Eravamo davanti allo specchio già da un'ora intera.
«Non mi convince!»
«Ma sei stupenda!»
«É troppo... Non lo so, troppo troppo.»
«Dai, fallo per me!» mi disse facendo gli occhi da cucciolo.
Mi guardai di nuovo allo specchio.
Il vestito rosso evidenziava i miei lineamenti.
Non avevo più molte curve, ma quel vestito riusciva a farmi risaltare, anche se avevo ancora qualche dubbio.
«Dai cambiati ora, che quel coso non sembra particolarmente comodo.»
Mi tirò giú la zip e mi rimisi i miei pantaloncini insieme alla t-shirt.
Volevo chiedere a Lydia del fatto di Ella ma mi ricordai come avevano reagito tutti l'ultima volta quando l'avevo nominata.
Avrei scoperto tutto da sola.
Era nella mia indole essere curiosa, non riuscivo a farne a meno.
«Abbiamo qualche compito da fare per domani?» le chiesi disinteressata.
«No, per fortuna dato che siamo ancora alla prima settimana non ci danno quasi nulla.»
«Vuoi uscire? Andiamo a prendere qualche schifezza o del gelato?» mi disse sorridendo.
«Okay, io non ho molta fame ma andiamo comunque.» dissi sorridendole.
«Okay, c'è una gelateria proprio qua vicinissimo, non c'è bisogno che ti prepari.»
«Va bene.» le dissi infilandomi le Vans.
«Lo stile ragazzi.» esclamai ridendo.
Avevo un pantaloncino corto blu, le Vans grigie e una t-shirt rosa.
Scendemmo le scale.
«Uscite?» mi disse squadrando il mio abbigliamento e ridendo sotto i baffi.
«Prendiamo solo un gelato.» gli dissi facendogli la linguaccia.
«Fate le brave.» mi prese in giro.
Ci incamminammo verso la gelateria.
«Sembra davvero un bravo ragazzo tuo fratello.»
«Già lo é davvero. Stareste bene insieme dai!»
Lei arrossí vistosamente.
«Smettila!»
Prendemmo un gelato che probabilmente io non avrei mangiato.
Tornando ad incamminarci verso casa.
Rientrammo trovando Will seduto sempre nella stessa posizione a guardare la televisione.
«Ne vuoi? Non mi va.» dissi porgendogli il mio gelato.
Mi rivolse uno sguardo di rimprovero e lo prese.
«Tesoro, io devo scappare a casa, mia madre mi ha appena scritto e vuole che torni. Ci sentiamo dopo, mi raccomando domani con Tyler.» disse con un sorriso sghembo, lasciandomi un bacio sulla guancia.
«Ciao Will. Buon ritorno a scuola.» disse mentre lui l'abbracciava.
«Mi ha fatto piacere conoscerti Lydia.» disse salutandola poi con la mano.
«Dove andiamo stasera Will? É il tuo ultimo giorno qui.» dissi dopo aver sentito la porta sbattere.
«Ti porto in un posto speciale piccola. Vestiti comoda.» disse lasciandomi un bacio sui capelli.
Mi sarebbe mancato da morire.
«Ah e mamma mi ha detto che la prossima settimana hai la visita di controllo dal dottore.»
«Okay.» dissi avviandomi in camera mia.
«Aspetta Sheila! Come sta andando?» mi richiamò.
«Will... Io... Bene.» dissi sbattendo la porta.
Mi buttai sul letto a faccia in giú.
Odiavo questa situazione e odiavo essere trattata come una bambina che non si sa prendere cura di se stessa.
Mi cambiai velocemente indossando un paio di leggins e una felpa.
Il tempo fuori non era particolarmente freddo di sera, ma meglio prevenire che curare.
Sentii bussare alla porta.
«Entra.»
«Ehi piccola. Mi dispiace, non volevo farti innervosire, solo che mi preoccupo per te, tutto qui.»
«Lo so Will, non é colpa tua.»
Mi guardò per qualche secondo.
«Andiamo?»
«Certo.»
Mi prese per il braccio entusiasta fino a trascinarmi in macchina.
Il viaggio non fu, particolarmente lungo.
Lo avevamo passato scherzando e cantando le canzoni che passavano in radio.
Il buio stava già avvolgendo le strade e tutto il paesaggio circostante.
Mi guardai intorno.
Eravamo in un parco grandissimo con varie panchine e lampioni.
«Perché siamo in un parco?» chiesi curiosa a Will.
«Non ti ricordi di questo posto?»
«Mmh, no. Non mi dice nulla, forse é perché é buio.»
«In questo parco ci venivamo sempre da piccoli, tu lo adoravi, mamma e papà ci portavano spesso nel weekend a giocare. Ti ho portato qui in particolare perché é un posto che ci lega.»
Mi sedetti sul prato leggermente umido alzando lo sguardo sullo spettacolo che mi si prospettava davanti agli occhi.
Il cielo era pieno di stelle che illuminavano questa fresca serata di settembre.
Inspirai profondamente l'aria fresca e pulita.
Mi sentivo leggera, come se niente fosse davvero reale.
Mi risvegliò dallo stato di trance in cui ero caduta il braccio di Will che si posava sulla mia spalla.
«Sono felice che tu sia qui.» gli dissi ancora persa a guardare le stelle.
«Mi manca passare del tempo insieme, ci vediamo cosí poco. A volte vorrei semplicemente mollare tutto e vivere una qualsiasi vita normale da diciannovenne. Mi manca casa. Non so neppure io che cosa sto facendo.» disse con un velo di malinconia.
«Will guardami.»
Abbassò lo sguardo dal cielo e mi guardò dritto negli occhi.
«Se questo non é quello che vuoi non devi farlo per fare un piacere a qualcuno. Non sei obbligato. La vita é la tua, non degli altri.
Vuoi mollare tutto perché non é quello che desideri? Beh, fallo, perché una volta deciso non potrai tornare indietro. Voglio che tu sia felice.»
«Grazie Sheila, ti voglio bene.» disse stringendomi forte.
Restammo seduti a chiacchierare per molto tempo.
Gli raccontai delle mie aspirazioni e dei progetti che avevo per il futuro.
Mi mancava chiacchierare del piú e del meno con Will, mi faceva sentire sicura e a casa.
Non so per quanto tempo restammo seduti sul quel prato, senza nessun pensiero per la testa.
Ci alzammo dirigendoci verso il sentiero che portava alla macchina.
«Ho tutto il culo bagnato.» dissi scoppiando a ridere.
«Anche io.» disse seguendomi a ruota.
Mi addormentai per buona parte del viaggio quando sentii delle braccia tirarmi su.
Non ci feci troppo caso, restando nel mio stato di dormiveglia.
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Wildfire (#Wattys2016)
RomancePer Sheila sta per iniziare una nuova vita, lontano dalla sua vecchia scuola, dalle sue vecchie conoscenze e lontano dal dolore. Una ragazza piena di ferite che nasconde con un sorriso. *** «Devi permettermi di aiutarti!» «Tu non puoi aiutarmi, non...