchi. Purtroppo il rifugio nella sua mente non durò abbastanza.

Si risvegliò con una secchiata di acqua fredda, ed era sola con Valentine, tutti erano andato via, ed erano in penombra illuminati solo dalle luci delle finestre. La ferita alla coscia doleva ancora, aveva il labbro inferiore spaccato e il sangue le colava giù dal mento, i morsi e lividi presenti su tutto il corpo erano la ciliegina sulla torta.

<<Non credi che io sia un imperatore perfetto?>> Buttò il secchio con noncuranza col viso colorato dalle luci provenienti dalla città.

Con fatica Eve girò la sua testa nella sua direzione. <<No.>>

<<Faccio sempre in modo che la mia gente abbia ciò che desidera. A proposito... hanno trovato il tuo sangue delizioso, mi dispiace che l'esperienza sia dovuta essere così traumatica ... ma tu sei forte e supererai anche questo, giusto?>> chiese con falsa ammirazione seguito subito dopo da una fragorosa risata.

Eve si morse le labbra per non piangere sentendo il gusto metallico del proprio sangue, non doveva cedere aveva vissuto di peggio e cercò di non crollare anche se Val girava il dito nella piaga.

<<Ti sentivi invincibile quando uccidevi tutti quei vampiri, vero? Non sarai mai in grado di batterci, riempiremo sempre le nostre fila, sostituendo i vampiri uccisi trasformando altri umani.>> Leccò il taglio che inizio a guarire.

Eve trattenne un conato di vomito, ogni ribellione aveva gravi ripercussioni, perché ogni vittoria si rivelava una sconfitta con conseguenze terribili.

<<Hai condannato altri umani.>> Si avvicinò inginocchiandosi di fronte a lei. <<Siete sempre di meno, e tu non aiuti, uccidendone e facendone trasformare, darling. La tua ribellione non porterà altro che morte e caos. Questo lo sai, vero? Non sei altro che distruzione.>>

Eve scoppiò in lacrime non riuscendo più a trattenerle. Le parole di Valentine erano frecce avvelenate che la attraversavano da parte a parte. Aveva ragione su ogni singola parola, non era andata da nessuna parte cercando di rovesciare i vampiri, anzi la situazione non aveva fatto altro che peggiorare in modo che non avrebbe potuto nemmeno immaginare, si coprì il viso, purché non la vedesse piangere.

<<Sei abbastanza intelligente per capire che ho ragione, il tuo unico modo di sopravvivere, è ubbidirmi e restare al mio fianco, come è tuo dovere fare in quanto famiglio.>>

Accarezzò i capelli disordinati di Eve e si chinò su di lei con le mani ai lati del suo viso. <<Quando ti ho scelta ero consapevole di tutto questo, della tua aura distruttiva, del fuoco che alimenta il tuo spirito, ero annoiato e i tuoi casini erano divertenti, ma ora mi hai impedito di uccidere Claudia, quella succubus è riuscita a scappare, questo non posso perdonartelo.>>

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