7. Lies

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Ero sveglia nel letto già da un po'. Tra poco la mia sveglia sarebbe suonata.
Will sarebbe partito tra un'oretta circa.
Mi decisi ad alzarmi finalmente, buttandomi direttamente nella doccia.
Non mi sentivo benissimo, avevo un leggero ma irritante mal di testa che mi tartassava da quando mi ero svegliata.
Lasciai che l'acqua bollente mi rilassasse i nervi e il corpo.
Uscii piú rilassata e cominciai a prepararmi per la scuola.
Mi truccai un po' e scesi in cucina per prendere il caffé.
Trovai mia madre indaffarata sui fornelli.
«Buongiorno tesoro. Oggi ho il giorno libero. Sto preparando i pancake, ne vuoi?»
«No grazie mamma, non ho fame, bevo solo il caffé.»
«Tesoro... Te lo ha detto tuo fratello della visita dal dottore la prossima settimana?» mi chiese.
«Sí mi ha già avvertito.» dissi cercando di lasciar cadere il discorso.
«Ah... E, mmh... Okay, va bene. Volevo dirti anche che probabilmente tuo padre la prossima settimana torna qui per un po'.» disse sorridendo raggiante.
Non volevo rovinare il suo entusiasmo ma non mi cambiava gran che. L'assenza di papà ormai si faceva sentire da troppo e non sarebbe stata di certo una settimana ogni due mesi a recuperare tutto il tempo perso.
«Che bello, sono contenta.» dissi sorseggiando il mio caffé.
Sentii dei rumori alle mie spalle.
Mi girai e vidi Will intento a trascinare la sua valigia giú dalle scale.
«Ehi, buongiorno Will. Hai bisogno di una mano?»
«No Sheila, tranquilla ce la faccio.» disse appoggiandola finalmente a terra.
«A che ora parti?»
«Alle 9.»
«Okay, io devo andare.»
Mi avvicinai a lui avvolgendolo in un abbraccio.
«Mi mancherai.»
«Non ancora per molto.» mi sussurrò all'orecchio.
Gli sorrisi complice.
«Fai la brava Sheila, mi raccomando.»
Gli lasciai un bacio leggero sulla guancia e uscii di casa.
Rabbrividii leggermente, l'aria era abbastanza fredda.
L'autunno cominciava a farsi sentire.
Arrivai a scuola in orario, trovando Lydia che chiacchierava con Liam, Tyler e Josh davanti al cancello.
«Ehi bellezza.» disse Lydia abbracciandomi.
«Come stai? Tutto bene?»
«Sí, Will alle 9 parte. Dove sono gli altri?»
«Chi é Will?» si intromise Tyler.
«Suo fratello. Comunque gli altri devono ancora arrivare.»
«Stavo pensando che oggi potremmo fare quel famoso pomeriggio che avevamo in programma di fare in piscina.» disse Josh.
«Beh, sí, si può fare, anche se il tempo non é dei migliori.» disse Lydia.
«Tu ci stai?» aggiunse rivolgendosi a me.
«Io non posso, ho il ciclo.» le dissi.
«Beh possiamo fare un'altra volta.»
«Nono, fate tutto comunque, io posso venire lo stesso, solo che non entrerò in acqua. Tanto non mi piace neanche molto la piscina.» la interruppi rassicurandola.
«Oh, okay. Piú tardi avverto gli altri. Le lezioni stanno per iniziare, andiamo?» chiese rivolgendosi a me è a Tyler.
Annuii seguendola.
Entrammo in classe con una bellissima prima ora di matematica con quella strega della prof ad accoglierci.
Non le stavo molto simpatica.
Beh forse non stavo molto simpatica a quasi nessuno di questi professori e me ne mancavano ancora alcuni da conoscere da aggiungere alla lista.
Mi sedetti svogliatamente al solito posto, preparandomi a quell'ora pura di aramaico antico che non avrei mai compreso.
Dopo una decina di minuti di pura noia sentii qualcosa colpirmi la spalla.
Mi voltai guardando Lydia che mi fece un cenno indicando il pavimento.
Notai una pallina di carta vicino al mio piede.
La raccolsi aprendola.
"Non vedo l'ora di uscire con te domani"
Sorrisi involontariamente guardando Tyler che ricambiava con un sorriso dolcissimo.
"Impaziente eh? ;)" scrissi nel biglietto che gli finii dritto in testa.
Poggiai una mano davanti alla mia bocca per evitare di scoppiare a ridere spudoratamente in faccia alla professoressa che spiegava senza sospettare nulla.
Sentii di nuovo la pallina di carta colpirmi, stavolta dritto nell'occhio.
Aspettai che la prof si girasse rivolgendo il dito medio a Tyler mentre Lydia mi guardava maliziosa.
"Cosa te lo fa pensare?"
"Niente di particolare hahah. Penso che tu sia l'unica persona dotata di cellulare che usa i bigliettini."
Passai direttamente il biglietto a Lydia per evitare che finisse nelle mani della persona sbagliata.
"Io sono un ragazzo all'antica, cosa credi?"
«Signorina Redds, cosa c'è di tanto divertente in quello che sto spiegando? Perché non fa ridere anche tutto il resto della classe? Veda di stare attenta, perché non credo riderà cosí durante il test che farò tra due settimane.» disse rivogendomi un sorrisetto.
«Fanculo.» sussurrai alzando gli occhi al cielo.
Continuò a spiegare con il suo sorrisetto stronzo.
Finalmente, dopo un'altra ora di storia arrivò la ricreazione.
Tyler si avvicinò al mio banco.
«Mi dispiace per averti fatto beccare.»
«Tranquillo, tanto gli sto sul cazzo comunque.» dissi ridendo seguendo Lydia fuori in cortile dove erano riuniti tutti come al solito per la solita fumata mattutina.
«Ehi ragazze.» ci salutò Stan.
Feci un cenno di saluto rivolto a tutti.
«Quindi per oggi ci siamo tutti?» chiese Josh.
«Yas» rispose Lydia.
Si alzò un sì generale.
«Voi ci siete?» chiese rivolgendosi a Ella, che non avevo notato, con la schiena appoggiata al tronco di un albero.
Aveva la sua canna giornaliera in mano e sembrava avere lo sguardo perso.
«Ella?»
«Mmh? Ah sí, ci sono.» disse tornando a concentrarsi su quello che stavamo dicendo.
Mi sembrava un po' bipolare. Passava dal trattare tutti malissimo a essere assente in qualche secondo.
Rayla stranamente non era al suo fianco oggi.
La campanella suonò e ci separammo tornando tutti alle nostre classi.
«Quindi tu e Tyler eh? Cosa ti ha detto nei biglietti?» mi disse dandomi una gomitata.
«Ci siamo solo scambiati qualche battuta però ha detto che non vede l'ora di uscire con me Venerdí. Sono ansiosa, spero di non fare qualche figuraccia, cosa che non sarebbe tanto impossibile.
O comunque magari potrei non piacergli. Magari potrebbe trovarmi noiosa.» dissi riflettendo.
«Sheila, non farti paranoie. Si vede lontano un chilometro che gli interessi, sennò non ti avrebbe invitato ad uscire.» disse lei ovvia.
«Okay shh, sta arrivando in classe.»
Lo vidi avvicinarsi con quel suo amico, Thomas.
Si salutarono con una stretta amichevole e lui entrò in classe mentre Thomas si allontanava.
Lo fissai per un po' per poi distogliere lo sguardo.
Avremmo avuto un'ora di psicologia, una materia che mi affascinava molto.
Dovevamo ancora conoscere il professore.
«Buongiorno ragazzi. Sono Christian Grey, non quello di cinquanta sfumature di grigio. Lo so, coincidenze strane.» disse facendo scoppiare a ridere l'intera classe. Era un uomo sulla trentina probabilmente, moro e alto. Sembrava simpatico.
«Comunque per quest'anno vi seguirò nelle scienze umane e psicologiche. Cercherò di rendervi le lezioni piú piacevoli e interessanti possibili. Comincerò con una breve introduzione alla concetto di psicologia e psiche.»
Lydia mi lanciò un'occhiata.
«Iniziamo questa bellissima lezione sulla psiche.» mi sussurrò con un sorrisetto malizioso.

Wildfire (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora