capitolo 41

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Mi osserva con sguardo compiaciuto e un sorriso di vittoria mentre si slaccia il casco.

"Avvicinati"ordina con voce roca e bassa. Mi avvicino tentennante,lentamente mi allaccia il casco nero,solo quando sgancia il suo sguardo dal mio mi accorgo di aver trattenuto il respiro tutto questo tempo.

"Tu non lo metti?"sussurro.

"Non ne ho bisogno,l'importante è che ce l'abbia tu"annuisco senza capire il vero e nascosto significato;monto sulla bellissima moto,metto gli acquisti nelle borse della moto e appoggio le mani sulla sua vita.

"Tieniti stretto"parte sfrecciando obbligandomi a stringergli la pancia e ad appoggiare la testa sulla sua schiena per la paura,è la prima volta che salgo in moto,non ci sono mai salito per paura.

"Tutto ok?" urla.

"Si"rispondo.

Accelera facendomi aumentare i battiti.Quando ormai siamo quasi arrivati a casa è costretto a rallentare la velocità,prima oltre ai limiti,così comincia a sciogliere l'abbraccio per riportare le mani sulla sua vita me vengo bloccato da una sua mano che si poggia sulle mie per farmi rimanere stretto a lui.

"Dove abiti?"

"lasciamo pure qua" 

"diluvia,dimmi dove abiti" insiste aumentando la stretta sulla mia mano.

"Swanmore road,34" bofonchio mio malgrado il mio indirizzo.

Il suo stomaco è scosso da una vibrazione,segno che sta ridendo.

"Eccoci"scende dalla moto per poi aiutarmi.

"Grazie"sorrido imbarazzato.

Quando raggiungo finalmente la porta,tiro fuori la chiave che avevo attaccato in un braccialetto.Appena prima di infilare la chiave nella serratura cade per terra,sudore freddo,insieme alla pioggia,mi cola dalle tempie mentre sento il suo sguardo penetrante sempre fisso su di me.

Quando mi rialzo il suo respiro caldo mi accarezza e mi solletica il collo.

"Vuoi una mano,piccolo?"con un dito mi accarezza la spalla nuda e bagnata.

"No,grazie"deglutisco socchiudendo gli occhi.

Inserisco la chiave e apro la porta richiudendola subito per poi essere bloccata da uno stivaletto nero di pelle leggermente rovinato sulla punta,con un colpo netto entra in casa appoggiando il casco e le borse sul mobile all'entrata.

"Bellissima casa,complimenti" si guarda intorno.

"Non ti ho dato il permesso di entrare" rispondo con lo sguardo più gelido che riesco a fare.

"Ti ho dato un passaggio fino a casa e non mi inviti neanche ad entrare per bere qualcosa?"avanza verso di me.

"C..cosa vuoi da bere?" indietreggio

"birra?" alza le sopracciglia come se fosse scontato.

"Non ho birra,almeno credo"mi dirigo in cucina per controllare "no,infatti"

"allora del succo all'arancia,grazie" gli porgo un bicchiere contenente del succo per poi congedarmi

"Se non ti dispiacesse io andrei a farmi una doccia"

"non mi dispiace per niente piccolo"arrossisco notando la luce maliziosa e divertita nei suoi occhi.

"Allora io vado,non entrare in bagno"indico le scale imbarazzato.

"Tranquillo"mi sorride con la faccia da angioletto.

Salgo velocemente le scale per poi chiudermi in bagno.

Nightmare(versione Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora