C.46. "Esistere"

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Le piccole scarpette rosa di Lydia, a contatto con il suolo scricchiolavano per colpa della gomma nuova.

I capelli biondo-fragola che le svolazzavano boccolosi alle spalle.
"Maestra!maestraa!" Stava gridando e correndo felice verso la sua classe.

Troppe volte le avevano detto di non correre per i corridoi poiché poteva farsi male, ma lei non aveva mai prestato attenzione.

Dalla porta di un aula sbucò un bambino. Lydia non fece in tempo a rallentare che si trovò contro il bimbo e ci tirò una forte capocciata che la fece barcollare e cadere indietro.

"Aihiia" si lamentò toccandosi la testa.

Il bambino, dai capelli castani era anche caduto, ma a differenza di Lydia non sentiva dolore.

"Shhh non piangeree" bisbigliò lui cercando di accarezzarle la nuca e tranquillizzarla.

"Non volevo farti male! E che tu eri una specie di ragazza Flash! E mi sei venuta addosso! Io...  Scusami tanto fragolina!"

Lydia riaprì dolcemente gli occhi. L'unica cosa che ricordava era una botta forte in testa e le gambe che non riuscivano a sorreggere il suo peso.

Si guardò intorno, era appoggiata al muro di casa di Stiles.

Si alzò in modo delicato, anche se riuscì lo stesso a prendersi una storta e cadere.

Appoggiando le mani sul muro della casa e si sorresse mentre entrava dalla porta posteriore.

Liam e Isaac stavano litigando, Cora li guardava in modo cagnesco, come se aspettasse il momento giusto per metterli KO.

-Ehi! Potete fare un po' di silenzio...- disse la bionodo-fragola premendosi la nuca.

Niente. I ragazzi continuavano a parlare come se lei non avesse detto nulla, come se non fosse presente nella stanza.

-Dov'è Stiles?- chiese guardandosi intorno, mentre il ricordo di lei e lui, il loro primo incontro le balzó in mente.

Nessuno si prese la briga di risponderle.

-Ma dov'è mio fratello Derek quando serve?!- sbuffò Cora oltrepassandoli e avvicinandosi al bancone della cucina.
Dove, Lydia, di fronte a lei era appoggiata.

-Ragazzi?!- esclamò la biondi-fragola un po' più forte.

Nessuna risposta.

-RAGAZZI SONO QUI! NON SONO INVISIBILE!- sbraitò a pieni polmoni.

Non ricevette nessuna risposta.

Non sono invisibile, non sono invisibile...

Quelle parole le rimbombavano nella testa.

Si avvicinò a Cora è allungò una mano verso il braccio della ragazza.

Sperava che si stava sbagliando, che loro la stavano evitando per divertimento...oppure stava semplicemente sognando.

La mano sfiorò il braccio della sorella di Derek, era fredda come se stesse toccando qualcosa senza toccarlo veramente.

Non capiva il senso ne0nche lei di cosa stava accadendo.

-Io...non esisto...- bisbigliò.

Si voltò di colpo verso Isaac e Liam, provò a toccare anche loro, ma ottenne lo stesso risultato che aveva ottenuto con Cora.

Stava toccando il niente.

Provò a far cadere il bicchiere che si trovava sulla mensola, ma non ci riuscì.

Proprio quando stava perdendo le speranze, qualcosa toccò la sua spalla e Lydia sussultò per lo spavento.

-Stiles!- esclamò girandosi.

Ma la persona davanti a lei non era affatto, colui che voleva vedere, non era Stiles Stilinski.

* * * * * * * * *

Dopo essersi sbattuta la porta alle spalle Malia corse verso la centrale di polizia.

Non aveva avuto il permesso da parte di Scott di andare via, ma non le importava. Doveva parlare con Theo, non gli avrebbe permesso di fare del male a un suo amico, non più.

Non fece neanche cinque passi che qualcuno gridava il suo nome.

-Oh mio dio!- imprecò alzando gli occhi al cielo.

Sapeva perfettamente chi era, ma la cosa le dava maggior fastidio nel vederlo da vicino.

-Che vuoi Scott?- domandò acida senza voltarsi ma fermandosi.

-Dove vai Malia?- chiese lui avendo un tono di voce fin troppo gentile per i gusti della coyote.

-Dove tu mi hai vietato di andare. Mi sembra ovvio no?- sbuffò lei riprendendo a camminare.

I suoi fianchi furono subito circondati dalle braccia di Scott e gli artigli della ragazza si fecero vedere.

L'alpha la girò di colpo. -Malia! Gli artigli!- bisbigliò il ragazzo,guardandosi immediatamente intorno.

La coyote non sapeva se era sorpresa per il gesto di Scott oppure perché glielo aveva detto in modo troppo dolce, un tono di voce che lei non aveva mai sentito.

-Stai bene?- gli domandò cercando di staccarsi un po' da lui e lasciare un po' di distanza a dividerli.

-Non andare da Theo, ti farà del male, so che tu nel profondo del tuo cuore provi ancora qualcosa per lui...ma devi capire che persona è. Ti ha sparato una volta! Un ragazzo non fa queste cose. -

-Ma a te, cosa cavolo interessa di me e Theo?! Voglio solo aiutare lui a stare meglio! Fargli capire che sta facendo una cosa sbagliata.-

-Malia...- Scott sussurrò il suo nome.

-Come fai a salvare qualcuno che non vuole essere salvato?-

Ed ecco che con quella risposta l'aveva spiazzata.

Rimase immobile a fissarlo, lui allungò una mano verso il suo viso e le spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie.

-Io ci voglio provare...Non sempre le cose impossibili sono impossibili.-  rispose dopo una lunga pausa lei, dando segno di non volersi arrendere.

Nota Autris

Spero vi piaccia il capitolo. Ci ho messo un po a farlo perché non sapevo come strutturarlo. A me sinceramente non piace moltissimo. Spero che almeno a voi soddisfa.
:)

- Take My Home - Stydia (#Wattys2016)  {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora