32. An instrument

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<<Voglio fare l'amore con te...>> sussurrò ancora.

Eve cercò di non mostrarsi debole. <<Non voglio che accada, per favore non farlo>> bisbigliò a sua volta.

Marcus scosse la testa. <<Non posso fermare le mie pulsioni. E la regina ha dato un ordine.>> La baciò ancora, vorticando la lingua insieme alla sua.

Eve lo trovava alquanto disgustoso e provò a toglierselo di dosso.

Lui si allontanò, ma solo per dire a Claudia. <<Recidi il legame con Gregory, è mia adesso, è il mio regalo.>>

<<Ha ragione, fallo. Non l'hai convinta a diventare una spia, il vostro legame è inutile.>>

Gregory con rabbia obbedì alla regina. Eve cadde a terra in preda ai dolori alla testa, la afferrò stringendo i denti per sopportarlo, non resistette e iniziò a urlare agonizzante. Il tutto durò meno di un minuto, ma a lei parve durare all'infinito. Quando finalmente passò cominciò a fare profondi respiri per calmarsi.

<<È tutto finito amore.>> Poi andò verso la telecamera. <<Ehi Val, tutto bene? Ero così geloso del divertimento che potevi avere con questa ragazza alfa, ma ora è mia. Adesso ti faccio vedere come si doma una come lei. Tu ci hai impiegato mesi, io ci metterò un giorno.>>

Il boia afferrò i lembi della tuta e li strappò via. Eve non si era mai vergognata del suo corpo, ma essere nuda davanti a tutta quella gente era tutta un'altra storia. Gli incubus bisbigliarono. Marcus si morse il labbro inferiore. Eve gli tirò un pugno così forte da farlo girare e far sanguinare le labbra. Lui se le leccò. <<Piacerebbe anche a me un assaggio del tuo sangue.>>

<<Scordatelo.>> Eve corse a prendere una spada dalle armature messe come decorazione. <<Se ti avvicini mi taglio la gola.>>

Marcus alzò il sopracciglio. <<Ne hai il coraggio?>>

<<Non ho scelta.>>

Lui rise in risposta. <<Lo sappiamo tutti che non hai il coraggio... Gregory era nella tua testa sappiamo tutto di te>> disse con noia. Le fece un inquietante sorriso e fu evidente quanto fosse privo di sentimenti i suoi occhi erano morti.

La temperatura del corpo di Eve aumentò sensibilmente e cominciò a sudare e ad annaspare.
<<Effetto collaterale.>> Marcus alzò gli occhi al cielo. Con un movimento fulmineo le tolse l'arma e la prese in braccio. <<La porto nei miei appartamenti.>>

Claudia gridò furiosa. <<È possibile che ci sia sempre qualcosa che va storto? In ogni caso Val, di addio al tuo famiglio.>>

<<Valentine... Sto soffocando...>> tossì Eve.

<<Sono Marcus>> sbottò. <<Poi non fare la melodrammatica passerà>> spiegò mentre la conduceva fuori dalla sala.

Eve cercò di stare vigile, ma era troppo stanca e debole, chiuse inevitabilmente gli occhi. Era ancora cosciente e sentiva la voce del boia. Marcus era veloce e a oggi passo la faceva sobbalzare.

<<Io...>> Eve cercò di dirgli qualcosa qualsiasi cosa potesse fargli cambiare idea. <<Oh no...>> Non riusciva, non ce la faceva proprio, e questo era frustrante.

<<Sshh... lo so che sarà impossibile da credere, ma con me sei al sicuro, più di quanto lo sia con Claudia.>> Aprì la porta con un calcio. 

La sua stanza era molto modesta, era arredata con il minimo indispensabile. La posò sul letto e si sedette sul bordo a guardarla senza dire nulla.

<<Qualsiasi cosa tu voglia fare fa in fretta.>> Eve si pentì delle sue parole quando Marcus cominciò a tracciare le dita sul suo ventre.

<<Ho una proposta, una cosa solo tra me e te, Claudia non c'entra.>>

Eve annuì.

<<Fai volontariamente l'amore con me in diretta TV, e io ti libero subito dopo.>>

<<Cosa...>>

<<L'alternativa è costringerti ripetutamente finché Claudia non sarà stufa>> gli disse alzando un sopracciglio.

<<Ma non vi ho mai fatto niente, perché?>>

<<Claudia ce l'ha con Valentine per ovvie ragioni...>>

<<Tu invece?>>

Marcus passò le mani sulle ossa del bacino. <<Lui... Non sono affari tuoi!>> gridò alzandosi. <<Non ti immischiare in faccende che non ti riguardano>> esclamò a denti stretti.

<<Invece mi riguardano, è per quello che sono qui ora>> tentò di spiegare la ragazza, respirò profondamente, odiosa quella febbre.

Marcus andò verso il comodino, lo aprì e prese il pugnale all'interno. Quando si girò ed Eve poté vedere il suo sguardo capì di essere spacciata. Il boia fece un balzò verso il letto pronto ad attaccare. Eve si spostò gridando. Riuscì a schivare solo quello, perché fu colpita con un fendente al ventre e al collo, erano ferite superficiali, ma dolorose.

Si ritrovò con le spalle al muro, stanca e febbricitante. Marcus che affondava il pugnale al muro e strisciandolo vicino all'orecchio producendo un suono che le faceva venire i brividi. Marcus non era in sé aveva il respiro affannoso e gli occhi spiritati, evidentemente Eve aveva toccato un nervo scoperto.

<<Oh vuoi sapere che cosa è successo?>> Fece una pausa aspettando una risposta, che non ci fu.<<Beh Eve con sorpresa ti dico che non sono un incubus, ma un vampiro.>>

Eve lo guardò incredula.

<<Proprio così. È stato Valentine a trasformarmi.>> La ragazza era sconvolta.<<Quello che sono adesso è il risultato del suo lavoro su di me. Non ricordo chi ero da vivo, ero solo una macchina da guerra per lui, il suo assassino.>>

<<E ora sei l'assassino di un'altra, cosa cambia?>> gli chiese confusa Eve.

<<Ero solo uno strumento. Quando non gli fui più utile mi allontanò. Fu allora che Claudia mi ha trovato e nonostante le nature avverse non mi abbandonò e ora gli presto i miei servigi per ripagarla.>> Leccò il sangue che usciva dalle ferite e gemette mentre lo mandava giù. <<Se non fosse stato per Claudia sarei a bruciare all'inferno ora.>>

<<Vorrà anche me come strumento...>> sussurrò Eve piangendo. <<Ormai non so più chi sono, cosa sia giusto e sbagliato...>>

Marcus si calmò e le asciugò le lacrime con sorprendente dolcezza. <<Sono affascinato da te, a me ha ripulito della mia umanità, ma tu sei la versione "riuscita" di me, perché lo ami e vuoi tornare da lui.>>

<<Ho perduto tutto ciò che ho mai amato, tutto ciò in cui credevo...>> Eve scosse la testa.

<<Il suo prossimo passo era trasformarti e renderti una delle sue pedine nella grande scacchiera.>>

<<Diceva che avremmo regnato insieme>> disse in un bisbiglio quasi inudibile e Marcus ripeté la frase con lei.

<<Non eravamo amanti, ma lo diceva anche a me, invece no. Ma ricorda anche la regina non si muove se non per mano del giocatore. Non ti ha mai amato.>>

<<Non mi ha mai amata...>> ripeté.

Marcus l'abbracciò e le accarezzò i capelli. <<Niente è perduto per sempre, riuscirai a ritornare in te.>>

<<Non mi fido di te.>> Anche se doveva ammettere che si sentiva bene e non avvertiva pericoli.

<<Non mi aspetto che tu lo faccia, ma ti aiuterò.>> Le prese il viso tra le mani e le diede un bacio a stampo.

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