33. 1000 Forms of Fear

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Uscii da scuola finalmente. Cercai con lo sguardo Ella dato che ero uscita tra le ultime e probabilmente mi stava aspettando.
La trovai appoggiata al muretto con una sigaretta in mano.
«Finalmente.» disse lasciandomi un bacio casto sulle labbra cogliendomi di sorpresa.
Non capivo se lei volesse che la nostra relazione, sempre se si potesse definire relazione, si sapesse in giro.
Restai col dubbio ma le sorrisi in egual modo.
«Come è andata la tua giornata?» mi chiese dirigendosi verso la macchina.
«Bene direi, la tua?»
«Al solito. Hai conosciuto Madison.» mi disse con tutta tranquillità.
Non riuscivo bene a comprendere il tono e a capire se fosse una domanda o un'affermazione.
«Sí, è molto simpatica. L'ho invitata alla festa di domani e le ho detto anche di spargere voce, così verrà più gente.»
«Mh okay. Comunque la gente sarebbe venuta lo stesso. Dove c'è alcol gratis c'è sempre gente. A proposito dobbiamo comprare da bere, devo dirlo a Jace che lo compra all'ingrosso.
Poi lui ha i suoi contatti.» disse facendomi l'occhiolino.
«Wow facciamo le cose in grande qui.» la presi in giro facendole l'occhiolino a mia volta.
«Sempre.» rispose ridendo.
In poco arrivammo a casa.
Tirai fuori le chiavi dallo zainl e aprii la porta.
«Finalmente a casa.» esclamai stanca.
«Sei stanca anche per me?» disse spingendomi sul divano facendomi il solletico.
«Beh, dipende...» dissi mordendomi il labbro cercando di trattenere le risate.
Si avvicinò lasciandomi un bacio sulle labbra.
«Devo preparare il pranzo.» mugugnai mentre mi lasciava teneri baci lungo tutto il collo.
«Non ho fretta di mangiare.»
«Sicura?» dissi ridendo.
Quando stavo con lei diventavo quasi un'altra persona.
Stavo trovando una sintonia che mi faceva sentire bene.
«Dai mangiamo qualcosa poi sono tutta tua.» dissi alzandomi.
Presi dei toast e cominciai a farcirli.
Presi due bicchieri e portai tutto a tavola.
«Fatto.» le dissi notando che era seduta sul divano con il telefono in mano.
Si alzò raggiungendomi.
«Ho appena scritto a Jace, ha detto che si occupa lui dei drink. Ti farò conoscere alcuni miei amici domani, ti divertirai un sacco!» disse con l'entusiasmo di una bambina.
Sorrisi contagiata.
Non perdemmo troppo tempo a mangiare e salimmo in camera.
«A proposito, come ci vestiamo domani?» dissi riflettendo.
«Che cosa hai in mente?»
«Non lo so.»
Aprii l'armadio cominciando a frugare.
«Facciamo così, io decido per te e tu per me.» disse ridendo.
«Ehi, okay che mi piace il tuo stile, ma non su di me...»
«Hai paura che possa essere più bella di te?» disse scherzando.
«Ti piacerebbe!» dissi stando al gioco.
«Accetto, ma poi non puoi tirarti indietro.»
«Perfetto.»
«Mi devo spaventare? Il tuo sorriso è già troppo beffardo per i miei gusti.»
«Ormai mi conosci Shey, mi sembra logico che ti debba spaventare.»
«Ah sì?» la provocai avvicinandomi a lei.
Mi diede un bacio leggero sulle labbra che a poco a poco divenne tutto fuorché leggero.
Cominciò a baciarmi il collo fino a scendere sempre più giù.
«Mi devo cambiare però...» sussurrai fermandola.
Mi avvicinai nuovamente all'armadio aprendo entrambi le ante.
Ammettevo di avere un po' paura, soprattutto quando i baci tra noi cominciavano a mutare in altro.
Non avevo mai fatto cose con nessun ragazzo, tantomeno con una ragazza e mi scocciava da morire essere inesperta.
Probabilmente anche lei mi vedeva un po' come una bambina in quel senso e aveva notato i miei continui distacchi.
Arrabbiata con me stesa feci dietrofront e decisi di prendere io l'iniziativa.
«Che stai facendo?» disse guardandomi confusa.
Mi avvicinai a lei sfilandomi la maglietta per poi baciarla, cosa che probabilmente non si aspettava.
Ricambiò continuando a baciarmi ma non andò oltre, probabilmente capendo i miei gesti e il fatto che non fossi ancora pronta.
Restammo sdraiate a letto per un po'.
Lei aveva la testa appoggiata sul mio petto.
Avevo un'aria davvero innocente e la situazione mi ricordò il giorno in cui avevo dormito con lei.
Non so quanto tempo passò precisamente, ma ad interrompere i miei pensieri fu il campanello.
Sbuffai alzandomi lentamente per non svegliarla.
Aprii la porta trovandomi davanti un Jace sorridente.
«Ma buongiorno Shey, mi pare scontato fare questa domanda ma ho interrotto qualcosa?» disse squadrandomi, sorridendo sotto ai baffi.
Mi accorsi solo in quel momento di essere ancora in reggiseno.
Non me ne curai troppo tornando a rivolgermi a lui.
«Veramente no e di questo dobbiamo parlarne. Tu dovevi dirmi qualcosa?» dissi invitandolo a sedersi sul divano al mio fianco.
«No, nulla di particolare, vi ho solo portato da bere per domani. A proposito, tutto apposto con i preparativi? Siete già pronte?»
«Boh, credo di sì. Si è occupata El di quasi tutto, quindi non mi preoccuperei troppo.»
«Okay. Di che cosa volevi parlarmi?»
Decisi di approfittarne finché Ella dormicchiava.
Presi due birre offrendogliene una e tornai a sedermi.
«Come si fa sesso tra ragazze?»
Lo vidi quasi affogarsi per poi scoppiare a ridere.
«Ti rendi conto dell'ironia della situazione vero? Sai, non sono proprio la persona adatta.»
«Dai fai il serio.» dissi mettendo su il broncio.
«Ho bisogno che tu mi dia una mano, non mi sono mai ritrovata in una situazione simile.»
«Sheila... Vuoi una risposta sincera o una risposta più tecnica?»
«Entrambe.»
«Beh, per la prima ti posso solo dire che non ti devi preoccupare, quando sarete nella giusta atmosfera ti verrà tutto naturale e se c'è qualcosa che le piace particolarmente probabilmente sarà proprio lei a sperimentarlo con te. Ti stai facendo bloccare dalle paranoie e dalla paura.
Se invece devo arrivare alle risposte più precise, non saprei, cose basilari. Sicuramente punterei su lingua e dita, ma puoi fare di tutto. Scusa ma mi sento volgare a parlarne con te, sei come la mia sorellina minore.»
«È proprio per questo che mi devi aiutare. E se non le piace?»
«Fidati, puoi già scartarla questa possibilità.»
Sbuffai appoggiando il mento sulla mano.
«Se andrà male darò la colpa a te che non mi hai insegnato i tecnicismi.»
Scoppiò a ridere.
«Va bene, me ne prenderò la piena responsabilità in quel caso.» disse accartocciando con una mano la lattina di birra

Spazio autrice
Scusate l'immensissimo ritardo, sono davvero dispiaciuta di averci messo così tanto ma spero che almeno il capitolo sia uscito bene e sia di vostro gradimento.
Scusate ancora. :(
-Alice

Wildfire (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora