capitolo 74

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Il suono rimbombante nelle orecchie mi annuncia che è ora di alzarsi,farei di tutto per dormire ancora dieci minuti,ma devo fare una miriade di cose,tra cui lavarmi i capelli,pulire la casa,calcolare il profitto della libreria e finire le ultime pagine di matematica.

Lancio le lenzuola dall'altra parte del letto per poi alzarmi e raggiungere il bagno per farmi una doccia bella fresca.Strofino i capelli con lo shampoo alla vaniglia e mi insapono il corpo con il bagnoschiuma profumato.

Dopo una manciata di minuti esco avvolgendomi il salviettone color prugna intorno ai fianchi e mi tampono i capelli;dopo aver levato l'eccesso di acqua con l'asciugamano  vado in camera per mettermi i boxer e una tuta calda e comoda per restare in casa.

Attacco il phone alla presa e inizio ad asciugarmi i capelli  sparsi ovunque.

Sono talmente elettrizzato riguardo la mia uscita con Dennis che in poche ore finisco di fare tutto,dedicandomi esclusivamente alla lettura di un libro,che non aprivo da giorni.

Piccoletto,stasera vengo a prenderti sotto casa tua,va bene?

D.xx

Gli rispondo acconsentendo e dicendogli di raggiungermi verso le 20.30 così da poter mangiare qualcosina insieme;vado in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare visto che ho trascorso due ore a leggere ininterrottamente senza rendermene conto.

Opto per un piatto di spaghetti all'anduia visto che adoro il piccante,credo sia la mia spezia preferita.

Il bussare di qualcuno alla porta mi distoglie dai miei pensieri facendomi rovesciare per terra il bicchiare che stavo portando a tavola.

"Arrivo,un minuto"borbotto cercando di acquietare chiunque sia dietro alla porta,per di più ad un orario a dir poco maleducato.Guardo dallo spioncino trovandomi davanti una testa riccioluta color cioccolato,chi mai poteva essere di così tanto cafone da presentarsi all'ora di pranzo se non lui?

Una risata lascia le mie labbra rosse mentre giro la chiave nella serratura.

"Perchè ridi?Comunque si sentiva fin da fuori"entra senza porre la minima attenzione ai miei piedi che vengono calpestati dai suoi,un urletto di dolore rimbomba nella stanza facendolo accigliare.

"Mi hai pestato un piede"sussurro.

"Comunque ridevo perchè era logico che solo un cafone come te si presentasse all'ora di pranzo a casa di qualcuno.Cosa si sentiva fin da fuori?"alzo un sopracciglio non capendo a cosa si riferisse esattamente.

"Uno,non sei qualcuno ma sei il mio qualcuno,due,cantare,ti si sentiva fin da fuori"alle sue parole mi sciolgo come solo un ghiacciolo fa sotto il sole estivo dell'Africa,mi sento flaccido come gelatina semplicemente per una sua frase sdolcinata.

"Cosa?Io non stavo cantando"mi riprendo notando il suo sorrisetto arrogante farsi spazio sul volto.

"Stay di Rihanna,caro il mio piccolo cerbiatto"mi tocca il naso con l'indice facendomi arrossire.Cerbiatto?Ma possibile che riesca a trovare i nomi più strani di questo mondo?Possibile che ogni parola parola pronunciata dalle sue labbra piene e rosee,anche quella più volgare o crudele,sembri un suono melodico?Possibile?

"Io non me n'ero accorto,ecco tutto"sorride raggiungendo il frigorifero per poi aprirlo e tirare fuori l'insalata e i pomodori.Lo osservo mentre prepara un'insalata come se fosse casa sua,senza porsi neanche il problema.

"Fai con comodo"gli colpisco la spalla facendolo sogghignare.

"È il mio intento,amore"sbarro gli occhi permettendomi di trattenere il respiro essendo dietro di lui,mi ha davvero chiamato amore?

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scusatemi per gli eventuali errori.

Nightmare(versione Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora