CAPITOLO 33 - INCORAGGIAMENTO

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Nella mente di Barry brancolò l'idea di radunare un esercito formato da animali, ma Achcauhtli rimase interdetto dalla sua risposta.
«La natura sarà il mio esercito!» Esclamò fiero.
Il comandante fu vittima di un sussulto e assunse un'aria dubbiosa
«È perplesso?» Si premunì Barry.
«Come puoi radunare un esercito naturale?» Gli domandò l'uomo ottuso.
«Riesco a mettermi in contattato con gli animali telepaticamente.» Rispose.
«Anche se questa tua dote fosse vera, gli uomini da battere sono un'infinita. Riuscirai a radunare tutte quelle bestie?»
«Questa terra pullula di animali.» Rispose Barry deciso.
«Sono scettico sui prodigi. Tu portami l'esercito e allora io deciderò quale sarà la decisione più giusta da prendere.»
Barry accettò la sfida. Era certo che le forze della natura sarebbero venute in suo aiuto. Aveva appena stipulato un'alleanza con la regione dei Pescatori e si sentì fiero del suo lavoro, ma di colpo si ricordò di Necahual, il bambino incontrato al suo arrivo nella cittadina.
«Perché il bambino è qui?» Domandò Barry corrucciato.
Il comandate sospirò prima di parlare. «Non molto tempo fa c'è stato un attacco a Tenochtitlan. Nel pieno di una cerimonia sono stati liberati tutti gli animali, che hanno seminato il panico nella capitale. Sono stati identificati due attentatoti: un uomo e una donna. Il Riverito Oratore della capitale dell'Unico Mondo ha ordinato a tutte le sue truppe di scovare i ricercati in tutti i villaggi confinanti, compreso Tepexpan...»
Barry deglutì. Il suo stomaco iniziò a contorcersi. Ebbe un lieve presentimento dell'accaduto, ma continuò ad ascoltare la spiegazione di Achcauhtli.
«Quando i soldati della Triplice Alleanza sono giunti nel villaggio, il capo li ha accolti. Le truppe hanno spiegato l'accaduto domandando se i due attentatori erano passati di lì. L'intero villaggio ha negato di aver visto l'uomo e la donna, finché un barbaro, tenuto prigioniero, è subentrato nel discorso e ha descritto la fisionomie dei due attentatori. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la descrizione degli occhi dell'uomo: verde smeraldo.» Il comandante tossì. «Così, i soldati hanno impiccato l'intero villaggio con la Icpacxòchitl, la corda inghirlandata di fiori che si usa per i traditori. Necahual ha dovuto assistere alle barbarie, ma nel contempo ha avuto qualche dio dalla sua parte che l'ha protetto,  donandogli la forza di fuggire nella foresta. Quando la mia gente è andata a vedere quello che restava del villaggio, ha trovato il bambino vicino al corpo esanime del padre. Da quel giorno abbiamo battezzato il bambino con il nome di Necahual, sopravvissuto.»
Il mondo precipitò sulle spalle di Barry. La spiegazione del comandate lo lasciò privo di logica e di capacità di reattività; divenne per qualche secondo un vegetale. Per le sue azioni un intero villaggio era stato sterminato e solo perché era intervenuto con le migliori intenzioni e aveva sventato la minaccia degli assalitori, ora Necahual era orfano. Avvertì sulle spalle gli ultimi respiri di quelle povere persone impiccate a causa sua, e per il resto della sua esistenza doveva portarsi il fardello di aver sterminato centinaia di uomini, donne e bambini.
Achcauhtli si avvicinò e con un gesto quasi paterno gli poggiò una mano sulla spalla. Quella semplice azione, all'apparenza insignificante, significò molto per Barry. Il tempo scorreva, ma per lui sembrò fermarsi. Era afflitto dalla sue decisioni e il suo Io lo giudicava come un assassino, ma la mano del comandate sembrò essere un'ancora di salvezza; l'uomo gli ispirò fiducia.
«Non è stato colpa tua.» Lo rincuorò stringendogli la mano sulla scapola. Forse il comandante aveva intuito chi fosse l'attentatore uomo di Tenochtitlan, anche perché di uomini con iridi smeraldo non ce n'erano da quelle parti.
«I corpi solo ancora lì?» Domandò sollevando lo sguardo. Delle lacrime gli sgorgarono scendendo sino al mento. L'uomo fece segno di sì con la testa.

Barry uscì dalla capanna correndo e con le lacrime che sferzarono il vento.  Anja e Dablo si issarono dal suolo e seguirono Barry.
Si allontanò dal villaggio giungendo nella foresta e si lasciò andare in un urlo disperato, che echeggiò fra i lugubri tronchi. «Boyce.» Tuonò come una disperata richiesta d'aiuto e poco più avanti il terreno si sollevò lasciando trasparire un sottopassaggio. Barry, con lena, si inabissò arrivando in pochi secondi sino alla scansione oculare.
«Salve signore.» Gracchiò Boyce. «Volevo farle un avviso di massima urgenza.»
«Questo non è il momento.» SI adirò stracolmo d'ira. «Portami al sottopassaggio 13.»
«Certamente signore.»
Le ante si spalancarono e apparve l'ascensore. Barry arrivò in un batti baleno al sottopassaggio 13, e appena la porta scricchiolò, corse verso l'uscita del tunnel e si recò al villaggio raso al suolo dalla fiamme. L'odore putrido di carne umana cotta dal fuoco arrivò all'olfatto di Barry. Un esercito di mosche duellavano per accaparrarsi il miglior cadavere. Lo scenario era raccapricciante, sembrava che fosse passato il demonio. Le lacrime ricominciarono ad esondare il viso di Barry e i conati di vomito si fecero spazio nella sua trachea.
Barry si volle auto infliggersi la tremenda tortura di vedere i corpi, ma il suo scopo era tutt'altro. Aveva intenzione di commemorare ogni singola persona. E così si pose una mano dinanzi alla bocca e iniziò a raccogliere una miriade di rami creando un giaciglio improvvisato. Il rimorso vinse la battaglia  contro il disgusto. Si prese la briga di trascinare i corpi bruciati poggiandoli sul giaciglio crepitante, e nel momento in cui era in procinto di attizzare il fuoco, Barry si accorse di essersi dimenticato di un corpo. Era il padre di Necahual, il capo villaggio.
Trascinò il corpo adagiandolo con cura sull'ammasso di carne; dopodiché, tremante, appiccò il fuoco. Una imponente fiamma divampò creando un'ombra scura sulle rive del lago Texcoco.

Fu incredulo di se stesso e di come avesse fatto trascinare tutti quei corpi.
Per un paio di muniti restò immobile e ipnotizzato dalle fiamme che divamparono sino a sfiorare le nuvole, fin quando un piccolo pennuto gli si poggiò sulla spalla. Il volatile aveva una criniera nera che proseguiva sino alla coda color zaffiro. Barry distolse lo sguardo dal calore e guardò l'uccellino, che roteò il capo emettendo una sinfonia. Il ragazzo interpretò quel messaggio come un incoraggiamento e una conferma da parte di tutta la natura che loro erano pronti ad affiancare Barry nella sua lotta. 


Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora