capitolo 44

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Charlie ormai è uscita da quarantacinque minuti e io sono arrivato in negozio con un leggero ritardo,quando è che cominciava i suoi turni da Costa?Spero che non se ne sia dimenticata.

Sono sicuro che se le cose con Luke dovessero andare bene,Charlie sarebbe finalmente felice,come i personaggi nei suoi film. Luke è davvero un ragazzo d'oro,ma,sinceramente,non è il mio tipo.

Troppo tenero e dolce,diciamo che non ho mai avuto un tipo fino a quando non ho incontrato Harry,posso dedurre che provo un'attrazione incondizionata verso gli stronzi,presuntuosi e arroganti di prima categoria,cioè come lui.

Il pomeriggio è soleggiato e nell'aria c'è presente quell'afa che si appiccica alla pelle e non ti lascia fino a che non ti fai dieci docce.

Ci vorrebbe un bel bagno in piscina,ma ovviamente,io non posso andarci,sarebbe davvero imbarazzante nuotare in quella vasca per i bambini di due anni,davvero.

Oggi,in negozio,non si è visto nessun cliente e credo che nessuno si presenterà nelle ore a seguire,tutti sono o al mare o in piscina.

Passo il pomeriggio a leggere un libro intitolato 'Come il vento tra i capelli' davvero bellissimo.

Allo scoccare delle 20 chiudo la libreria per tornare a casa,probabilmente Charlie sarà a mangiare qualcosa con Luke così chiamo una pizzeria che è consigliata su Trip advisor,pur essendo in una zona abbastanza lontana.

Dopo quaranta minuti di camminata mi maledico mentalmente per non aver ordinato una semplice pizza a domicilio.

"Salve,ho prenotato un tavolo"

"nome prego?" sono sorridenti e gentili,spero che tutto questo camminare porti dei benefici.

"Tomlinson" sorrido

"da questa parte" mi conduce ad un tavolino rilassato e appartato,così,finalmente mi siedo.

Opto per una normalissima pizza ai wurstel senza mozzarella e ad un thè verde.

Mangio con calma e assaporando ogni boccone di quella prelibatezza,è la pizza più buona che io abbia mai mangiato e posso confermare che i quaranta minuti di strada li rifarei cento volte per questa pizza.

Verso le dieci pago e ringrazio per l'ottima cena i cuochi e i camerieri. Ormai abbastanza lontano dalla pizzeria,illumino il display per chiamare Charlie,ma,sfortunatamente,non c'è campo.

Borbotto piccoli insulti rivolti a me stesso per non aver ancora preso la patente e mi incammino verso il bar più vicino possibile per chiamarla per un passaggio. Probabilmente mi ucciderà.

Entro in un bar chiamato Benny's arcade, uno di quei posti avvolti dalla nebbia. Dentro ci sono nuvole di fumo sul soffitto,tantissimi giocatori di biliardo e gente che sembra  non promettere bene.

Mi avvicino senza farmi notare,senza riuscirci visto che uno spintone mi butta su un ragazzo,sui 20 anni,interrompendolo nella sua animata conversazione.

Mi guardo intorno e noto di essere finito proprio nel mezzo di una rissa e questo,pare essere uno dei partecipanti. Mi afferra per la vita e mi blocca il collo con un coltello.

"Tim,posa la pistola,altrimenti gli taglio la gola" l'altro,con la mano esitante,non abbassa la traiettoria.

"Tim,non vorrai mica uccidere un povero ragazzino innocente,vero?Non vuoi finire in prigione,no?" in che razza di posto sono finito?

Sudore freddo comincia a bagnarmi il collo mentre le lacrime mi inumidiscono gli occhi. Finalmente Tim abbassa la pistola e mi osserva con sguardo sprezzante e allo stesso tempo compassionevole. Perchè compassionevole?

"Bravo,amico.Andiamo" mi tira per il braccio trascinandomi fuori da questo maledetto posto.

"No aspetta,lasciami andare"piagnucolo.

"stai zitto tu!" mi punta il coltello sulla schiena intimandomi di proseguire lungo il marciapiede.

"Come ti chiami,tesoro?" sto seriamente pensando di mentirgli ma la sua affermazione mi fa cambiare immediatamente idea.

"E non mentirmi,posso scoprirlo immediatamente il tuo nome,sai?"

"L..Louis"balbetto divertendolo.

"Bene Louis,come mai sei incappato in quel posto orribile?I ragazzi come te neanche si avvicinano a quel posto"

"come me?"chiedo

"Innocenti,rispondi"tuona.

"Dovevo chiamare per un passaggio"

"perchè non ti va il telefono?"

"no" ride procurandomi brividi dalla testa ai piedi. La luce fioca del lampione riesce ad illuminargli il viso,le lentiggini rosse,come i suoi capelli,sono spruzzate sul suo naso e sugli zigomi,occhi celesti  e freddi sono contornati da ciglia bionde e lunghe e un corpo atletico lo fa sembrare minaccioso e pericoloso.

Dopo averlo osservato per qualche minuto noto una cicatrice sul suo collo,le sue parole mi distraggono dai miei pensieri.

"Smettila di fissarmi,piuttosto cammina,ragazzino" distolgo lo sguardo concentrandomi sui miei piedi.

Arriviamo in un piccolo supermercato giallo illuminato da un solo lampione,ormai,quasi rotto. Entriamo e si saluta con un omone.

"Solito" accenna al cassiere.

"Io dovrei,ecco,andare in bagno" rivolge uno sguardo al cassiere che gli annuisce facendo capire che è tutto sorvegliato.

Raggiungo la porta con scritto toilette e mi infilo in uno dei bagni lerci. Apro il telefono,notando immediatamente una linea di campo,probabilmente ci stiamo avvicinando alla città.

La prima persona che mi viene in mente di chiamare è Harry,non Luke perchè è fuori con Charlie e non sarebbe in grado di gestire questa situazione come Harry,probabilmente per lui sono all'ordine del giorno.

"Harry..."sussurro.

"Spero tu abbia non una buona,ma ottima,motivazione per chiamarmi nel bel mezzo di una partita alla play con gli altri" percepisco il suo sorrisetto arrogante affiorargli sul viso,ma questo non è il momento giusto per iniziare un battibecco.

"Sono nei casini,sono entrato.."

"tu cosa?"urla dall'altra parte della cornetta.

"Shhh non ho tempo,sono in un piccolo supermercato giallo appena dopo il Benny's arcade,con un ragazzo che..." non faccio in tempo a finire la frase che sento la porta d'ingresso dei bagni spalancarsi.

"Tempo scaduto bellezza,fatto o non fatto esci dal bagno"

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i nomignoli lasciati al femminile sono voluti eh

Nightmare(versione Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora