CAPITOLO 35 - SEGNALE

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Nella mente di Barry fluttuarono varie ipotesi: poteva trattarsi di un sottopassaggio di Boyce, ma a discapito di questa teoria c'era il metodo di riconoscimento; Boyce non aveva mai infilzato nella pelle del ragazzo un tubicino metallico. Un nascondiglio di un qualunque abitante dell'Unico Mondo? Nah... Pensò Barry; la tecnologia era troppo atipica se la si voleva paragonare ai mezzi che usavano in quelle terre.
Un vuoto lo pervase dentro provocandogli un'agitazione fuori dal comune. D'altro canto però, Barry fremeva dall'idea di scoprire cosa nascondesse quel passaggio. Una lieve brezza aleggiò dal lugubre tunnel sibilando sullo scistoso sentiero e sconquassando i capelli di Barry. Il vento continuò a infrangersi contro le parati rocciose creando un parlottio indistinto e che fece accapponare la pelle del ragazzo.
Barry rinsavì raccattando una candela di cera d'api poggiata su una piccola credenza in argilla. Si interrogò per un'ultima volta se fosse stato corretto entrare oppure ritornare indietro, ma una vocina interiore gli indicò di proseguire e Barry accettò il consiglio senza indugio.
Serro il lume fra le mani assicurandosi di non farlo cadere e si inoltrò verso il tunnel. Un refolo tiepido spostò la fiamma della candela che creava una maestosa ombra nel buio pesto del tunnel infinito. Barry continuò a percorrere il sentiero guardandosi intorno, quando ad un tratto un sconosciuto odore metallico accompagnato da un ticchettio sinistro, si propagò echeggiando fra le grige mura.
In lontananza, come una sorgente d'acqua in un deserto, Barry intravide una debole luce e avanzando la fiamma della candela diventò futile. A poco a poco le sinuose pareti minerali diventarono meno inquietanti e una volta terminate, Barry si trovò in una dispersiva sala metallica. Enormi schermi, che proiettavano diverse figure tra cui un globo che ruotava su se stesso, erano affissi alle lisce pareti bianche che emanavano un candore rivitalizzante. Barry si soffermo sugli altri monitor da cui apparivano codici in una lingua straniera accompagnati da simboli. Roteò leggermente il collo soffermandosi sull'ultimo schermo; rimirò socchiudendo gli occhi e constatò che il suo viso animato veniva proiettato. Il volto di Barry fu vittima di un momentaneo singulto e la sua mente si annebbiò per pochi secondi; dopodiché avanzo a passo lento producendo un tonfo sul lindo rivestimento di quadranti lucidi e riflettenti.

Meta-alieno; Provenienza Torsion; Soggetto Altamente Pericoloso; Obiettivo primario: UCCIDERLO.

Barry lesse le righe apprendendo la lingua straniera in un meno di secondo. Il suo pomo d'Adamo si inerpicò fino alle tonsille per poi scendere in un burrone. Avvertì che lo stomaco si aggrovigliò su se stesso e un subitaneo tremolio invase le sue esili labbra. Il fato sogghignava di lui; dapprincipio gli abitanti dell'Unico mondo volevano cavargli la testa e ora era il turno di persone misteriose. Si interrogò affondo sulla sua Provenienza; rilesse varie volte la parola "Torsion", ma la sua mente era troppo afflitta per poter giungere da una conclusione logica.
Boyce! Fu la prima soluzione che gli balzò nella sua mente ottenebrata. La voce gli aveva anticipato qualcosa su una sua presunta provenienza da un altro pianeta, ma Barry certo di essere vittima di un raggiro non aveva approfondito la questione e non aveva chiesto a Boyce il nome del pianeta; Il ragazzo si era limitato soltanto a scappare e a fuggire dai problemi che l'affliggevano. Si rincalzò di essere stato uno stupido
Al ridosso degli schermi, fluorescenti tasti ialini erano poggiati sui degli appositi banconi metallici. Barry pigiò un tasto con l'intento di far scomparire la sua immagine e quella scritta minacciosa, ma non successe nulla.
Cosa volevano da lui? Chi voleva ucciderlo?, e per quale motivo? Preso dall'ira sbatté i pugni sul bancone facendo vibrare i monitor. D'improvviso tutti gli schermi si oscurarono e apparve una fenice arancione e lucente tenuta prigioniera da un triangolo bigio. Barry constatò che si trattava del medesimo simbolo ritratto dalla pietra triangolare rubata in quella abitazione inabitata.
La sua negligenza non gli aveva permesso di considerare l'ipotesi di poter essere colto in flagrante mentre frugava. Era assorto dalla bramosia di scoprire qualcosa sulla sua esistenza.
Barry precipitò nel panico iniziando a confabulare che se l'avessero scoperto a frugare in quella sala l'avrebbero imprigionato,  e di conseguenza avrebbe dovuto abbandonare la speranza di salvare Macaria. Il volto della ragazza apparve limpido dinanzi ai suoi occhi. Perché aveva rischiato così tanto quando in ballo c'era la vita di Macaria? Il nascondiglio non gli aveva svelato nulla di tutto quello che aveva premeditato, solo un'ennesima minaccia di morte e la mappa del mondo che roteava su degli strani monitor.
Assorto nel rimorso, cominciò a correre verso l'uscita del tunnel lasciandosi alle spalle ulteriori interrogativi. Corse con lena e sfociò fuori dal tempio in meno di un minuto. Si prese una pausa, poggiando i palmi delle mani sulle ginocchia. Le tenebre della notte oscuravano la cittadina e i bracieri scoppiettanti erano un ricordo lontano. Barry si ricordò che Boyce voleva comunicargli un messaggio urgente, ma lui l'aveva ignorato.  Così si apprestò a imbattersi nella selva notturna invocando il nome della voce.
Boyce ubbidì all'istante, e dopo uno scroscio roccioso che sovrastò il frinire, un sottopassaggio lanciò un baluginio nel buio. Barry si addentrò a capofitto giungendo sino alla consueto riconoscimento facciale.
«Cosa avevi da dirmi di così urgente?» Berciò annerito in volto.
«Salve signore. Volevo dirle che una viaggiatrice dello spazio, proveniente da Torsion, le sta dando la caccia.»
Una viaggiatrice dello spazio? Si domandò Barry trangugiando.
«Perché mi da la caccia? Cosa ho fatto?» Chiese ostinato.
«Signore lei è un meta-alieno, vale a dire metà umano e metà alieno. Nelle sue vene scorre il sangue di suo padre, ma le sue sembianze somatiche assomigliano a sua madre. Su Torsion i meta-alieni non sono accetti. I torsoniani, ovvero gli abitanti di Torsion, ritengono che la loro razza sia pura e che non debba essere mischiata.»
Sua madre? Il cuore gli martellò nel petto e avvertì dei mancamenti. Ingurgitò saliva nella sua arida bocca e cominciò a meditare. Rammentò quella volta in cui aveva pensato che in un remoto angolo della terra viveva una madre che lo amasse.
«Cosa sai di mia madre?» Chiese Barry veemente. Nella sua mente sparirono la recente minaccia di morte, la viaggiatrice dello spazio e la razza torsoniana. Ora il suo pensiero fisso diventò sua madre. Pretendeva che Boyce gli raccontasse ogni particolare.
«Mi è stato ordinato di non dire nulla sul suo conto, signore. Ordini di suo padre.»
Il volto di Barry divenne plumbeo. Voleva scoprire chi fosse sua madre, voleva sapere di più sul suo passato, ma non gli era consentito. Per quale ragione?
«Perché non puoi parlarmi di lei?» Domandò svigorito. Le sua fronte fu invasa da fredde stille di sudore.
«Sono stato programmato per proteggerla, signore. Forse tra non molto scoprirà la verità, ma per ora la devo avvisare che c'è una viaggiatrice dello spazio che le da la caccia e si trova proprio nelle vicinanze.» Gracchiò Boyce.
Barry, con l'anima lacerata a metà, tentò di accettare la cruda verità che Boyce gli prospettò. Gli occhi del ragazzo erano diventati fari di speranza al solo pronunciare della parola "madre", e per un effimero momento il senso di vuoto che l'opprimeva si era alleviato. Ma adesso che un barlume di speranza si era acceso in lui rischiava di travolgerlo e farlo cadere in un limbo. Gli interrogativi crebbero nella sua testa, ma le risposte fuggivano da Barry.
«Come posso riconoscere la viaggiatrice dello spazio?» Domandò Barry voltandosi verso l'uscita che il capo inabissato nelle spalle.
«Trasformi il suo arco e dal mirino gli apparirà l'obiettivo in rosso quando nella sua visuale comparirà la Viaggiatrice.»
Barry acconsentì, ma prese sotto gamba la faccenda. Rimuginava sull'esistenza della sua presunta madre. Immaginava il suo volto e nel cammino che lo portò nella sua capanna, si domandò di che colore erano i suoi occhi, ma soprattutto se la presunta madre sapeva che Barry era vivo e che ardeva al desiderio di stringerla a sé.

Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora