36. Shape of you

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Mi accarezzò i capelli con dolcezza.
Pian piano il bacio prese una direzione diversa.
Avevo le mani che vagavano sulla sua schiena.
Mi sentivo davvero libera di fare ciò che volevo in quel momento.
Sentivo il suo piercing freddo e il sapore dell'alcol che a contatto con la mia lingua mi provocava brividi lungo tutta la schiena.
Finimmo direttamente sedute sul divano, senza curarci di nessun altro.
Sembrava come se ci fossimo solo noi in quella stanza.
Fu tutto così naturale.
Mi misi a cavalcioni su di lei senza staccarmi dalle sue labbra.
Sentii la sua mano fermarsi nel mio interno coscia mentre io mi soffermavo sul suo collo.
«Oddio.» disse ansimando.
«Cosa?» chiesi sorridendo sulla sua pelle.
Mi rivolse un sorriso furbo cominciando a massaggiare la mia intimità.
«A quanto vedo non ti piace indossare l'intimo...» sussurrò lasciando la frase in sospeso.
Scossai la testa.
Non avevo mai provavo nessuna sensazione lontanamente simile.
Mi sentivo come in paradiso.
Gemetti contro il suo orecchio, contorcendomi sotto al duo tocco.
«Oddio, la mia canzone preferita. Balliamo!» esclamò alzandosi, cosa che feci anche io di conseguenza.
«Proprio ora?» dissi mettendo su un finto broncio mentre The Only Way Is Up di Martin Garrix cominciava a risuonare per la casa.
«Tranquilla che più tardi avremmo tutto il tempo.» mi rispose facendomi l'occhiolino, mentre io mi sistemavo la gonna che si era alzata.
Mi prese per mano salendo sopra il tavolino di fronte al divano.
Vedevo intorno a noi tutti che si scatenavano a ritmo di musica, con un bicchiere rosso in mano.
Intanto i nostri bacini di scontravano a ritmo di canzoni house.
Per la prima volta nella mia vita apprezzai il "ballo" da discoteca.
La baciai mentre ballavamo mentre dei ragazzi vicino ci fischiavano divertiti.
Notai con la coda dell'occhio la porta principale aprirsi.
Non gli diedi troppo peso continuando a ballare.
Sentii però degli occhi addosso e ciò mi portò a girarmi mentre le labbra di El si erano spostate sul mio corpo.
Sgranai gli occhi allontanandola mentre il panico attanagliò il mio stomaco.
«Che succede?» mi chiese con ancora il sorriso sulle labbra.
Non risposi con l'ansia che mi stava assalendo.
«Sheila?»
Mi disse scuotendomi per le spalle.
Questo mi riportò alla realtà.
«Cazzo, aspetta un secondo.» dissi scendendo dal tavolino.

Spazio autrice
Helloo 🌠🌠🌠
I know, sono super in ritardo e il capitolo è anche corto ma non volevo lasciarvi senza nulla.
Cercherò di scrivere altro il più presto possibile.
Scusate ancora!!
- Alice

Wildfire (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora