47. The Deal

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Thanatos la afferrò per il sedere e la sollevò facendosi cingere dalle sue gambe. Così alla stessa altezza poté finalmente baciarla. Le vorticò lentamente la lingua in bocca assaporando il sangue delle ferite inflitte dalle sue zanne. Con i corpi premuti, Eve sentiva la sua erezione contro di sé, e questo la eccitava ancora di più. 

Thanatos spostò le labbra sul collo di Eve e le mordicchiò senza stringere troppo. Eve lo strinse ancora si più a sé adorava quello che gli stava facendo. Anzi voleva che la mordesse di nuovo.

<<Vuoi che ti morda?>>

<<Sì... fallo!>>

Thanatos morse subito senza tante cerimonie, Eve sussultò e mise la testa di lato per lasciargli più spazio. Mentre beveva con una mano la teneva per la vita e con l'altra, si slacciava la cintura.
Lasciò il lavoro a metà per infilare una mano nelle mutandine di Eve, e fare stuzzicare il clitoride con movimenti circolari.

Eve gemette sonoramente. <<Siamo nel corridoio>> ansimò.

<<Non c'è nessuno.>>

Qualcuno si schiarì la voce. <<Signore...>>

Thanatos si scostò un attimo solo per dire. <<No.>>

<<Signore è importante sono riuniti tutti.>>

<<Thanatos togliti! Siamo in pubblico.>>

<<Non vedo dove sia il problema.>>

<<Thanatos!>> esclamò Eve con insistenza.

<<Torno subito.>> 

Eve si sistemò i vestiti e i capelli. <<Okay, mi troverai nella tua stanza.>>

Corse via imbarazzata per allontanarsi dal messaggero. 

Aprì la porta pensando a quanto disse stato imbarazzante.

<<...Tu?>> Trovò seduta sul suo letto di Thanatos niente di meno che Kathrine, splendida come sempre.

<<Tu?>> dissero all'unisono.

<<Che ci fai qui?>>

<<Che ci fai qui?>> dissero insieme di nuovo.

<<Prima tu.>> sbuffò Eve.

<<Sei viva... Sapevo che non sarebbe riuscito a ucciderti...>> Alzò gli occhi al cielo.

<<Ferma. Ci ha provato e ha fallito.>> Eve sottolineò l'ultima parola pronunciando lentamente.

<<Sei una vampira adesso... Ammiro la tua resilienza, ma ti volevo morta.>>

<<Grazie e altrettanto. Ha fallito tuo fratello, vuoi provare?>>

<<Ti piacerebbe fare l'amore con me?>> chiese Kathrine. <<Trovo eccitanti i tuoi occhi bicolore.>> 

<<No, grazie. Comunque che ci fai nella stanza del mio futuro marito?>>

<<Futuro cosa? Se Val lo venisse a sapere...>> Si coprì la bocca con la mano con gli occhi sgranati.

Eve fece spallucce. <<In quanto mio quasi assassino, non ha niente, ma proprio nulla da dire a riguardo, ho fatto una domanda.>>

<<Sono sicura che se venisse a sapere che la sua darling è viva e sta per sposare il suo acerrimo nemico, perderà la testa.>> Si passò la mano tra i capelli, con frustrazione. <<Sono qui per dire a Thanatos che non ho preso parte al complotto contro di lui. Non voglio che mi uccida. Lui ha detto che se fossi riuscita ad far venire qui Val in un incontro pacifico mi avrebbe perdonata. E ci sono riuscita>>

Eve cercò di nascondere il suo malessere. <<Gli chiederò di ucciderti come per vedere se ci tiene davvero a me. E credimi lo farà...>>

Kathrine era impaurita Eve lo sentiva ma non lo diede a vedere. <<Non lo farai. Sei troppo buona.>>

<<Fossi in te non ci conterei. Mi farebbe molto piacere vedervi sparire tutti voi, Val e chi lo sostiene.>>

<<Sai se muoio chi si prenderà cura di Krystal?>>

Eve indicò se stessa. <<Io ovviamente, non le berrei il sangue e non la mollerà a un vampiro a una stupida festa.>>

<<È molto doloroso per un famiglio perdere il suo vampiro, fisicamente e mentalmente. Lei è molto sensibile.>>

<<Non ci hai pensato alla sua sensibilità a quella festa e non c'è nulla a qui non c'è rimedio... Ti trasferisci qui?>>

Thanatos entrò nella stanza. <<Kat che piacere veder...>>

<<Che vuol dire che Val viene qui?>> Sbraitò Eve contro Thanatos. <<Già che ci sei perché non lo inviti al nostro matrimonio? Magari ti fa anche da testimone.>>

<<Ho solo bisogno di una chiacchierata col mio ex braccio destro>> sospirò.

<<Non lo voglio qui.>>

<<Non hai nessuna autorità principessa.>>

<<Fallo e scordati il nostro matrimonio, me ne vado e trovo da sola il modo di uccidere Val.>>

Il creatore si avvicinò e cinse con la vita la vampira. <<Pensi che lo farò?>>

<<Fare cosa?>>

<<Lasciarti andare. Pensi che ti lascerò?>>

<<Devi farlo se è quello che desidero.>> Eve puntò i piedi e lo guardò malissimo.

<<Sparisci Kat, è una conversazione privata. Hai ottenuto l'immunità, non una parola con Val o l'accordo salta.>>

<<Grazie altezza.>> Kathrine si inchinò e uscì frettolosamente. 

Thanatos si allontanò di qualche passo e chiuse la porta, poi tornò davanti a Eve, invadendo il suo spazio e facendola sentire minuscola e indifesa. <<Stavi dicendo? Ah sì. Quindi pensi che ti lascerei andare?>> Le disse con sguardo penetrante.

Eve non era più sicura di niente, Thanatos le poggiò una mano sulla spalla. Appariva come un gesto innocente, ma era per non farla indietreggiare. Lei annuì.

<<Ne sei sicura, vuoi proprio provare?>>

Eve era sul punto di mettersi a piangere, non per la paura o la tristezza, ma perché si sentiva impotente e odiava quella sensazione.

<<Non devi piangere, farti del male non è mia intenzione.>>

<<Allora perché stai alludendo la mia prigionia qui?>>

<<Non posso lasciare la mia fidanzata ufficiale, girare da sola, senza protezioni e cercando di combattere contro Val.>>

<<Ho paura d'incontrarlo Thanatos, perché non lo capisci, sono terrorizzata all'idea di rivederlo non sono pronta>> disse con voce tremolante. <<Cazzo vedrò colui che mi ha quasi uccisa.>>

<<Hai ragione non ti capisco, io non ho paura di niente. Ma posso assicurarti che non ti metterà nemmeno un dito addosso. Lo giuro sul mio onore.>>

Eve scosse la testa. <<Non mi basta un giuramento.>>

<<Se lui tenta qualsiasi azione violenta nei tuoi confronti l'accordo salta e lo ucciderò seduta stante.>>

<<Va bene...>> Non era soddisfatta ma era qualcosa.

<<Vedi? Abbiamo risolto.>> Si abbassò e ricominciò a baciarla con passione, ma Eve indietreggiò scuotendo la testa. 

<<Al momento non posso pensare ad altro che a Valentine che viene qui.>> Uscì quasi correndo e andò a sedersi in giardino da sola su una delle panchine di marmo. Non riusciva a credere che avrebbe incontrato Val così presto solo a pensarci si sentiva male. Aveva bisogno di tempo per riprendersi, dopo tutto era passato pochissimo tempo da quando l'aveva pugnalata.
E non solo quello. Eve aveva fatto bene a recidere il loro legame, non era sano, era un suo diritto andarsene e lasciarlo. Non aveva fatto niente di male, e si era beccata una fottuta pugnalata al petto.

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