30. On Your Side

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Ella era passata a casa sua a prendere un po' di roba mentre io ordinavo due pizze.
Mi sedetti sul divano aspettando sia lei che il fattorino.
Pensai a mamma e a come avrebbe preso tutto ciò.
Era sempre stata una persona molto aperta in generale ma non avrei proprio saputo immaginare la sua reazione.
Pensai che forse non lo avrebbe mai saputo.
Impossibile.
Bene o male si accorgeva sempre quando qualcosa non andava o andava fin troppo bene.
Avrei sempre potuto presentare El solo come un'amica, come probabilmente anche lei aveva inteso.
E Will?
Era l'unica reazione che non riuscivo proprio ad immaginarmi.
Basta.
Non avrei dovuto più pensarci.
Decisi di andarmi a cambiare mentre aspettavo.
Mi misi il mio imbarazzante pigiama di Stitch e mi struccai.
Scesi in sala accendendo la TV mentre aspettavo per passarmi il tempo.
Sentii finalmente il campanello.
Aprii sperando di trovare Ella ma vidi il ragazzo con le pizze in mano.
Fui comunque contenta.
Mi guardò dall'alto in basso accennando un sorriso.
«Ehi ciao ecco le tue pizze. Fanno 14€.»
«Torno subito.» dissi al ragazzo andando a prendere il portafoglio.
Pagai lasciandogli una piccola mancia.
«Ecco a te.» disse porgendomi le pizze.
«Sei sola?» mi chiese sorridendomi nuovamente.
Non feci in tempo a rispondere che fui preceduta.
«No, mi stava aspettando.» disse Ella sorpassandolo e lasciandomi un bacio a stampo.
«Okay. Buon appetito.» disse lui allontanandosi, leggermente imbarazzato.
Sorrisi tra me e me richiudendo la porta.
Mi voltai notando Ella con un sopracciglio alzato che mi fissava.
«Che c'è?» dissi trattenendo un sorriso che sembrava non voler lasciare il mio volto.
«Nulla.» disse venendo verso di me e abbracciandomi.
«Sei troppo carina con questo pigiama.» disse toccandomi la punta del naso.
«Ti vedo già nel mood adatto. Il pigiama a mezzogiorno è il top.» aggiunse ridendo.
«Che hai detto a Jace?» le chiesi cambiando discorso.
«Nulla, che sarei stata da te per un po'.»
«Avrei voluto vedere la sua faccia scioccata.» dissi ridendo per poi scossare la testa.
«Ora so come si sentono gli adolescenti in tutti quei film americani dove non ci sono i genitori e hanno casa libera.» dissi alzandomi per prendere due birre dal frigo.
«E sai che cosa vuol dire questo?»
«Che cosa?»
«Feste mega galattiche ovvio!»
«Non saprei... Nei film alla fine non finisce mai bene.»
«Eddai Shey, non fare la cagasotto. Non ce ne frega dei film. Avresti finalmente la possibilità di divertirti come si deve.»
«Mmh. Non saprei neanche chi invitare...»
«Non ti preoccupare, ci penserei io. E poi basta che spargi un po' la voce a scuola. Tutti vengono quando si tratta di feste.»
Addentai la prima fetta di pizza pensierosa.
«Forse hai ragione. Dovrò uscire dal guscio prima o poi e probabilmente mi farebbe bene distrarmi. E se qualcuno chiamerà la polizia?» dissi cominciando a farmi prendere dal panico.
«Ma perfavore.» disse calciandomi scherzosamente.
«Hai ragione basta. Poi ci penseremo.»
Prese il telecomando mentre la guardavo quasi incantata.
Il suo profilo era perfetto e struccata com'era i suoi lineamenti parevano molto più dolci in confronto a com'ero solita vederla.
Finimmo entrambe la nostra pizza e apoggiammo i cartoni a terra.
Mi avvicinai a lei posando la testa nell'incavo del suo collo.
«Sono stanca.» dissi con una voce da bambina.
«Dormi.» disse mentre cominciava ad accarezzarmi i capelli ad un ritmo regolare che in poco tempo mi fece addormentare.
Mi svegliai ritrovandomi sdraiata sul divano con lei accanto.
Non ricordavo di essermi coricata ma probabilmente ero troppo stanca.
Non sapevo che ore fossero, sicuramente tardo pomeriggio a giudicare dalla luce non troppo chiara che entrava dalla finestra della sala.
Mi alzai cercando di non svegliarla.
Dopo aver guidato doveva essere ancora più stanca di me.
Presi il telefono e sbloccai lo schermo.
5.52.
Notai una chiamata persa da mamma.
«Ehi.» dissi appena mi rispose dopo qualche squillo.
«Ciao Sheila. Allora? Come sta andando? Tutto bene?»
«Sí mamma, abbiamo ordinato una pizza per pranzo, forse più tardi cucino qualcosa. Il tuo viaggio come è andato? Elise come sta?»
«Il viaggio è andato bene, sono arrivata a casa sua da qualche ora, è davvero distrutta.»
«Mi dispiace tanto mamma. Salutamela e fagli le mie condoglianze.»
«Certo, lo farò. La tua amica dov'è?»
«Sta dormendo.»
«Ah okay, sembra davvero molto carina come ragazza. E l'altra ragazza, quella dai capelli un po' rossi?»
«Non andiamo più d'accordissimo.»
«Peccato, anche lei sembrava simpatica. Comunque nulla, volevo solo sapere se andava tutto bene. Mi raccomando, chiama se hai bisogno.»
«Va bene, ciao.»
Vidi Ella che si strofinava gli occhi.
«Chi era?»
«Mamma.» le dissi solo.
«Domani andiamo a scuola?»
«Sí certo!»
«Uff va bene.» disse lei imbronciata.
«Stasera avevo voglia di cucinare. Non potremmo andare avanti solo di take away.» dissi ridendo.
«Bene, allora ti do una mano. Cosa prepariamo?»
«Mmh, non saprei.»
«Potremmo fare la carbonara, giusto per rimanere in forma.»
«Lo faccio solo perché ci sei tu, sappilo.»
Cominciai a tirare fuori tutti gli ingredienti che ci servivano.
«Facciamo così, io taglio la pancetta e tu metti a bollire la pasta.»
Dopo una mezz'ora finalmente, dopo errori e stronzate, cominciammo a mangiare.
Chiacchierammo del più e del meno e senza perdere troppo tempo, misi le stoviglie nel lavello e salì in camera seguita da lei.
Era ancora troppo presto per dormire.

Spazio autrice
Hi babeeees, scusate il ritardo, spero che il capitolo vi piaccia.
-Alice

Wildfire (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora