CAPITOLO 49 - RIMORSI

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I soldati impiegarono l'intera giornata a piazzare trappole.

Dopo un po', uscì Izel dal Laboratorio trainato da Zuma.

Barry non era riuscito a tenere a bada la sua rabbia, era una forza troppo potente per essere repressa. Il volto di Izel era percosso in varie parti e una palpebra sanguinava colorandogli la guance di rosso.

Macaria avvistò il fratellastro da lontano e si approntò a raggiungere la sua posizione. «Cosa gli hai detto?» Gli chiese la ragazza.

Izel sollevò il volto. A Barry parve d'intravedere uno sguardo pentito. «Me lo sono meritato. Ho commesso atti ripugnanti.» Proclamò con voce flebile.

Il lupo si dileguò nella foresta andando a unirsi all'esercito naturale. Una irrequieta ghiandaia dal manto azzurrino cinguettò facendo distogliere l'attenzione di Barry sul corpo malconcio di Izel.

Barry avvertì che il pennuto proclamò un monito; il ragazzo collegò l'avvertimento e giunse a conclusione che l'esercito di Ihuicatl era sempre più vicino a Cuauhtepec.

«Ora non abbiamo tempo per rimpiangere gli errori. Le truppe inviate da tuo padre e da Ihuicatl si stanno avvicinando, e dubito che in queste condizioni ti riconoscano. Se sei pentito delle tue azioni aiutaci a vincere questa battaglia, ma al contrario di tuo padre io non ti prometto nulla.» Disse Barry a Izel.

Il fratellastro di Macaria cercò di rimettersi su con le sue forze. «Mi vergogno delle mie azioni.» Macaria distese i nervi facciali. «Forse la profezia non mentiva.» Si interruppe tossendo. «Vi aiuterò, ma con ciò non avrete la certezza di vincere la guerra. Vi recherete lungo una via piena d'insidi. Per contare gli uomini che Ihuicatl possiede ci impiegherei giorni. Il Riverito Oratore di Tenochtitlan avrà inviato una squadriglia con la missione di recuperarmi, ma forse se perissi nella battaglia lui sarebbe risollevato.»
Barry avvertì un netto cambiamento in Izel: nella sua voce era presente un pizzico di rimorso.

«Zuma, hai dei corridori?» Domandò Barry al comandante.

L'uomo parve confuso. «Corridori?» Ribatté.

«Sì, le persone che voi usate per comunicare. Dobbiamo avvisare Achcauhtli, il comandante della regione dei pescatori, dell'imminente pericolo cui sta andando incontro.»

Zuma parve comprendere le parole di Barry e chiamo a sé tre uomini bassi e esili, che somigliavano a delle scaltre volpi.

Il comandante spiegò le indicazioni ai tre uomini, e questi ultimi emisero un fischio riecheggiante richiamando tre dei loro fedeli amici. Gli uomini si inoltrarono nella foresta con l'obiettivo di trovare Achcauhtli.

«Tu e Izel andrete a nord.» Raccomandò Barry a Macaria.

«Voglio rimanere a combattere. Questa è anche la mia battaglia» Rispose lei con decisione e contraria alle parole di Barry.

Il ragazzo sapeva che la battaglia si sarebbe conclusa con una disfatta, e per tale motivo si inventò dei pretesti per turlupinare la ragazza.

«Sei l'unica che possa curare le ferite di Izel.» Disse Barry cercando d'instillare empatia in Macaria.

La ragazza temporeggiò fissandolo negli occhi. Alla fine accettò la pretesa di Barry.
«Trappole piazzate!» Urlò un soldato alla fine della discussione.

Barry ordinò all'Esercito Naturale di recarsi a nord. Le aquile cominciarono a sorvolare il cielo e dalla foresta di udì un calpestio e schegge che saettavano veloci.

«Presumo vengano da Sud.» Disse Barry rivolgendosi a Zuma.

«Vi consiglio di non sottovalutarli. Sono guerrieri addestrati dalle più rinomate scuole appartenenti all'Unico Mondo.» Si intromise Izel.

Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora