16. Incubus

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Buona lettura e scusate per eventuali errori 

Eve si preparò al peggio.

<<E la metterò con lui.>>

Un vampiro malinconico in un angolo, pallidissimo ovviamente, capelli biondi tiranti indietro occhi azzurri e uno sguardo... pesante, pesante era come riusciva a definirli e anche misterioso.

Si avvicinò con un passò incurvato e la testa bassa, le ricordava un puma che si avvicinava a un animale prima di sbranarlo, però era incredibilmente affascinante ed Eve non poteva fare a meno di essere attratta da lui, anche se si sforzava di non esserlo.

Sicuramente Valentine voleva una scenata, voleva divertirsi a vederla ribellarsi, venire trascinata via magari e invece non avrebbe ottenuto nulla di tutto questo.

<<Sperò che anche tu passi una bella nottata come la sto per passare io>> disse senza guardarlo e dirigendosi verso l'altro vampiro.

Vedendo il fisico slanciato, muscoloso, ma asciutto pensò che non dovesse essere molto forte ma quando le afferrò un braccio la baciò passionalmente lì davanti a tutti, capì che non era così.

Sentiva lo sguardo di Valentine bruciarle la schiena come se venisse percorsa da un raggio laser. Poi lui con sua grande sorpresa la prese in braccio e la portò lontano dal cuore della festa. Tutte le stanze della grande Villa erano piene di persone, infatti dovettero isolarsi molto fino a finire in stanze sicuramente in disuso.

<<Posso camminare da sola, potresti mettermi giù?>> chiese Eve nel modo più gentile in cui parlava a un vampiro.

<<No>> rispose semplicemente con le sopracciglia aggrottate.

Sospirò infastidita, ma non disse niente. Le dava fastidio essere premuta contro il suo corpo in quel modo, ma dopo sarebbe accaduto anche di peggio. Cercò di non pensarci e mandò giù la bile che stava vomitare.

<<Stai bene?>>

<<No.>>

<<Perché?>>

<<Perché sono con te.>>

Il vampiro non aggiunse nulla. Non poté fare a meno di pensare che Val l'avrebbe presa in giro e riso di lei.
Finalmente trovarono un posto carino dove stare, una stanza con un enorme vasca idromassaggio circondato a candele rosse e petali di rosa, dopo averla messa giù vicino alla vasca il vampiro si piegò, le prese il viso tra le mani e l'osservò attentamente.

Eve interruppe il contatto con un gesto brusco, girandosi ostinatamente di lato.

<<Sei un famiglio indisciplinato.>>

<<Pensa che ora sono anche tranquilla>> rispose sarcastica.

<<Vuoi qualcosa da bere?>>

<<L'alcolico più forte che c'è.>>

Le portò una bottiglia di Whisky e un bicchiere e rimase a fissarla con lo sguardo a mezz'asta, Eve lo trovava bizzarro, ma non se ne curò, bevve direttamente dalla bottiglia mandando a fuoco lo stomaco.

<<Non berne troppo. Ti voglio lucida sta notte.>>

Le andò di traverso, tossì un paio di volte e si schiarì la voce. Eve venne attraversata da una scarica di brividi di disgusto, avrebbero fatto sesso. Sperava fosse uno tranquillo, quell'aspetto da poeta maledetto e il fare da gentiluomo l'avevano ingannata. Non poteva leggerle una poesia o cantarle una canzone?

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