27. Beginning of the end

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Passarono giorni dalla "tregua" con Valentine, lui era assorbito dalla preparazione della guerra. Quindi Eve andava spesso a trovare Charles, insieme suonavano, cantavano e componevano insieme. Il loro legame si era rafforzato molto, e corsero rischi sempre maggiori per vedersi, non riuscivano a star lontano l'un dall'altro. L'ultima volta che si videro Charles aveva lasciato apposta la porta aperta, ma non lo aveva trovato nel salottino pieno di dischi, un giradischi molto vecchio, poster e foto di loro due insieme, quindi andò avanti e lo trovò nella vasca da bagno.

<<Ehi, per un attimo ho pensato che non ci fossi.>> 

Charles ridacchiò. <<Ti stavo aspettando, unisciti a me.>>

Eva lo guardò strano quella vasca era piccola, ma si spogliò, si unì a lui comunque e lo baciò.
<<Questa vasca è minuscola, ma non c'è niente di più bello di una casa propria>> gli disse.

<<Quelle vampire stronze sono "generose" con me, ma non abbastanza.>> Fece una risata amara. <<Hanno paura che ''Alzi la cresta''.>> Charles l'abbracciò. 

<<La cosa peggiore è che se vincono gli incubus, finiamo in fondo a un'altra tirannia>> sospirò.
<<Non pensiamoci e godiamoci i momenti insieme.>>

Dopo la doccia si sdraiarono sul divano, a parlare del più e del meno, ma ben presto la conversazione virò su un argomento serio.

<<Cosa provi per lui?>> chiese all'improvviso Charles.

Eve reagì irrigidendosi tra le sue braccia, provò a capirci qualcosa dei suoi sentimenti, ma tutto era troppo confuso. <<Non ne ho idea... Non lo so. È tutto confuso.>>
Charles sospirò. <<In che senso?>>

<<Beh da una parte lo odio, per ovvi motivi, dall'altra mi ha dato qualcosa che nessuno ha potuto darmi, la sensazione per una volta in vita mia di essere al sicuro. È tutto un casino. Gli ho detto che l'amavo.>>

<<Lui cosa ha risposto?>> 

Eve si girò e si sedette di fronte a lui. <<Ha detto che ricambia.>> Ci volle veramente poco per farli scoppiare a ridere. <<Amare.>> ridacchiò lei. <<Come se sapesse cosa vuol dire. Per lui sono solo un oggetto, un piccolo frammento della sua eterna vita.>> Fece le spallucce. <<E non mi importa, mi spaventarei di più se facesse sul serio.>>

<<Ti trasformerebbe...>> si rabbuiò e per un tempo che le parve infinito Eve si tirò le ginocchia al petto e rabbrividì non voleva nemmeno pensarci, non doveva pensarci. Per lei le paure si manifestavano e la tormentavano.

<<Ma non accadrà...>> Charles la abbracciò, Eve chiuse forte gli occhi e ispirò il suo profumo, il suo calore, la vita. Volle che durasse per sempre, ma non era possibile, in quel mondo non era possibile per loro far sbocciare quello che provavano l'uno per l'altra.
<<È così ingiusto...>>

Di ritorno riuscì a prendere da un negozio di umani un pacchetto di sigarette, costavano tantissimo ma i soldi non erano i suoi. Entrò in casa e ne accese una, quando il fumo passò attraverso lei per poi uscire sospirò. Era davvero una bella sensazione. Tirò una seconda volta e sbuffò nuovamente sdraiata sul divano. Questo gesto le ricordava la sua bellissima e miserabile città, la città che oramai doveva essere stata spazzata via... Sì fece portare una bottiglia di liquore e cominciò a mettere a tacere la nostalgia. A ogni sorso, la gola bruciava e i ricordi cominciarono ad annebbiarsi, momentaneamente. Finì la sigaretta e poi bottiglia. Rimase a giacere lì a osservare il sole calare.

Val irruppe nella stanza con un boato.

Eve si svegliò di soprassalto terrorizzata. Il vampiro camminò avanti e indietro in presa alla propria furia. La ragazza non azzardò chiedere nulla... si limitò a osservarlo confusa. 

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