Stiles prese Lydia da sotto il braccio e la trascinò verso la direzione dalla quale era arrivato.
-Stiles.... Così non usciremo... Mai... - disse lei con voce roca e sentita a rallentatore, come se le parole le graffiassero la gola appena le pronunciava.
-Aspetta chiamo mio padre. È uno sceriffo. Ci tirerà fuori di qui. - rispose lui.
Con una mano sostenne la ragazza al suo fianco e con l'altra vi frugó nella tasca dei jeans in cerca dell' oggetto.
Lo estrasse e compose il numero di suo padre.
-Papà?! Ascolta ho bisogno di te ad Eichen House. Scantinati ultima porta senape. ORA!.- senza aspettare la risposta del padre, Stiles attaccò e rimise il telefono in tasca.
Decise di prendere la ragazza in braccio, perché gli stava scivolando via messa in piedi.
-Lydia non addormentarti. Resta con me.- le disse quando la ragazza poggiò la sua fronte fredda e sudata sul suo collo.
Dei battiti alla porta che Stiles aveva chiuso a chiave lo fecero sobbalzare.
Non poteva essere suo padre...
-Stiles... non usciremo di qui...- borbottò lei, strofinandogli una mano fredda sulla guancia insanguinata.
Era fredda come il ghiaccio, come se qualcuno l'avesse immersa nell' acqua ghiacciata, finchè non morisse congelata.
-No. Io non ti lascio... mio padre ci tirerà fuori da qui. È una promessa.- rispose lui, guardandola negli occhioni verdi tanto amati.
Un altro rumore e la porta si aprì di getto, rivelando un uomo diverso da quello che inseguiva Stiles; un uomo più alto e muscoloso.
-Due al posto di uno....perfetto ti aggiungo subito un posto al fianco di questa stupida sensitiva.- rise lui amaramente.
Stiles indietreggiò, senza distogliere lo sguardo dall' uomo che avanzava verso di lui. Lydia...
Lydia era appoggiata al suo collo, ma lui non riusciva a sentire il suo respiro...dormiva?
-Va' al diavolo. Mio padre sarà qui a momenti... non hai il permesso di tenerci chiusi qui.- ringhiò lui, ritrovandosi nella stanza in cui aveva preso la ragazza dal letto.
-Hai ragione. Ma posso torturavi in questi pochi minuti che restano. Vuoi vedere piccolo Stilinski?- domandò l'uomo.
Stiles, si trovò contro il muro e non poteva più indietreggiare. -Va bene. Avete vinto tu e i tuoi stupidi colleghi del manicomio. Prendete me, ma lasciate in pace Lydia, lei non vi ha fatto niente.- bisbigliò lui stringendo la veste della ragazza, che ora aveva riportato la testa all'indietro, per la mancanza di appoggio
-Mettila sul lettino, e poi ne parliamo di lei.- disse lui.
Stiles si avvicinò al letto.
Le mani gli tremavano per la paura, ma non per quella di poter essere sottoposto a torture peggiori di quelle di Lydia, ma aveva paura che quel uomo grosso e muscoloso non mantenesse la parola.Fece per adagiarla sul letto, ma una voce quasi identica alla sua gridò.
-Stiles non farlo. Dawer girati lentamente.-
Era suo padre, in piedi con la pistola puntata contro la schiena dell' uomo.
il cuore di Stiles fece un balzo di felicità. Suo padre era lì.
-Sceriffo. Che vuole farmi?- chiese Dawer girandosi sorridente verso l'agente.
-Lo vedrai tra poco. Stiles vattene da qui. Portala via.- disse suo padre rivolgendosi al figlio.
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- Take My Home - Stydia (#Wattys2016) {IN REVISIONE}
FanfictionUn ragazzo che ama dalla 3 elementare una ragazza dai capelli biondo fragola e occhi verdi. Lydia. È questo il suo nome. Lydia possiede il dono della Banshee ovvero prevede la morte della gente... Come andrebbe la storia se vedesse morire Stiles...