Chapultepec ergeva sulla riva ovest del Lago Texcoco. Un agglomerato di capanne di paglia scompigliate si delineò all'orizzonte; alle loro spalle, Tenochtitlan era in subbuglio
«Ci daranno la caccia.» Pronunciò Macaria vigile. «Ora che con noi c'è anche un sacrifico, dovremo fare attenzione.»
Nel frattempo il marmocchio si gettò nell'acqua paludosa del lago, e si epurò dalla vernice blu che lo etichettava come un sacrificio.
«Mi rifiuto di lasciarlo qui. L'ho trascinato io in questa situazione, e gli troverò una dignitosa sistemazione. Fosse l'ultima cosa che dovrei fare!» Giurò Barry severo in volto.
«Ora siamo anche noi ricercati, o per lo meno io. La guardia nel magazzino delle bestie mi ha vista in volto.» Confessò Macaria; alcuni soldati del posto si accinsero a proseguire la strada rialzata che congiungeva Chapultepec a Tenochtitlan.
«Avete avuto fortuna.» Si espose il bambino solenne da lontano. Barry gli intimò di fare silenzio, innalzando l'indice e ponendoselo dinanzi alla bocca.
«Non possiamo portarlo.» Protestò Macaria indicandolo. «Ci sarà di intralcio.»
«Non sarà un peso.» Proruppe il bambino una volta avvicinatosi. «Come dicevo prima, siete stati fortunati poiché è in corso la Guerra Fiorita e molte truppe sono impegnate a combatterla. Se non ci fosse stata la Guerra Fiorita, io in questo momento non sarei qui, ma già sarei stato sacrificato.» Disse il marmocchio con risolutezza.
Barry rimase sbigottito di tanto stoicismo nei confronti della morte.
«Ma adesso, sei qui tra noi.» Affermò Barry rinsavito.
«Per adesso!» Esclamò il bambino con aria sconfitta; dopodiché si voltò e si recò verso il centro del villaggio.
Dal piazzale di terriccio che sorgeva al centro del villaggio, una matrona si pose la mano ai lati della bocca e berciò: «È stata una donna a far uscire le bestie dalle gabbie. La Plaza Centrale è invasa dal panico.»
Di colpo il viso di Macaria divenne slavato.
«Dobbiamo cercare di fuggire, senza dare nell'occhio» Suggerì il ragazzo raggiungendo la posizione del bambino. Alle loro spalle, dalla strada rialzata di ghisa, si elevò un tramestio di passi . Barry si voltò e scorse un cospicuo numero di soldati che si dirigevano verso Chapultepec.
«Quale strada imbocchiamo?» Domandò Barry a Macaria tenendo saldo in bambino per la maglia, che iniziò a manifestare sintomi di malcontento.
«Scappiamo verso la regione del Dirupo delle Aquile. È la nostra unica via di fuga. Mio padre era natio di quella regione.»
Calpestarono tutti e tre disinvolti il terriccio avviandosi verso la fine dell'agglomerato di capanne; giunsero quasi al centro del villaggio, nei pressi di un tempio costruito per omaggiare qualche loro folle divinità, pensò il ragazzo.
«Che nessuno si muova dal villaggio. Chiunque farà un passo sarà infilzato con la mia bella lama.» Una voce stentorea si espanse in tutto il caseggiato, e fece raggelare Barry, Macaria e il bambino. Il ragazzo agì d'istinto scaraventando con forza Macaria e il bambino nel tempio, e ordinando loro di inscenare delle false preghiere.
Macaria si lamentò emettendo un guaito, ma la sua voce scemò e si spense appena la ragazza varcò la soglia dell'edificio sacro.
Da lontano Barry distinse un guerriero nerboruto con un elmo che raffigurava la testa di un felino: l'ossatura dell'animale era stata eliminata ma restavano le fauci. L'uomo indossava una corazza e un mantello con vera pelle di giaguaro e che ondeggiava a destra e a manca mentre il farabutto era intento ad avvicinarsi a Barry.
La fronte del ragazzo si permeò di stille di sudore e che spezzarono via la vernice nera sul suo volto.
«Tu... Sei un sacerdote?» Tuonò l'uomo giaguaro da lontano additando Barry.
«Sì, sono un sacerdote.» Rispose Barry con voce tremante. Avverti uno spasmo provenire dalle sue budella.
Il soldato si avvicinò minaccioso, e con lui i suoi uomini. Aveva delle labbra fini che quasi venivano inghiottite dalla bocca e un viso affossato segnato da uno sguardo arguto che a tratti incuteva timore. La sua statura equivaleva a quella di Barry, e di conseguenza era più alto della media di tutti gli altri uomini dell'Unico Mondo.
«Perché sei fuori dal tempio ad osservare la zona?» Domandò l'uomo alzando la sopracciglia e inalando aria.
Barry si imbambolò bofonchiando qualche verso. L'uomo lo scrutò inquisitorio. Ma alle sua spalle ecco che spuntò il viso di Macaria. «Stava eseguendo il rito del sacrificio. L'indomani sarò offerta al dio del sole.»
Barry impallidì, non afferrò la tattica che Macaria attuò. Ma un secondo tempo capì che la ragazza si stava sacrificando per lui e per il bambino. E così impavido scimmiottò una frase detta da Macaria: «I tuoi fidi animali non potranno venire.» Macaria parve perplessa da quella esclamazione dall'apparenza senza senso. Il volto dell'uomo giaguaro cessò di essere tronfio e diventò cogitabondo. Dalla fitta foresta, attigua al villaggio, sbucarono fulminei Anja e Dablo e si diressero verso gli uomini che fiancheggiavano il comandante.
I soldati indietreggiarono munendosi di lance e di spade e nell'aria si espanse un cozzare di legno. Dal cielo, uno starnazzare fece distogliere l'attenzione dei soldati. Un aquila cadde in picchiata aumentando di velocità e si scagliò contro un soldato, stramazzandolo al suolo. L'uomo annaspò agitando platealmente le mani, ma privo della vista, sferzava l'aria. L'aquila arpionò i suoi aguzzi artigli negli occhi dell'uomo, e altri due soldati cercarono invano di aiutare il malcapitato. I lamenti disumani fecero affollare le stradine di persone.
L'uomo giaguaro studiò i movimenti di Anja e Dablo, ma Barry decise di agire, e gli sferrò un pugno dritto sul volto. L'uomo, per un istante si ritrasse, poi rispose con un destro stendendo Barry. Un dolore lancinante divampò il volto del ragazzo e l'aspro odore del sangue invase le sue papille gustative. L'attacco di Barry non fu del tutto inutile, infatti l'uomo giaguaro distrasse l'attenzione da Anja e Dablo; Dablo si fiondò sul braccio dell'uomo giaguaro riducendo in poltiglia la carne di quest'ultimo. Anja, invece, assalì la spina dorsale di un soldato, infilzando le sue fauci nelle ossa; il soldato si dimenò cadendo faccia al suolo. Barry osservò la scena supino e con il dorso della mano si asciugò il sangue vermiglio. Il bambino si affiancò a lui, e gli tese la mano.
«Cosa sta succedendo?» Domandò esterrefatto. Anja e Dablo continuarono la loro carneficina.
«Non è il momento di fare domande.» Rispose Barry issandosi con l'aiuto delle braccia; prese una breve rincorsa e sferrò un altro colpo sul viso dell'uomo giaguaro. L'uomo giaguaro, con Dablo appeso al braccio, cadde in ginocchio al suolo e poco dopo perse i sensi. Le enormi ali dell'aquila sbattevano facendo danzare nell'aria delle piume candide. Anja nel frattempo era alle prese con due soldati; mise in mostre le sue fauci, ma quando Barry le ordinò di interrompere la sua avanzata, il felino indietreggiò restia.
«Forza, scappiamo!» Ordinò Barry inumidendosi le labbra.
«Non possiamo lasciarli vivi. Hanno visto i nostri volti.» Ribatté Macaria agguantando una lancia grondante di sangue.
«Ferma! Tu non sei come loro. Tu sei diversa.» Macaria, che fu sul punto di infilzare la lama per infliggere il colpo finale ad un soldato, bloccò il suo istinto omicida, e contraria all'ordine di Barry, lo seguì. Barry strattonò il bambino, intimandolo a correre verso la vegetazione.
Scapparono nella foresta e si mimetizzarono fra le folte liane completando la loro fuga da Chapultepec.
«Grazie amici.» Proclamò Barry con il fiatone riferendosi ad Anja e Dablo. L'espressione del bambino era sgomentata.
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Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]
Science Fiction***** WINNER WATTYS 2016 ****** Nel XVI secolo un ragazzo di nome Barry Evans decide di abbandonare il suo paese, per approdare nel Nuovo Mondo, precisamente sulle coste messicane. Fin da bambino Barry possiede una dote innata, conosce tutte le l...