capitolo 47

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"Perchè no,piccoletto?"

"perchè non sono un piccoletto"

"E chi lo dice?" ride.

"Io" gli lancio la peggior occhiata che riesco a fare.

"Il piccoletto ha anche la lingua lunga" si avvicina pericolosamente.La mia attenzione è attirata dall'ora segnata sul suo casio argento digitale,sono tremendamente in ritardo.

Mi giro per andarmene quando una mano mi afferra per il gomito facendomi barcollare,il fascicolo del reddito della libreria cade per terra disperdendo tutti i fogli.

"Perchè non ti unisci a noi?"

"Non posso,devo andare" mi chino per raccogliere tutti i fogli. Una mano mi afferra i capelli tirandomeli.

"Ho detto: perchè non ti unisci a noi piccoletto? è più un ordine che una domanda" un sorriso sfacciato si allarga sul suo viso.

"E io ho detto che devo andare" rispondo serrando la mascella,aumenta la presa sui capelli,gemiti strozzati di dolore lasciano le mie labbra facendogli aumentare la presa.

Dalle sue spalle vedo un ragazzo avvicinarsi,biondo con gli occhi chiari.

"Dai Dennis lascialo,gli fai male" mi molla per poi spingermi indietro.

"Ci si vede,piccoletto" indietreggio senza mai distogliere lo sguardo da lui,dopo qualche metro mi volto per iniziare a correre fino al negozio.

"Venti minuti di ritardo Louis"mi ammonisce la signora dietro alla scrivania,gli occhiali sono calati sul naso rendendole un'aria autorevole e educata.

Un rossetto color pesca le dona un aspetto sbarazzino e allo stesso tempo complice.

"Scusa davvero. Sono stato trattenuto al parco"

"e dimmi un po',una bella visita?" si toglie gli occhiali alzando un sopracciglio.

"No,davvero brutta" appoggio il fascicolo sulla scrivania,ora dovrò passare ore e ore a rimettere apposto tutti i dati.

L'accompagno alla porta per poi ritornare alla sedia di pelle.Le ore scorrono lentamente e di malavoglia sull'orologio bianco appeso al muro e  pochi clienti si sono presentati durante la prima ora.

Il sole comincia a scendere e il cielo a colorarsi  di arancione. Il trillo del telefono mi fa sussultare.

è un messaggio da Luke,mi chiede come sto. Spero non faccia soffrire la mia amica,non un'altra volta.

Scriviamo per qualche minuto,la campanella sopra alla porta mi costringe a chiudere la conversazione con Luke,appoggio il telefono e alzo lo sguardo sul cliente appena entrato.

"Ciao piccoletto" Dennis.

"Di cosa hai bisogno" fingo un sorriso, ricorda,gentile con i clienti,Louis.

Probabilmente è solo una coincidenza,si è andato a lavare e ora è qui per comprare un libro. Magari chi lo sa,un tipo così legge dei libri,mai credere all'apparenza no?

"Avrei bisogno di un libro,un regalo per mi madre,cosa consigli piccoletto?"

"che genere?" apro la lista di libri sul pc.

"Classico,drammatico"

"non ti muovere" lo guardo sorridente.

"Non ho intenzione di spostarmi di un metro da qua,a meno che non sia per venire da te"ghigna.

"Ma cosa hai capito,il libro si chiama non ti muovere"gli dico "brutto maiale" sussurro.

"Ti ho sentito sai?" si avvicina.

"Sono 16.50£" gli passo il libro nervosamente.

"Tieni" mi passa i soldi e prima di andarsene biascica un ' ci vediamo in giro,piccoletto' per poi ammiccare e uscire.

Alle 20:10 chiudo la porta a chiave e mi dirigo verso casa,le giornate iniziano ad accorciarsi,segno che l'estate sta finendo,così il buio avvolge più velocemente Southbourne.

Aumento il passo mentre le strade,prima brulicanti di bambini e imprenditori,si popolano di ubriachi e delinquenti. 

Quando giro nella via principale riesco a scorgere una Harley nera parcheggiata fuori da un pub,cerco di aguzzare la vista all'interno della vetrina.

Un ragazzo,probabilmente Nick,è seduto sulle gambe di Harry e sta civettando con altri tre ragazzi,Josh,Niall e Zayn. Sembra così intimo con lui...

Credo di aver sentito il rumore del mo cuore mentre si spezzava,il dolore insinuarsi sotto la pelle e dentro le ossa fino a frantumarle.

Distolgo lo sguardo con una fitta al petto mentre,cercando di trattenere le lacrime,avanzo verso casa.

Arrivato  a casa butto le chiavi sul tavolo e mi levo le scarpe.

Charlie ha lasciato un biglietto,con scritto che sarebbe uscita con Luke.Perchè è sempre fuori?Perchè quando io ho bisogno di lei non c'è mai? Straccio il foglio mentre le lacrime mi accarezzano le guance,i singhiozzi riempiono la stanza facendomi sentire ancora più solo.

Un'ondata di gelosia mi colpisce,Luke prima usciva con me e ora lei mi ha strappato anche la sua amicizia.

Perche sono sempre io quello solo? Mi corico sul divano accovacciandomi al cuscino.

Lui,lui che mi ha dimostrato di essere cambiato,che sapeva provare dei sentimenti.

Lui che diceva che gli importava della mia salute,che mi avrebbe protetto. Tutte stronzate,una infinità sovrumana di stronzate. 

Come ho fatto a credere ad una persona come lui?come ho fatto a pensare che sarebbe cambiato? Ma soprattutto come ha fatto a mentirmi così spudoratamente e poi sbattermi tutto in faccia senza il minimo rimorso?

Chissà come si divertiva quando mi prendeva in giro,le risate che si faceva con i suoi amici,tutte le volte che si rendeva disponibile.

Lo detesto,non sopporto che mi stia facendo questo,sono solo un povero illuso.

Mi fa schifo.

Lo odio,lo odio per quello che mi sta facendo, ma soprattutto odio me stesso perchè mi sto innamorando di lui.

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cosa succederà???

Nightmare(versione Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora