Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]

CAPITOLO 6 - COMUNICAZIONE

Dopo un giorno trascorso nella capanna, Barry decise di alzarsi per correre in soccorso di Macaria. Anche se la ferita non era guarita. Durante quel giorno di riposo, l'anziano veggente raccontò a Barry la profezia che girava da tempo nelle loro terre. Il racconto narrava di un ragazzo, venuto da molto lontano; il ragazzo sconfiggeva l'Imperatore, che regnava la Valle del Messico, poi si trovò di fronte ad un ostacolo insormontabile, aveva il compito si salvare l'universo da una minaccia ancora più grande.
Quando il vecchio spiegava diligentemente la leggenda, Barry non considerò neppure una singola parola detta dall'anziano.  Pensò che al vecchio mancasse qualche rotelle. La sua attenzione era sintonizzata su Macaria. Perché la ragazza non aveva aspettato Barry?
Uscì dalla capanna e si cristallizzò quando dinanzi ai suoi occhi si delineò un panorama suggestionale. La capanna si ergeva su un'altura, e dal sollevamento di terreno si poteva ammirare l'intera foresta, formata da una cangiante vegetazione. L'aria era pura, tanto che Barry sentiva che i suoi polmoni sprizzassero felicità. Restò ad osservare quel paradiso due minuti, dopodiché decise di seguire incantato la direzione di un imponente pennuto; Si accorse che alle spalle della capanna una nuvola di fumo bianco si innalzava incontrastata nel cielo azzurro senza nuvole. L'idea che quel focolare fosse stato accesso da un villaggio si inerpicò nella sua mente; così si fiondò nella capanna e chiese all'anziano se avesse una sostanza da potersi mettere in viso. Il veggente, pacato e a passo lento, si avvicinò al tavolo, afferrò un contenitore di argilla e lo tese a Barry. Era una sostanza color nero catrame. Barry scrutò il composto tentennante, prima di cospargerselo in volto. Voleva guardare il suo viso, ma lo specchio era assente nella capanna. L'idea di avventurarsi da solo nella foresta gli dava i brividi, per giunta  doveva anche mimetizzarsi con la sostanza nera per coprire la sua carnagione, altrimenti l'avrebbero beccato. Prese il suo pugnale e tronfio si apprestò ad uscire dalla capanna.
«Gli dei ti proteggeranno» Gli rassicurò l'anziano.
Barry lo  ringraziò, seccato. La storia della profezia, gli dei, iniziava a essere stufo di sentire quelle storie.
I prorompenti raggi solari penetravano nella foresta animandola. Barry cominciò a correre a gran velocità in direzione del fumo che vide dall'altopiano. Un pensiero gli invase la mente, voleva incontrare una bestia, ma al tempo stesso rabbrividiva dell'idea. Aveva capito di essere in sintonia con gli animali, ma non possedeva i mezzi per controllarli. Sentì uno scossone fra i cespugli e una macchia nera ovale si delineò nella sua visuale. Barry si fermò di colpo, il cuore gli iniziò a pulsare ad un ritmo irrefrenabile come se volesse uscire dal petto. La sua mente cadde nel panico. Pensò fosse la bestia dagli occhi gialli, ma compiendo un passo in avanti intravide dei piedi e delle mani. Erano degli uomini. D'improvviso una lancia attraversò la foresta per poi infrangersi su una corteccia. L'arma sfiorò di qualche centimetro il ragazzo. I tre uomini balzarono goffamente dal loro nascondigli. Erano massicci, e portavano dei grossi orecchini che sembravano ossa, dei tatuaggi gli ricoprivano la faccia e le braccia. Portavano un perizoma nero come indumento per le parti intime. L'uomo che si trovava davanti agli altri due incitò i compagni con un grido grottesco indicando Barry: dopodiché i tre uomini, muniti di lance, si lanciarono all'inseguimento di Barry. Il ragazzo iniziò a correre, ormai fuggire dai pericoli era il suo hobby. Svoltò a sinistra tagliando un'enorme liana. Di sottecchi  vide un'altra lancia conficcarsi in un albero. Gli uomini volevano ucciderlo, era chiaro. Le pulsazioni aumentavano in tutto il suo copro. D'un tratto Barry notò che i cacciatori si divisero. Ora, ne aveva uno a destra e un altro a sinistra, mentre l'altro era rimasto dietro. I primitivi adottarono una tattica di caccia. A pochi metri la foresta sembrava delinearsi una scorcio di luce; Barry non riusciva a scorgere oltre quell'accecante . Si avventurò oltre il confino divisorio trovandosi di fronte uno strapiombo di cui non si scorgeva una fine. Era finita, non aveva altra scelta, o saltava oppure moriva. Ma anche saltando c'era una grande probabilità di non sopravvivere. Pochi secondi dopo giunsero i tre uomini. Barry era impietrito. Non riusciva a muoversi. Stava capitando di nuovo. I suoi muscoli si irrigidirono, non aveva più il controllo del suo corpo. Era spacciato. Gli uomini emisero un urlo di vittoria, quando ad un tratto il gatto gigante nero saltò addosso all'uomo che si trovava al centro. Gli altri due non ebbero nemmeno il tempo di reagire poiché alle loro spalle spuntò la bestia arancione chiazzata di nero,  che azzannò il secondo uomo. Barry assisté alla scena incredulo, poi riprese il parziale controllo del suo corpo e si lanciò sul terzo uomo, facendolo battere con il capo vicino ad un albero. Nel frattempo i due gatti giganti continuarono a sbranare le loro prede. Barry gli ordinò telepaticamente di finirla e stranamente  gli animali cessarono la loro ira, lasciando vistose ferito ad entrambi i cacciatori. Si sentì incolpa per gli uomini distesi al suolo, ma non gli lasciarono altra scelta. Alzando una braccio tremante, Barry poggiò la mano sul capo del gatto gigante nero, in senso di gratitudine. L'animale ruggì facendo saltare Barry dalla paura. Era in contatto con i due animali. Non si capacitava di come ci fosse riuscito.

Il senso di curiosità si accostò a quello della paura ed entrambi invasero la sua mente.Voleva testare se i felini l'avessero seguito in una sua eventuale corsa nella foresta. Inneggiò una correre e i due gatti giganti lo seguirono all'istante.  Sentiva l'adrenalina scorrere in tutto il corpo. I due felini gli si accostarono e lo sorpassarono, mentre Barry urlò dalla gioia. Continuò a correre nella giungla inseguendo i due felini come se stesse danzando fra le nuvole.

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Soundtrack scena finale