capitolo 62

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Ferma la macchina all'inizio di una stradicciola illuminata da piccoli lampioni da terra,non ero mai venuto in questa parte della città,è davvero bella.
In realtà è una piccola casa abbandonata.
"Perchè l'hai chiamato vecchio castello?" chiedo continuando a camminare cercando di evitare i sassi trabballanti che mi farebbero finire con la faccia nella ghiaia.
"Da piccolo giocavo qua con i miei amici e fingevamo che fosse un castello" annuisco mentre cerco di trattenere un sorriso increspatosi sulle mie labbra;mi stringo le braccia al petto per scaldarmi,una ciocca di capelli mi rocade sulla fronte e anche un po' sugli occhi.
Harry mi porge la sua giacca di pelle nera senza fiatare,mi stupisce questo gesto,anche se non è la prima volta.
"Sto bene,non ti preoccupare" sorrido timidamente.
"Prendila prima che cambi idea,ragazzino" controbatte con tono gelido e distaccato.
Un passo avanti,cento indietro,ma va bene cosí. Meglio essere semplici sconosciuti,molto meglio.
Sono ormai venti minuti che camminiamo e le palpebre mi si stanno chiudendo,ormai non comando piú le mie gambe,avanzano da sole;lui procede senza difficoltà,per stare dietro al suo passo sono costretto a correre.
"Hey Harry potresti rallentare un po'?" si gira alzando un sopracciglio,lo raggiungo con un accenno di fiatone mentre mi appoggio alle ginocchia.
"Facciamo cosí: ti do dieci secondi di vantaggio,se riesco a raggiungerti hai perso e se invece dovessi arrivare prima tu alla casa,hai vinto"sogghigna.
"E cosa dovrei guadagnarci scusa?" non ho intenzione di affaticarmi per niente.
"Se perdi potrò farti quello che voglio,se invece dovessi vincere tu,potrai farmi quello che vuoi" un sorriso impertinente gli compare sul volto dandogli un'aria diabolica.
"Ma è ovvio che vincerai te" alzo le braccia al cielo esasperato.
"È questo il bello" ride.
"Non ci sto" sbotto.
"Corri" mi fissa serio,sembra cosí cattivo.
"No" lo fisso con lo sguardo piú truce che riesco a fare.
"No non sarà mai una risposta per me" si avvicina minacciosamente al mio viso abbassandosi fino a toccare la mia fronte con la sua.
"Ora corri"una folata misto menta e sigaretta mi invade le narici.
"No" mantengo lo sguardo fisso nel suo.
"Ho detto corri" ringhia facendomi sussultare,indietreggio per poi girarmi e iniziare a correre,perchè deve sempre averla vinta lui? Mi volto senza smettere di correre per vederlo poco distanre da me.
"Sei lento ragazzino" cerco di usare tutta la mia potenzialità per scappare dalle sue grinfie,nom voglio neanche immaginare cosa dovrei fare se dovessi perdere.
"Sono quasi da te" ride velocizzandosi.
"Smettila,lasciami stare" corro ormai senza forze. Mi volto per vedere quanto dista da me.
Rimango congelato,è sparito. Ma dove diavolo...? "Lento" urlo ritrovandomelo davanti.
"Tu...come..ma..." balbetto terrorizzato.
"Ti ho superato mentre ti stavi voltando" ride.
"Mi hai fatto prendere um colpo"
"Ho vinto io" mi afferra il polso attirandomi a lui.
"Io non ho accettato" balbetto.
"Però hai corso" mi accarezza la schiena provocandomi una scarica elettrica. Si siede sull'erba invitandomi a sedermi vosono a lui;si sdraia mettendo le braccia dietro alla testa facendo risaltare i suoi bicopiti scolpiti.mi soffermo a guardare i suoi tatuaggi,sono cosí belli. Un giorno,se mai potessi e se mai fossimo cosí tanto in confidenza,vorrei chiedergli la storia dei suoi disegni.
"Sono belle,vero?" parla riportandomi bruscamente alla realtà.
"Cosa?" lo osservo sfruttando il fatto che è impegnato ad osservare altrove.
"Le stelle,sono davvero belle" sorride girandosi verso di me.
"Giá" gli sorrido timidamente. Mi corico come lui,serro gli occhi per lasciare che i suoni della notte mi tranquillizzino e sentire il vento accarezzarmi le gote. Improvvisamente sento muovere la ciocca che mi era ricaduta sulla fronte,apro gli occhi e trovo Harry intento a fissarmi e ad arrotolarsi,per quanto è possibile, i miei capelli attorno al dito.
"Mi piacciono i tuoi capelli,mi rilassa toccarli. Ti infastidisce?" mi choede poggiandosi su un gomito rivolgendo tutta la sua attenzione a me.
"Uhm no" arrossisco violentemente.
In un batter d'occhio me lo ritrovo coricato su di me,sostenuto soltanto dai suoi gomiti,il cuore comimcia a martellarmi nel petto,come se volesse uscire,sento il calore irradiato dal suo corpo attraverso il leggero tessuto.
"Cosa stai facendo?" chiedo balbettando.
"Quello che ho sempre voluto fare" mi bacia come non mi ha mai baciato prima:con amore,dolcezza ma anche desiderio e rudezza. Le sue labbra plasmano le mie mentre la sua lingua cerca la mia.
Piccoli gemiti lasciano la mia bocca,sento dei ringhi provenire dalla sua gola. Passa a baciarmi il collo per poi succhiarlo e lenire le parti arrossate con la lingua,la sua mano viaggia sul mio addome procurandomi i brividi. Un filo invisibile lega i nostri sguardi fino a farci perdere uno dentro gli occhi dell'altro. "Sei mio angelo,ricordalo"
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Dopo ultimo capitolo e poi a domani eh

Nightmare(versione Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora