CHAPTER 44

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Invece di guardare il film,siamo stati tutto il tempo a tirarci i pop corn e a commentare quasi ogni scena. Nonostante la gente ci zittiva,noi continuavamo. Anzi,Niall continuava mentre io,con le altre persone,cercavo di farlo star zitto.
È troppo bello passare il tempo con lui. Ti fa star bene e ti fa dimenticare di tutti i problemi che hai. È quel tipo di persona che ti vede quando sei giù di morale,e cerca di farti ritornare il sorriso. Il bello è che ci riesce. Ci riesce sempre in un modo o nell'altro.
Ti da una forza incredibile e tanta sicurezza. Non ti dice "stai tranquilla",ma ti ci fa sentire e la cosa è ben diversa.

Quando uscimmo dal multiplex,andammo al Mc. Quel film è stato lunghissimo. È durato ben 3 ore. Cosa ci avevamo capito noi? Un bel niente. So solo i nomi dei due protagonisti ovvero Romeo e Giulietta,ma per il resto nulla.

"Hai tanta fame?" Mi chiese durante il viaggio.
"Normale." Risposi io,alzando le spalle.
"Strano." Disse guardandomi a lungo.
"Niall,guarda la strada." Lo rimproverai.
Lui roteó gli occhi e li posizionó sulla strada.

Una volta raggiunto il Mc,ordinammo due McChicken(non so come si scrive) e due patatine medie.
Quando le nostre ordinazioni arrivarono,ci mettemmo a mangiare come due maiali.
"Per fortuna che non avevi fame." Disse ridendo.
"Oops." Dissi io,dando un altro morso al panino.
Era davvero buono.
"Sei sporca qua." Disse,indicandosi l'angolo della bocca. Fottuta maionese.
"Aspetta." Rise,prendendo un fazzoletto.
Mi pulì la parte sporca.

______

•25 Dicembre

I mesi passarono e il caldo divenne freddo. Ormai era dicembre. Il mio compleanno è passato nei migliori dei modi grazie ai ragazzi,e lo stesso quello di Lou. Ieri siamo andati a dormire verso le 5 della mattina e stamattina ci siamo tutti svegliati verso le 11 per aprire i regali. I ragazzi mi fecero un paio di scarpe che desideravo da tanto tempo e Niall mi fece una semplice collana.

Eravamo stanchi morti e,dato che ognuno avrebbe passato il pranzo di Natale con la propria famiglia e io sarei andata a casa della famiglia Horan,fummo costretti ad andare a prepararci.

Ero molto ansiosa. Avevo le solite paraonoie che qualunque ragazza ha quando deve conoscere i genitori del proprio ragazzo. E se non gli piacessi? E se mi prendono per pazza? E se pensassero che io non sono abbastanza per Niall? E se sbagliassi a dire qualcosa? E se non gli piacessero il modo in cui mangio? O addirittura la mia voce?

Camminavo avanti e indietro sui miei tacchi a spillo blu intonati al vestito,sprofondando la mani tra i capelli e cercando di calmare il respiro.
Mi immobilizzai quando Niall aprì la porta e mi sorrise. Era così bello. Aveva il ciuffo tirato in su e indossava una giacca blu intonati ai pantaloni. Vi giuro che non ci siamo messi d'accordo sui colori degli abiti.
Sorrisi involontariamente.

Si avvicinó lentamente verso di me.
"Sei bellissima." Disse stampandomi un bacio.
Volevo rispondergli,ma mi andó per traverso la saliva e tossii. Ero ansiosa. Le mie mani tremavano,seguite dalle gambe,e avevo un po' di nausea.
"So che sei nervosa." Disse,leggendomi nel pensiero. "Fidati,gli piacerai."
Io alzai i miei occhi per guardarlo.
"E se non dovessi piacergli?"
"Gli piacerai,piccola. Ne sono sicuro. Smettila di farti tutti questi complessi." Disse circondando il mio corpo con le sue possenti braccia. Io avvolsi le mie braccia attorno al suo collo e mi tranquillizzai.
Volevo stare così per tutta la vita,ma lui si staccò,posizionando le sue mani sui miei fianchi.

"Stai meglio?" Disse accarezzandomi la guancia con una mano.
Io annuii e lo ringraziai.
Stava per uscire dalla stanza,ma decisi di fermarlo.
"Niall." Dissi e lui si girò. "Prima o dopo andare dai tuoi,vorrei passare da mia madre. Vorrei farle gli auguri e poterci parlare due minuti,giusto per chiarire alcune questioni rimaste in sospeso." Dissi gesticolando. "Volevo sapere se tu mi ci potevi accompagnare."
"Ovvio piccola. Ci andiamo dopo pranzo,okay?" Chiese lui ed io annuii.
"Ti aspetto di sotto. Non metterci troppo." Disse facendomi l'occhiolino per poi chiudere la porta.

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