51. First Battle

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Eve non rivolse la parola a nessuno per tutto il viaggio, mentre gli altri discutevano.

<<I vostri uomini si trasferiranno nei miei territori, ora che Val ha perso il senno inizierà a distruggere qualsiasi cosa, siete più al sicuro se siamo compatti. Voi tre potrete stare nel mio palazzo.>> 

Claudia e Gregory annuirono. <<Noi siamo d'accordo>> disse la regina.

<<E tu giovanotto?>> chiese a Marcus. 

Lui fece spallucce.

<<Bene. D'ora in poi niente più regole e trattati, o sconfiggiamo o veniamo sconfitti>> affermò il creatore.

<<Mi piace come ragioni vichingo.>> Claudia gli rivolse un sorriso smagliante. <<Non vedo l'ora.>>

<<Eve?>> la chiamò Thanatos.

Lei si concentrò sulle luci della città, tutte le insegne, gli ologrammi e i vampiri in giro a vivere le loro vite. Eve aveva un burattinaio che tirava i suoi fili e la manipolava per ottenere ciò che voleva. Sarebbe stato tutto diverso se l'avesse resa partecipe. Invece l'aveva presa in giro. La cosa più frustrante era che lui lo aveva chiaramente detto, fin dall'inizio.

Lui usava le persone.

<<Non fare la bambina capricciosa ora. È quello che volevi, azioni contro Valentine. E ora che lo stiamo facendo con risultati positivi, il povero fiorellino si piange addosso per aver contribuito al successo.>> Le parole di Thanatos erano dure, ma veritiere. 

<<Sì hai ragione, sono io l'idiota troppo sensibile>> rispose con noncuranza.

<<Eve...>>

<<La prossima volta lasciami lì, così potrà uccidermi davvero. Ah no... non puoi. Ti serve ancora il mio sangue. Però quando finisci...>>

<<Non ho nessuna intenzione di fare una cosa del genere.>> Il creatore alzò gli occhi al cielo.

<<Uh, se solo lo avessi saputo prima, mi sarei risparmiata una brutta serata...>> Eve stava esagerando con tutto quel sarcasmo, ma aveva bisogno di sfogarsi.

<<Senti...>> sospirò Thanatos.

<<No, no. Hai ragione dovevo aspettarmelo, me lo avevi detto, sono viva perché ti sono utile. Afferrato. Ora lasciami in pace!>> sbottò.

<<Litigate come una vera coppia, non dovreste aspettare di sposarvi prima?>>

La vampira lanciò un'occhiataccia a Claudia. <<Che ne dici di andare a far stuprare qualcuno in diretta TV invece di fare battute?>>

Claudia sbuffò. <<Ho già detto che mi dispiace!>>

Eve tornò a guardare fuori, fine alla fine del viaggio.

Nella loro stanza Thanatos le disse. <<Ora parliamo di cose serie. Zyra è stata occupata da Val, i suoi uomini stanno radendo al suolo tutto. Combatterai per la tua casa?>>

Eve si coprì la bocca emozionata, il suo umore passò da pessimo a fantastico. <<Sì, farò fuori quei bastardi.>> Fece una pausa e guardò con adorazione Thanatos per la prima volta lo ammirava quasi come i suoi seguaci.

<<Perché mi guardi in quel modo?>>

<<Perché credi in me, e credi che sia abbastanza forte per combattere>> sussurrò Eve.

Thanatos prese il viso di Eve tra le mani. <<È proprio perché so per certo che sei forte che ti ho scelta. Ovviamente bisogna che tu impari, ma non c'è miglior modo che sul campo. Perché se fallisci, Eve, morirai.>>

Lei annuì con convinzione. <<Gli unici che moriranno saranno loro.>>

***

Insieme a tutti gli altri vampiri e incubus si armarono di pistole, coltelli, spade, asce e paletti. Ognuno secondo quello che aveva imparato a usare. Ovviamente lei prese un fucile d'assalto, munizioni e pugnali da mettere nelle numerose tasche dei pantaloni. 

Appena finirono si misero a correre super velocemente nel cuore dello scontro.

Sembrava che gli avversari fossero preparati, perché erano lì ad aspettarli, almeno un migliaio.
La fazione del creatore era in inferiorità numeri, ma erano tutti più che determinati a farli fuori.
Senza esitazione si lanciarono su di loro. Tra armi, corpo a corpo e poteri sfoltirono la squadra nemica, con Eve tra i migliori combattenti.

Aveva già una buona base, ma con i suoi sensi da vampira era micidiale. Polverizzava i vampiri senza pietà, non curandosi delle proprie ferite. Quando non aveva tempo di ricaricare, colpiva con fucile gli avversari e gli strappava il cuore con le sue stesse mani. Quello era il suo campo, lottava senza paura e con la massima energia. I nemici cadevano uno dopo l'altro.
Quando non ci fu più nessuno da combattere, cominciò a dar la caccia a quelli che stavano scappando, e ai nascosti.

Thanatos la fermò appoggiandole una mano sporca di sangue sulla spalla. <<Basta così Eve.>> 

Le ci volle un momento per scaricare l'adrenalina e calmarsi. Pensava di star male dopo, oppure di sentirsi in colpa, ma niente di tutto questo accadde.

<<Ben fatto>> sussurrò il creatore al suo orecchio. <<Sei stata strepitosa.>>

Thanatos si rivolse a tutti. <<Questa, miei discendenti, è solo una delle numerose battaglie che abbiamo vinto e che vinceremo.>> 

Alzò la spada in alto e le grida riecheggiarono nella notte, Eve gridò con loro tra pacche e abbracci, incuranti della polvere, delle ferite e del sangue che li ricopriva.

<<Domani delle squadre di lavoro cominceranno a ricostruire questo posto e una tua statua sarà nella piazza. Congratulazioni questo è ufficialmente il tuo dominio.>> Il creatore tese la mano.

Eve con mani tremanti mise giù il fucile e la strinse con tutte due.

<<Non ci posso credere...>>

<<Hai combattuto duramente e te lo sei guadagnata. Sei felice ora? Aspetta di vedere come sarà quando sarà tutto finito.>>

Eve si guardò intorno, la maggior parte degli edifici era stato demolito, però lei non vedeva la distruzione, ma quello che sarebbe potuto diventare. Per la prima volta fu contenta di essere una vampira, di avere l'immortalità e la forza, mischiate alle abilità che aveva già da umana. Ancora era senza parole. 

<<Un buon soldato va premiato. Ora torniamo a casa. Sei coperta di ferite.>>

Eve non immaginava che l'avrebbe definita semplicemente soldato, ma la cosa strana era perché era infastidita? Era stupido sperare di essere di più per qualcuno che ti ha chiaramente definita una strumento. <<Cerchi anche di sposarli i tuoi soldati?>>

<<Solo quelli molto attraenti.>> Thanatos le fece l'occhiolino e lei si incantò a fissarlo. Senza maglietta, tatuaggi in bella vista ricoperto di sangue... Quando si accorse che stava sbavando sul creatore scosse la testa, e partirono verso casa. Era assurdo infatuarsi di lui, ma accidenti...

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