15. Stay high, all the time

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Tyler arrivò puntualissimo salvandomi dalla noia.
Avevo il vizio di prepararmi troppo presto quando uscivo per poi annoiarmi durante il tempo restante.
Entrai sedendomi nei posti dietro notando Rayla seduta davanti.
«Ehi.» dissi facendo un cenno di saluto generale.
«Ciao Sheila.» disse Tyler squadrandomi dallo specchietto e mordendosi il labbro.
Abbassai la testa imbarazzata.
Di fianco a me c'era Ella che non aveva spiaccicato parola, con lo sguardo volto altrove e Lydia era seduta di fianco a lei.
«Oddio che gnocca che sei.» mi disse lei, facendomi l'occhiolino.
«Anche tu stai bene.» le dissi di rimando ridendo.
Il viaggio fu abbastanza silenzioso, tra Tyler che mi lanciava occhiatine e Rayla che teneva lo sguardo volto solo sul cellulare.
C'era tensione, lo sentivo.
«Tyler metti un po' di musica dai.» gli chiesi per smorzare un po' l'aria che si era fatta pesante.
«Okay, scegli tu.» disse passandomi una pila di CD.
La maggior parte non li conoscevo ma trovai un album dei Linkin Park, che mi erano sempre piaciuti molto e glielo passai.
La musica non aiutò molto la situazione ma dopo qualche minuto finalmente arrivammo al luogo deciso.
Scendemmo tutti insieme dalla macchina.
Notai che Josh e gli altri erano qualche parcheggio più in là e si stavano avvicinando a noi.
Tutti insieme ci avviammo verso l'entrata aspettando di poter entrare.
Il locale era terribilmente rumoroso, con luci colorate che attraversavano la sala.
Il DJ si muoveva al ritmo di una canzone house animando la folla di persone.
Seguii gli altri verso il bar per prendere da bere.
Optai per qualcosa di abbastanza leggero.
«Una birra grazie.» dissi gentilmente al ragazzo dietro al bancone.
Lydia non prese niente mentre gli altri puntarono su alcolici abbastanza pesanti già da subito.
Ci sedemmo ad un tavolo tutti insieme chiacchierando del più e del meno.
Tyler si sedette accanto a me.
Mi lanciava spesso occhiatine fino a che ad un certo punto si avvicinò a me chinandosi.
«Sapevo che saresti stata bellissima. Mi concedi un ballo?» mi sussurrò all'orecchio lasciandomi un bacio sul collo.
Notai gli sguardi di tutti puntati addosso.
Mi alzai in piedi acconsentendo, anche per allontanarmi dagli occhi curiosi degli altri.
Con la coda dell'occhio vidi Ella alzarsi e dirigersi dalla parte opposta alla nostra.
Ci avvicinammo al centro della pista, cominciando a ballare a ritmo di musica.
Ballare si faceva per dire, in questi posti i ragazzi si strusciavano solo l'uno contro l'altro.
Dopo qualche minuto Tyler si avvicinò nuovamente al bar per prendere degli shot.
Me ne porse uno.
«No grazie.» dissi mentre me lo porgeva.
«Eddai, tu non rifiuti l'alcol.»
Presi il bicchierino senza troppo entusiasmo per allegerirmi un po'.
Non sapevo perché ma vedevo Tyler in modo diverso dalla scorsa serata.
Non provavo un minimo di attrazione e lui mi sembrava diverso.
Era strano.
Mi congedai con la scusa di prendere aria un attimo e uscii fuori dal locale.
Non mi sarei aspettata una serata così.
La gente era riunita fuori in vari gruppetti a fumare.
Inspirai ed espirai per cercare di rilassarmi.
«Ma guarda chi si rivede.» sentii dire da una voce familiare dietro di me.
Mi portai la mano sul cuore per lo spavento.
Mi girai curiosa ma quello che vidi mi spaventò davvero.
«Che cosa volete? Io... Io devo andare. » balbettai in preda all'agitazione.
«Aspetta, mica te ne andrai così in fretta. Chiacchieramo un po'. Come stai? Ti vedo molto in forma.» disse con un sorrisetto beffardo.
«Fanculo.» sibilai tentando di andarmene senza risultato.
Il suo amico mi strattonò il braccio avvicinandomi a sé.
«Non toccarmi.» strillai in preda al panico attirando l'attenzione di varie persone.
«Tesoro.» disse avvicinandosi al mio orecchio.
«Prova ancora ad urlare e ti giuro che sarà l'unica cosa che ti farò fare nel giro di due ore minimo.» mi disse minaccioso.
Le lacrime minacciavano di uscire prepotenti dai miei occhi ma non volevo dargli quella soddisfazione.
Non mi sarei mai aspettata di rivederlo, colui che mi aveva rovinato la vita, il ragazzo che mi aveva distrutto.
Sentii una terza mano toccarmi la spalla.
«Senti figlio di puttana, intanto mollale il braccio prima che te lo tagli e tu, testa di cazzo hai per caso qualche problema? Perché ti aiutiamo noi a risolverlo se vuoi, vero Jace?» disse quella che riconobbi essere Ella guardandarsi alle spalle, facendo cenno ad un ragazzo biondo che annuí con un sorrisetto beffardo.
«Ma che cazzo volete?» disse Brian guardando alle spalle di Ella impaurito.
«Vorrei spaccarti la faccia, non sai da quanto tempo ho aspettato questo momento.» disse sibilante il ragazzo con un tono che mi fece venire i brividi.
Vidi Brian allontanarsi pian piano, spaventato dal ragazzo biondo.
Lanciò un'ultima occhiata verso di lui e si allontanò.
«Non ti darà più fastidio.» disse rivolgendosi a me.
Mi accasciai contro il muro con lo sguardo perso nel vuoto.
Non riuscivo neanche ad essere sollevata.
Ero in stato di shock.
Pensavo che non avrei mai più dovuto averci niente a che fare, ma ecco che quando le cose cominciavano ad andare bene lui tornava, come un incubo.
Sentii delle braccia intorno al mio corpo che mi accompagnarono di nuovo dentro il locale.
Mi sedetti al tavolo con gli altri, senza incrociare lo sguardo di nessuno.
Tyler si era appena seduto e guardandomi mi chiese se stavo bene.
«Io... Ho bisogno di bere.» dissi alzandomi in piedi diretta verso il bancone.
Vidi che Tyler stava per seguirmi, contemporaneamente ad Ella ma Lydia lo trattenne facendogli un cenno.
«Una Vodka alla fragola.» dissi allo stesso ragazzo che c'era prima.
«Anche per me grazie.» disse Ella sedendosi affianco a me.
Rimanemmo in silenzio per un po'.
«Sai, non mi sarei mai aspettata di rivederlo.» dissi guardando il vuoto.
«É lui che ti ha fatto questo?» disse indicandomi.
Capii a cosa si stava riferendo.
Solo lei sapeva.
Annuii solo.
Sospirò sorseggiando il suo drink.
«Vuoi uscire fuori?» disse tirando fuori dalla tasca un joint.
«Sí.» esclamai convinta.
Ne avevo assolutamente bisogno.
Uscimmo nuovamente fuori dal locale.
Accese la canna e me la passò.
Aspirai avidamente il fumo facendolo uscire in piccoli semicerchi e gliela passai.
«Lo sai vero che Tyler è totalmente sballato in questo momento, giusto?»
Era bella mentre fumava.
La guardai confusa.
«Che cosa intendi?» le chiesi mentre sentivo l'effetto della marijuana salire.
«Che ha sniffato.»
Strabuzzai gli occhi sorpresa.
Avevo notato che fosse strano ma non pensavo fosse quello il motivo principale.
«Facci l'abitudine, non é la prima volta.» disse noncurante.
«E nessuno di voi gli dice niente?» dissi incredula.
«Io di certo non sono nella situazione giusta per rimproverarlo.»
«Lo fai pure tu?» quasi urlai.
«Ma no! Figurati! Non ci parliamo semplicemente.»
«Ma cos'è successo tra voi? Lo vedo che ci sono dei problemi.»
«E che cosa ne pensi?» disse prendendo l'ultimo tiro e buttando il mozzicone a terra.
«Che non mi interessa. Non smetterò di parlarti per questo.»
«Okay, allora non c'é nessun problema.»
Tirai fuori il cellulare dalla tasca e controllai l'ora.
Era appena mezzanotte ma non mi andava di tornare a casa ridotta così.
«Penso che tra un po' Jace, il suo amico ed io ci spostiamo a casa mia, perché questo locale é una merda. Vuoi unirti o resti qui?»
«Vengo anche io.» dissi, diretta al tavolo per salutare tutti.
Avevo bisogno di non pensare a tutto quello che era accaduto oggi perché mi stava divorando.
Arrivai al tavolo.
«Io vado ragazzi.»
«Cosí presto?» mi chiese Lydia.
Vidi che si soffermò a guardare i miei occhi, che di sicuro erano palesemente rossi.
Annuii avvicinandomi a lei par lasciarle un bacio sulla guancia.
Mi dispiaceva appendere Tyler così, ma tanto, almeno per questa sera, non avrei gradito molto la sua compagnia.
Salutai tutti con un cenno della mano e seguii Ella e Jace fuori dal locale, sentendo gli occhi di Lydia bruciarmi la schiena.

Wildfire (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora