C.74. "Un sorriso"

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La testa le girava in una maniera incredibile, gli occhi faticavano a rispondere al comando del cervello, come gran parte del corpo.

Cercò di aprire gli occhi, ma nella stanza in cui si trovava c'era soltanto una piccola luce.

Sbatté diverse volte le palpebre e cercò di strofinarsele bene, mettendo a fuoco.

Lydia si rizzó a sedere e cercò di guardarsi intorno, sforzandosi.

Non riusciva a vedere molto, soltanto mura verdognole.

Fece appoggiò al muro dietro di sé e si alzò in piedi barcollando sul posto.

A tastoni proseguì nella stanza cercando di vedere da dove provenisse la luce, ma finalmente quando si staccò dal muro e si diresse verso il centro della stanza la ragazza inciampò su qualcosa.

La suola della sua scarpa nera colpì un corpo solido.

La biondo-fragola cadette in avanti atterrando sul morbido per fortuna.

Le sue mani toccarono il pavimento per far leva però, c'era qualcosa di liquido, viscido e molto appiccicoso a terra.

La ragazza scansó le mani di colpo disgustata.

Dentro il suo cervello presero a ruotare delle manovelle e le fecero venire in mente un bosco con lei con una gonnellina sporca di gelato.... e un ragazzo.

Un ragazzo che diceva di essere un veggente e poi lei che cadeva sopra di lui...

-Stiles...- disse Lydia lentamente, fece per alzarsi ma quando la sua mano toccò il braccio di una persona urlò e si scostò di lato bruscamente.

I suoi occhi cercarono di mettere a fuoco la persona davanti a lei, proprio quando sopra di lei si accese una piccola lucina.

Tutto il sangue che aveva nel corpo d'un tratto sembrò gelarsi, le orecchie presero a fischiare forte e gli occhi si riempirono di lacrime.

-STILES!- urlò piombando sul corpo del giovane inerme.

Lo toccò sulla spalla è percepì quanto era freddo, quanto era pallido...e quanto sangue continuava a perdere dal braccio.

Lydia scostò la manica della maglia di Stiles e a stento trattenette un urlo di dolore.

Aveva un morso profondo inciso sul braccio.

-no...no..no!- esclamò toccandolo sui bordi, avendo paura di procurargli altro dolore.

Si era infettato.

-Non è reale...questo, non è reale...tu non sei Stiles...- disse scostandosi lontana dal corpo.

-Stiles è in coma. Non ha nessun morso sul braccio...è impossibile.-

Più diceva così più dentro di lei si accendeva una fiamma che diceva l'esatto opposto.

Sbattette mille volte le palpebre, cercando di scacciare via la sagoma inerme di Stiles davanti a lei...ma sembrava non voler svanire.

-Lydia.- una voce pungente la fece rabbrividire.

Al suo fianco c'era il Void. Il suo solito viso pallido e gli occhi cerchiati da pronde occhiaie.

-Sai...Scott mordendolo mi ha reso tutto molto più facile...pensavo di dover ammazzare te prima di ucciderlo...- il Void si mise davanti alla biondo-fragola impedendole di guardare davanti a sé.

-Lo sappiano tutti che Lydia Martin è innamorata di Stiles Stilinski.-  disse senza un filo logico.

La banshee ingoiò a fatica la saliva. -Tu...-

-Sai una cosa.- il ragazzo la interruppe.

Si avvicinò di più a lei facendola appiattire contro il muro freddo.

-Come ci rimarrà Stiles nel sapere che sei tornata con Jackson.. e che mi hai baciato?-

Lydia sgranó gli occhi. -Cosa?!- esclamò ma prima che aggiungesse altro le labbra secche, screpolate e viscide del ragazzo furono sulle sue.

Lottò con tutta sé stessa per respingerlo, ma sembrava ancorato a lei.

Gli tiró due pugni in pieno petto, cercando di mozzargli il fiato, con scarso successo.

Lui si staccò da lei assaporando ancora il gusto delle labbra della ragazza, che nel frattempo si stava asciugando con la manica della maglietta.

-Ah...questo sì che è baciare...- esclamò lui eccitato. -Holland!- urlò.

Si sentì in fondo alla stanza una porta aprirsi e una ragazza dai capelli castani planò nella stanza.

Sembrava dolce e innocua... Ma ovviamente non era così, l'apparenza ingannava sempre.

Lydia non la conosceva, però qualcosa in lei era famigliare.

-Sveglialo.- le ordinò il ragazzo mordendosi il labbro e senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Lydia.

-Subito.- esclamò Holland e con passo felpato si piegò su di Stiles.

Gli poggiò una mano sulla nuca e surrurró parole incomprensibili.

Una folata di aria fredda attraversò la stanza e Lydia rabbrividí.

Il castano steso a terra prese a tossire in continuazione e a ritorcersi su sé stesso.

Holland indietreggiò, giusto per affiancare il Void.

Lydia fu l'unica a slanciarsi in avanti e atterrare su di Stiles.

-Stiles!- esclamò prendendo il viso del ragazzo tra le sue mani.

Lui tossí  forte e sputò un po' di sangue a terra.

La biondo-fragola fu innoridita da quella scena, però si accorse in quel momento della maglietta di Stiles.

Era rotta in centro e una ferita profonda allo stomaco spiccava.

Fece per toccarlo, ma la ferita si rimarginó in un batter d'occhio.

-Lydia...-

La ragazza si voltò verso il viso di lui e per la prima volta da quando lui era andato in coma, sorrise.

Sorrise per davvero, senza dover fingere.

Era davvero felice di rivederlo.

- Take My Home - Stydia (#Wattys2016)  {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora