52. Ecstasy

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Eve era seduta sul letto dolorante, piena di tagli e bruciature. Il sangue sgorgava dalle ferite, ma lei non era preoccupata. Thanatos era inginocchiato, di fronte a lei e gli stava togliendo le scarpe e i pantaloni. Per fortuna sulle gambe aveva solo un taglio sul fianco, e i lividi stavano già guarendo. 

Il creatore li esaminava con sguardo attento.

<<Non capisco, le ferite non guariscono...>> Eve stava per toccare una ferita, ma lui schiaffeggiò la mano.

<<Ouch.>>

<<Non toccarle. Sulle armi c'è una soluzione che rallenta il processo. Per farti guarire dobbiamo metterci l'antidoto.>> Thanatos prese un panno e una bottiglietta. <<Farà male.>>

Eve fece un profondo respiro. Thanatos era così diceva le cose chiaramente senza addolcire la pillola, per questo Eve trovava difficile pensare che fosse un bugiardo. Iniziò a strofinare il panno sulla prima ferita, sull'avambraccio. Eve gemette stringendogli il polso. <<Non immaginavo sarebbe stato così doloroso>> ansimò.

<<Sei una guerriera. Puoi sopportarlo.>> Appena finì la ferita si chiuse.

Poi sciacquò il panno e fece lo stesso con le altre, la vampira strinse occhi e denti. 

<<Mi dispiace farti così male, ma è necessario>> mormorò con tono piatto.

Vedere il creatore che non solo si era fidato della sua forza, ma che si prendeva cura di lei, dopo una vittoriosa battaglia era meraviglioso. Stava cominciando a vederlo sotto una luce diversa, positiva.

<<Ancora quello sguardo principessa...>> Le ferite erano tutte guarite e nonostante fosse ancora dolorante, Eve tornò come nuova.

<<Ora devi dormire, hai fatto il tuo dovere, servito la tua causa con tutta la forza che avevi in corpo. Questo mi dimostra che ho fatto bene a darti una seconda possibilità. E non limitarmi a pensare che fossi solo una ragazza sprovveduta.>> La guardò teneramente e tornò a inginocchiarsi poggiando le mani sulle sue ginocchia.

Eve guardò quei capelli biondi, gli occhi magnetici che ti catturavano e ti incatenavano e quelle labbra... 

Eve voleva baciarlo, si morse il labbro inferiore. 

<<A che cosa stai pensando?>>

Eve abbassò lo sguardo. <<Niente, niente.>>

<<Sai potrei leggerti nel pensiero, ho bevuto il tuo sangue.>> Thanatos le offrì un sorriso di sbieco. <<Ma voglio che lo dica tu.>> Accarezzò distrattamente le gambe nude, Eve poté rilassarsi un minimo non essendo più sotto il suo sguardo.

<<Io...>> S'interruppe.

<<Sì?>> Posò di nuovo gli occhi su di lei.

<<Ehm... vorrei... b-baciarti>> balbettò Eve.

Thanatos sorrise dolcemente senza malizia. <<Temo di non poterlo fare, principessa.>>

Eve lo guardò sorpresa. <<Cosa?Perché?>> Soffiò.

Thanatos si spostò sul letto vicino a lei. <<Il mio piano iniziale era sedurti e sfruttarti, ma poi siamo giunti a un accordo. Ho già ottenuto l'effetto che volevo su Val senza sposarti, quindi non ho più bisogno che tu sia innamorata di me. Siamo alleati ora.>> Si arrotolò una ciocca di capelli di Eve attorno al dito. <<Non voglio spezzarti il cuore. Meglio troncare quello che stai provando sul nascere.>>

<<M-ma...>> Eve non sapeva cosa dire, voleva solo andare a sbattere la testa contro il muro. Quando riuscì a riprendersi un minimo disse. <<Io non provo niente per te.>>

<<Riconosco quello sguardo. È qualcosa che non ci possiamo permettere. Se è necessario sacrificare la tua vita, devo essere pronto a farlo, senza pensarci.>>

Eve girò la testa dall'altra parte. Thanatos aveva perfettamente ragione. Era per lo stesso motivo per cui non voleva legami, era quello che aveva sempre sognato. Essere forte e sapersi difendere, da sola. E il fatto che lui la capisse, glielo fece desiderare di più. Lui non pensava che andasse sotto una teca di vetro come Marcus. O pensava che fosse una sua proprietà come Valentine. Per il creatore lei era una vampira capace a badare a se stessa.

Thanatos le prese il viso in modo che potesse guardarlo. <<Trovo bellissimo il fatto che tu riesca a provare dei sentimenti, sopratutto per uno come me... ma io non sono così. Ho smesso da molto, molto tempo.>>

Eve non riuscì a sostenere quello sguardo.

Lui si avvicinò alle sue labbra. <<Non ci sarà mai niente tra di noi.>>

Lei deglutì e poi annuì.

Le labbra di Thanatos si scontrarono alle sue e poté sentirne la morbidezza, il calore e il sapore.
Il bacio all'inizio era delicato e lento, ma si trasformò poco dopo in uno più passionale.
La tirò su di sé e cominciò a esplorare la sua bocca con la lingua, dominante. Eve ricambiò con la stessa energia, gemendo contro le sue labbra.


Thanatos le strinse la vita, mettendo a contatto l'inguine con il rigonfiamento nei suoi pantaloni, mentre Eve passava le mano sui suoi tatuaggi sentendoli in rilievo.

<<Thanatos...>> mugolò quando lui mise le mani callose sotto il top che indossava e strinse i seni.

Lui rispose con più foga facendola gemere ancora più forte. Eve sentì brividi lungo la schiena e il suo desiderio crescere. Il sapore delle sue labbra era inebriante, qualcosa a cui non avrebbe mai voluto rinunciare.

Claudia entrò senza bussare. Eve affondò la testa nell'incavo del collo del creatore. <<Sto morendo dall'imbarazzo al momento.>>

<<Niente che non abbia già visto. Comunque c'è un messaggio per te, da parte di Valentine, è trasmesso in televisione.>> 

Lei si girò bruscamente. <<Che dice?>>

<<Vieni a vedere.>> 

Eve fece per alzarsi, ma Thanatos la trattenne per le cosce.

<<Dove credi di andare?>> disse avvicinando di nuovo il viso al suo. 

<<Devo rispondere a Val.>> spiegò Eve. 

<<E cos'è più importante rispondere a lui o restare qui con me?>> sussurrò con gli occhi bicolore che brillavano di eccitazione.

<<Claudia di a qualcuno di registrarlo per me è chiudi la porta quando esci.>>

Thanatos sorrise mestamente, mentre la succubus se ne andava sbuffando. <<Ottima scelta.>>

Passò il pollice sulle sue labbra, suoi capezzoli turgidi e poi scese a stuzzicare il clitoride. Tutto senza staccare gli occhi languidi dai suoi.

Eve li chiuse, mentre il fuoco nei suoi lombi si intensificava. Gettò la testa indietro e lui ne approfittò per tormentare la pelle sensibile del collo.

Eve era persa in tutto quel piacere, quando ne raggiunse l'apice tutto il suo corpo tremò contro quello del creatore, lasciandola quasi senza forze.

Thanatos spostò le mani sul suo sedere per spingerla ancora di più contro di lui, facendo un verso gutturale.

<<Questi li togli o li devo strappare?>> chiese riferendosi alle sua biancheria con quella voce profonda e l'accento marcato.

<<Strappali>> disse con voce implorante.

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