CAPITOLO 50 - RIVALI

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Il suono dell'olifante sovrastò quello delle fiamme.

I soldati-cane erano sul punto di compiere la prima mossa. Ma d'improvviso gli sconosciuti animali dei nemici avanzarono azionando le trappole.

Superfici di legno munite di lame acuminate si innescarono e centinaia di bestie lanciarono guaiti di agonia.

Il rimbombo del corno si dissolse e inaspettatamente i nemici calarono le loro armi.

«Zuma, vecchio mio. Sono Qualànqui. Che accoglienza clamorosa che mi hai riservato.»

La voce ironica di un uomo dalla corporatura massiccia si propagò tra il crepitio delle fiamme.

Il nemico portava un copricapo simile a quello del comandante, ma il volto dell'animale ritratto era un coyote. Indossava una veste che gli copriva soltanto le parte intime e il suo petto presentava alcuni simboli, che probabilmente rappresentavano il suo popolo.

I capelli erano lunghi e corvino, o così sembravano dalla posizione di Barry, e straripavano fuori dal copricapo posandosi sulle spalle

Il ragazzo guardo in tralice Zuma, che era a pochi metri da lui. Il comandante aveva un'espressione furiosa.

«Potrà sembrarti strano, vecchio mio, ma voglio soltanto discutere.» Continuò l'uomo.

Nel contempo il comandante digrignava i denti. Barry non aveva la ben che minima idea di cosa stesse accadendo, era convinto che quella sera avrebbe affrontato una battaglia.

L'uomo, che sembrava capitanare la truppa, aveva ordinato di abbassare le armi e per giunta ora quasi supplica Zuma di poter dialogare.

Le fiamme divampavano imponentemente gli edifici. Ci fu un silenzio prolungato. Barry non capì perché il comandante temporeggiasse a ordinare l'avanzata.

«I miei coyotes sono rimasti trucidati dalle ingegniose trappole che hai ordinato di piazzare, vecchio mio! Me l'aspettavo una cosa del genere, dopo tutti gli anni trascorsi a combattere ho appreso qualcosa sul tuo conto.» Disse il nemico osservando la pozza di sangue creata dalle bestie infilzate dalle lame.

«Zuma e il tizio di nome Qualànqui si conoscono?» Si chiese il ragazzo.

Il comandate compì uno scatto drizzandosi e i suoi uomini imitarono il suo gesto. Si udì un accozzare metallico che scemò poco dopo. «Qualànqui, cosa vuoi tu?»

«Oh, Eccoti, vecchio mio! Potremmo parlare in luogo meno in fiamme di questo, cosa ne dici?» Propose l'uomo cordiale.

«Stanotte essere momento giusto per ucciderti.» Rispose il comandante stringendo con forza la sua ascia e flettendo i muscoli.

L'uomo parve abbassare lo sguardo e scuotere il capo. «Non cambierai mai, caro Zuma del temibile Popolo dei Cani. So che la mia proposta ti sarà sembrata ambigua, in verità lo è anche per me, ma non sono giunti qui per combattere.»

«Siete alleati di Ihuicatl! Perché dovremmo credervi?» Si intromise Barry a gran voce riferendosi a l'uomo oltre le fiamme.

«Lui nostro nemico da anni. Noi detestare e ucciderlo.» Gli suggerì Zuma.

«Quando Ihuicatl ci ha ordinato di recarci in direzione di Cuauhtepec aggiungendo che si saremo imbattuti nel Popolo dei Cani, eravamo entusiasti di ucciderti, caro vecchio Zuma. Ma Ihuicatl ha menzionato che l'obiettivo principale della missione era quello di uccidere un ragazzo dalla carnagione bianca portatore di sventure e maledetto dagli dei. Il ragazzo che mi ha posto la domanda è lui Zuma? L'uomo bianco di cui la profezia narra, colui che libererà l'Unico Mondo?»

Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora