48. I'm still alive bitches

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Eve era nella vasca, a rilassarsi un po' prima dell'arrivo di Valentine. Ne aveva proprio bisogno, era troppo agitata. Erano passate due settimane e quella stessa notte Val sarebbe stato sotto il suo stesso tetto, nella sua stessa stanza. La sala del trono di Thanatos.

Durante tutto quel tempo aveva visto poche volte il creatore. E gli incubus l'avevano tenuta aggiornata, non c'erano stati attacchi, la situazione era pacifica dopo l'accordo tra i due vampiri e Marcus sembrava averla dimenticata.

Era felice per lui. Davvero.

La vasca era quella con le zampe di leone e si trovava nel giardino in mezzo a un labirinto di siepi. All'inizio si era opposta fare il bagno in un giardino, sotto gli occhi di tutti non era una buona idea, anche se le siepi erano alte. Alla fine Thanatos l'aveva convinta. Era in acqua con un leggero vestito rosa. Aveva messo a galleggiare sull'acqua trasparente dei fiori che lei stessa aveva colto, tutti colorati e profumati. Si immerse un po' di più, lasciò cadere la testa all'indietro e chiuse gli occhi per rilassarsi totalmente.

L'acqua si smosse e quando riaprì gli occhi dall'altra parte della vasca c'era Thanatos nudo con una sigaretta tra le dita, e una bottiglia di liquore seduto di fronte a lei.

Eve all'inizio si guardò intorno disorientata e poi riportò lo sguardo su di lui. <<Perché sei qui?>>

<<Per farti compagnia.>> Le fece l'occhiolino.

<<Pensavo ti stessi organizzando per l'incontro con Val.>>

Lui fece spallucce. <<Cambio di programma vuole che sia io ad andare da lui.>>

<<E tu lo assecondi?>> chiese Eve alzando un sopracciglio.

<<Non cambia niente>> rispose con voce piatta e annoiata.

<<Sì invece. Potrebbe essere una trappola.>> 

Thanatos prese uno dei fiori gialli e lo osservò con attenzione.

<<Ehi ascoltami!>> Eve si avvicinò e gli agitò le braccia tra il viso e il fiore.
Non ricevendo nessuna reazione, uscì dalla vasca e se ne andò strizzando il vestito appiccicato al suo corpo. <<Avevo davvero pensato che tu fossi la soluzione>> mormorò con il morale a terra.

<<Non parlo con te di queste cose, quando il tuo obiettivo è rilassarti.>>
Aveva ragione, ma lei se ne andò ugualmente, frustrata.

Nella limousine Eve era tra Thanatos e Claudia, e di fronte aveva Gregory, Kathrine e Marcus. Quest'ultimo non l'aveva guardata nemmeno una volta. Teneva tra sulle cosce le sue asce e non diceva niente, nonostante la vampira fosse incantevole in quell'abito blu, e con tutti quei gioielli scintillanti. Avevano scelto di viaggiare in limousine, perché Claudia pensava che sarebbe stato più elegante.

<<Avremmo fatto molto più in fretta correndo Claudia>> sbuffò Thanatos.

<<Sì, ma dobbiamo arrivare con stile. Poi mi si disfarebbe l'acconciatura. Per non parlare dei miei tacchi. Meglio la limousine>> spiegò.

Il creatore a differenza della succubus, era piuttosto trasandato, giacca di pelle, t-shirt jeans strappati e anfibi.

Eve era sul punto di vomitare, ma non lo diede a vedere. Thanatos cinse le spalle e la strinse a sé, stava guardando fuori dalla finestra, ma lei sentiva il suo supporto. 

<<Siete seriamente innamorati voi due...>> commentò Kathrine.

<<Follemente, altrimenti non le avrei chiesto di sposarmi.>> Era difficile afferrare il sarcasmo del creatore.

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