16. Restiamo svegli mentre dorme la città

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Salimmo tutti e quattro in macchina del ragazzo biondo, ovvero Jace.
L'altro ragazzo di cui aveva parlato Ella era molto attraente, con i capelli castani e dei lineamenti molto marcati.
Non aveva ancora parlato da quando eravamo saliti in macchina.
Il tragitto fu abbastanza corto ed arrivammo in fretta a casa di Ella.
Jace entrò come se si trattasse di casa sua. Era molto disinvolto.
La casa era molto grande e spaziosa, soprattutto se Ella viveva da sola.
La stanza principale era un salone con un divano nero e una TV situata davanti. Era collegata con la cucina che sembrava molto ben arredata.
«Jace prendi le bottiglie.» esclamò lei per farsi sentire mentre entrava accendendo tutte le luci.
Una decina di minuti dopo eravamo già tutti e quattro brilli.
Il ragazzo che scoprì chiamarsi Kevin da ubriaco era simpatico e mi faceva morire dalle risate.
«Grazie Jace per quello che hai fatto prima.» dissi prolungando le vocali in preda a una crisi isterica di risate.
«Figurati.» mi rispose con un mezzo sorriso mandandomi un bacio con la mano, ennesimo gesto che mi fece scoppiare a ridere.
«E a me nulla? Sono io ad averglielo detto, mi merito un premio.» disse Ella facendo un broncio alquanto ubriaco.
Mi avvicinai e l'abbraciai lasciandole un bacio a fior di labbra.
«Grazieee!» dissi con un tono da bambina.
«Che carine!» disse Kevin ridendo.
«Vogliamo un sextape! Si sa che le lesbiche eccitano» aggiunse dopo.
Scoppiai a ridere a quell'affermazione tirandogli un cuscino in faccia, mentre Jace era intento a rollare qualche canna, concentrato.
«Anche i gay eccitano, ma non ti chiedo di scoparti Jace!» dissi a Kevin tirandogli l'ennesimo cuscino.
Jace, che sembrava quello più sobrio, fece un mezzo sorriso, quasi in imbarazzo e Kevin si alzò minaccioso con un sorriso sul volto.
«Mi stai sfidando con questi cuscini?» disse avvicinandosi sempre di più a me.
«Chi io? Sí!» esclamai stupidamente beccandomi una bella cuscinata in faccia.
«Giochiamo a obbligo e verità!» disse Ella quasi urlando.
«Scherziamo? Lo facevo quando ero al liceo.» disse Jace scuotendo la testa incredulo.
«Beh si da al caso che noi siamo al liceo.» disse io saccente, bevendo l'ennesimo sorso dalla bottiglia di vodka aromatizzata.
«Dai, dai!» disse Ella facendo gli occhi dolci a Jace.
«E va bene.» disse dirigendosi verso il centro del salone e sedendosi per terra.
Prese una bottiglia quasi vuota e la finì tutta d'un sorso per poi riporla davanti a sé.
«Andiamo?» disse facendoci cenno di sederci.
Presi alcune bottiglie e le sistemai di fianco a noi.
«Ogni verità non risposta si beve un sorso, gli obblighi si fanno e basta.» sentenziò con un sorrisetto.
«Comincio io.» aggiunse girando la bottiglia che andò a puntare dritto a Kevin.
«Verità.»
«Cagasotto. Ti piace Sheila?» chiese diretto.
«Sí.» rispose lui.
«E che mi dici della tua ragazza?»
«Hai una ragazza?» chiesi sorpresa.
«La domanda è una.» disse sorridendo beffardo, mentre Jace serrava la mascella.
Nel secondo giro la bottiglia puntò me.
«Obbligo.» dissi spavalda.
«Bacia Jace.» disse Kevin sorprendendomi.
Alzai gli occhi al cielo per quanto ridicolo trovassi l'obbligo.
«Con la lingua.» aggiunse.
«Pensi di farmi un dispetto?» dissi un po' acida, notando la sua faccia compiaciuta.
«Oh ma non è a te infatti.»
Non capii il senso di quella frase ma lo ignorai avvicinandomi a Jace.
Aveva un'espressione un po' strana, quasi preoccupata.
Lanciò uno sguardo a Ella che lei ricambiò sorridendo lievemente.
«Se non vuoi baciarmi non c'é problema.» gli sussurrai nell'orecchio.
«Ma no, non è quello. È che... Lascia stare.» disse prendendomi le guance e posando le sue labbra sulle mie.
Aveva un buon sapore, di alcool soprattutto, probabilmente molto simile al mio.
Sentii la sua lingua farsi strada nella mia bocca in un bacio non troppo esagerato, ma quasi tranquillo e rilassato, un po' come lui.
Ci separammo, io più rilassata che mai, mentre lui mi sembrava sempre un po' nervoso.
Mi tornai a sedere vicino a Ella.
Aveva lo sguardo un po' perso.
Girai la bottiglia che puntò su Jace.
«Verità.»
«Quando hai iniziato a bere e a fumare canne?»
«17 anni entrambe.»
Non sapevo il motivo per il quale fossi curiosa di saperlo.
Andammo avanti e la bottiglia puntò di nuovo su di me.
«Obbligo?» dissi un po' indecisa.
Jace sorrise contento e cominciai ad avere paura.
«Devi baciare, con la lingua, Ella.» disse con lo stesso tono usato prima da Kevin, sorridendogli soddisfatto e fissandolo intensamente.
Capivo che c'era qualcosa che non andava tra loro due in quel momento, ma la mia mente abbastanza offuscata dall'alcool non mi permetteva di riflettere bene sui motivi e di collegare i fatti.
«Ma perché i miei obblighi sono sempre quelli di baciare qualcuno poi?» dissi ridendo, prendendo un altro sorso da una bottiglia a caso tra quelle posate.
Non sapevo cosa fosse ma era davvero forte.
«Vacci piano con quello.» disse Jace allontanando la bottiglia da me.
«Lasciale fare quello che vuole.»
Scocciato Jace gli rivolse semplicemente il terzo dito, incitandomi a partire con l'obbligo.
Ella seguì il mio esempio e prese un lungo sorso da una bottiglia avvicinandosi poi a me.
Dal momento in cui le nostre labbra si unirono anche le nostre lingue entrarono subito in contatto.
Era un bacio totalmente diverso da quello con Jace.
Non mi era totalmente indifferente.
Le sue mani vagavano sui miei fianchi e le mie lo stesso, in un bacio dettato principalmente dall'alcool.
Mi appoggiai al pavimento mentre lei mi seguiva continuando a baciarmi, mentre io ridacchiavo senza nessun motivo apparente.
Si staccò probabilmente per prendere fiato.
Restammo nella stessa posizione senza interrompere il contatto visivo.
I suoi occhi erano grigi e freddi, ma c'era una piccola scintilla, diversa dal solito.
Si avvicinò di poco al mio viso.
A interrompere quel momento fu Kevin.
«Non ve ne ha chiesti due di baci.» disse con un'espresione infastidita.
Ella si alzò.
Aveva tutte le guance rosse e le labbra gonfie.
Jace sorrideva mentre Kevin continuava a fissarci con quella sua espressione arrabbiata che stava cominciando a darmi sui nervi.
«Scusate, devo andare un attimo in bagno.»
«Segui il corridoio, penultima porta in fondo.» mi rispose Jace.

Spazio autrice.
Ehilà bellezze.
Nuovo capitolo solo per voi.
Fatemi sapere qui sotto cosa ne pensate se vi va.
Un bacione!🌹

Wildfire (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora