49. Loving you is suicide

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Ovviamente scoppiò un casino. Gli alleati di Valentine avevano cominciato a lamentarsi. 

<<Per una ragazza? Seriamente?>>

<<Non esiste!>>

Le voci si accavallavano in lamentele insopportabili.

Claudia scoppiò a ridere e disse a Gregory. <<Era così facile?>>

<<Se solo lo avessimo saputo prima>> rispose lui.

Valentine si alzò. <<Ho bisogno di parlarti in privato. Seguimi.>>

Eve guardò Thanatos, lui era perso nei suoi pensieri, guardando il sangue nel suo bicchiere. Era attraversato da chissà quali pensieri e possibilità. Stava considerando quella offerta. Guardò Claudia e lei la guardò confusa, facendo spallucce, nemmeno lei sapeva cosa fare. Non ebbe il coraggio di chiedere aiuto a Marcus.

Seguì Val fuori da quella sala, attraverso i corridoi fino al salotto con l'enorme vetrata dove Eve era solita a stare. 

La vampira era talmente nervosa che pensava che il suo cuore si sarebbe rimesso a battere. Stringeva forte la pochette per non far tremare le mani.

Val si girò verso di lei con un'espressione glaciale, e prese il fiore tra le mani. <<Le genziane per Thanatos sono un simbolo di possesso.>> Schiacciò il fiore e lo lasciò cadere a terra. <<Tu non sei sua. Sei mia.>>

Eve alzò il mento in segno di sfida e scosse la testa. <<Sappiamo entrambi che non è così.>>

Val fece un passò in avanti e lei si costrinse a non indietreggiare. <<Darling tu mi ami.>>

Eve rise di gusto. <<La Eve che ti amava l'hai uccisa. Ora ci sono io e di te non m'importa niente.>>

Val sorrise, gli occhi brillarono di una luce dorata, i loro corpi erano vicinissimi quasi si toccavano. Eve si allontanò indietreggiando fino a ritrovarsi contro il muro. Non poteva e non voleva arrendersi, ma con Val tutto era complicato. 

<<Io so come ucciderlo Eve.>> le disse con sguardo languido e la testa inclinata. <<Anche se non accetta la mia offerta, finirà nel stesso modo.>>

<<Questo è quello che credi perché sei uno stronzo arrogante.>>

Val la raggiunse e poggiò una mano sul muro di fianco alla sua testa. <<Sei diventata una vampira, ma sei sempre la stessa. Che tu lo voglia o no siamo destinati a stare insieme.>>

<<Non dirai così quando ti ucciderò con le mie stesse mani.>> La sua voce era così flebile che si fece pena da sola. <<E io non...>> Val avvicinò le labbra. <<Fallirò.>> Lui la baciò, e lei non si tirò indietro. Fu come se la terra si fosse aperta e lei stesse finendo dritta negli inferi. 

Ebbe un momento di lucidità e allontanò il vampiro staccandosi da lui. Val la tirò a sé di nuovo e le cinse la vita. <<Non puoi resistermi.>> disse quasi con rabbia.

<<Mi hai pugnalata.>>

<<Era un momento di follia, ero arrabbiato perché hai deciso di rompere il nostro legame>> disse passando le dita tra i capelli.

<<Volevo essere libera.>>

<<Mi hai tradito. E adesso vuoi sposare un altro. Te lo puoi scordare>> sentenziò a denti stretti.

<<La scelta non sta a te.>>

<<Non ti lascerò andare. Non di nuovo. Ho capito quanto grosso fosse il mio errore. Dopo la tua presunta morte, non ho più sentito niente, ero morto anche io, continuavo a regnare e ad adempiere a miei doveri, ma tutto era vuoto e senza significato.>>

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